«Portiamo il mare a Milano»: i progetti sul tavolo o nel cassetto

Dove si potrebbe realizzare un bacino balneabile nella Milano del futuro?

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ChatGPT, render fotorealistico- Il mare a Milano
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Un tuffo nel mare, un drink sulla spiaggia: in futuro sarà possibile anche a Milano? Oggi appena fuori i confini comunali c’è l’Idroscalo che assolve in parte a questa funzione. Ma se si volesse realizzare un bacino tutto balneabile, quale potrebbe essere il luogo più indicato in città?

# L’idea di un parco acquatico urbano permanente

surf all'idroscalo
Surf all’idroscalo

Milano non ha accesso al mare. Ha però un tessuto urbano in trasformazione e vaste aree dismesse. Perchè non realizzare parco acquatico urbano in città, da affiancare come funzione all’Idroscalo? Si potrebbe pensare a un bacino alimentato da acqua trattata, una struttura urbana permanente, chiusa e controllata, con impianti per il ricircolo, servizi igienici, docce, spogliatoi e zone d’ombra. Una destinazione pubblica, alternativa al parco tradizionale, utilizzabile durante i mesi estivi. Servirebbero autorizzazioni igienico-sanitarie, studi tecnici e fondi dedicati. Il modello è quello adottato da città europee senza mare. 

# I modelli europei: da Zurigo a Berlino

Credits badeschiff_berlin IG – Badeschiff Berlino

A Zurigo sono attivi circa trenta lidi tra lago e fiume. La balneazione urbana è parte consolidata del sistema cittadino. I bagni fluviali lungo la Limmat sono aperti, gratuiti o a basso costo, con spogliatoi, docce, sorveglianza e chioschi. A Parigi, in vista delle Olimpiadi 2024, è stato aperto alla balneazione un tratto della Senna. Le aree attrezzate si trovano nei bacini di Bercy, Grenelle e Bras Marie. L’accesso è gratuito, i controlli sulla qualità dell’acqua sono giornalieri. Berlino dispone di numerosi “strandbäder”, lidi cittadini attrezzati con spiaggia artificiale, ristorazione e servizi, attivi da fine maggio a settembre. Tra questi c’è anche una piscina galleggiante nel fiume Spree. In tutti i casi si tratta di strutture pubbliche integrate nella pianificazione urbana.

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# Dove immaginare il mare a Milano

Le aree dismesse nel perimetro urbano di Milano offrono spazi adatti per dar vita a un parco acquatico urbano tra questi troviamo gli scali ferroviari e le ex zone industriali. Vediamo alcune ipotesi:

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  • alla Bovisa, nell’ambito del progetto di rinascita della Goccia, con il mantenimento e ampliamento del bosco, un bacino urbano può integrarsi con i nuovi poli universitari e le aree verdi previste
  • a Lambrate, nell’area della futura Magnifica Fabbrica del Teatro alla Scala, la porzione ampliata del Parco della Lambretta potrebbe accogliere una vasca balneabile collegata al Fiume Lambro
  • un’altra possibilità è lex ippodromo del trotto alla Mauraal centro del recente dibatitto sulla sua possiibile vendita ai privati per realizzare un nuovo quartiere. L’inserimento di un bacino d’acqua balneabile in questo spazio permetterebbe di ampliare l’offerta di svago e relax affiancandosi a quella curativa delle nuove terme De Montel, nate dalla riqualificazione dello storico complesso di scuderie liberty
  • infine Porto di Mare: 350.000 mq a sud-est della città, al confine con Corvetto e Chiaravalle. Qui, agli inizi del ‘900, era previsto la nuova Darsena cittadina collegata al Po, mai realizzato. Oggi l’area è oggetto di un piano per realizzare 10.000 alloggi a canone calmierato, un Urban Park e funzioni sportive e culturali.

# L’idea di mare e spiaggia all’ex scalo Farini

Scalo Farini con il mare

Lo Scalo Farini è stato il sito più citato per ospitare una spiaggia urbana permanente a Milano. L’idea è stata lanciata da Zucca Architettura nel 2009 e successivamente rilanciata da Milano Panoramica. Il progetto prevedeva un bacino centrale balneabile di 350.000 mq, circondato da sabbia, prati, boschi e un approdo sul perimetro. I binari ferroviari avrebbero dovuti essere interrati per liberare la superficie. Erano previste vasche per la balneazione, filtraggio delle acque, gestione degli accessi e aree verdi multifunzionali. La proposta comprendeva anche una collina artificiale con punto panoramico. L’idea ha ricevuto visibilità mediatica e il sostegno di parte dell’opinione pubblica, ma non si è mai passati a un progetto vero e proprio.

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# Il Limpidarium previsto nell’ex scalo di San Cristoforo

Oma – Rendering San Cristoforo

Una soluzione potrebbe arrivare dalla rigenerazione dello scalo di San Cristoforo, nella zona sud-ovest della città, connesso all’Accordo di Programma per gli ex scali milanesi. Il progetto “Agenti Climatici”, firmato da OMA e Laboratorio Permanente, prevede la realizzazione del Limpidarium, un dispositivo ecologico lineare basato su acqua depurata. L’area includerà vasche, canali e zone umide a supporto della fitodepurazione. L’obiettivo è favorire la biodiversità e il riuso dell’acqua in ambito urbano. In alcune aree è prevista la balneazione estiva, regolata da accessi controllati. È prevista anche la riqualificazione della stazione incompiuta progettata da Aldo Rossi, che diventerà un giardino d’inverno con funzioni pubbliche. Le bonifiche sono programmate entro il 2026. 

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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