A Milano servono i «semafori adattivi», come in Svizzera

Un’idea semplice, ma rivoluzionaria: far diventare verde un semaforo solo quando serve davvero

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Meno attese inutili, meno traffico, meno inquinamento. A Milano servono i semafori intelligenti, come quelli già diffusi in Svizzera. Un’idea semplice, ma rivoluzionaria: far diventare verde un semaforo solo quando serve davvero.

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A Milano servono i «semafori adattivi», come in Svizzera

# Cosa sono i semafori tattici

I semafori intelligenti, o adattivi, sono dispositivi in grado di modificare in tempo reale il proprio ciclo in base al traffico effettivo. Non seguono una programmazione fissa, ma “leggono” la presenza dei veicoli grazie a sensori installati sull’asfalto, telecamere o radar. Quando rilevano che una strada è vuota e l’altra è occupata, cambiano il semaforo in base alla necessità reale, evitando code e soste inutili.

Esistono 3 livelli di tecnologia:

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#1 Semafori a chiamata veicolare: i più semplici, che danno il verde a un’auto ferma solo se l’altra direzione è libera.

#2 Semafori con rilevamento dinamico: più evoluti, monitorano in tempo reale i flussi di traffico e adattano la durata delle fasi.

#3 Semafori con priorità: pensati per dare via libera a mezzi pubblici, ambulanze o veicoli speciali, tramite comunicazione V2I (vehicle to infrastructure).

Il principio è sempre lo stesso: la luce verde non arriva in modo automatico, ma quando serve.

# In Svizzera ci sono già (e funzionano)

Credits: secondowelfare.it

In Svizzera questo tipo di semafori è già realtà da anni. Li trova sia nelle grandi città come Zurigo, Lucerna e Basilea, dove servono per regolare flussi complessi, sia in contesti urbani più piccoli come Mendrisio, dove aiutano a ridurre code e consumi su strade secondarie. In entrambi i casi, l’obiettivo è uno: rendere il traffico più fluido e tagliare le emissioni inutili.

In alcune aree sono installati radar o spire magnetiche sotto l’asfalto, che rilevano la presenza di auto in arrivo. Se la strada principale è vuota e una macchina si avvicina dalla laterale, il semaforo cambia automaticamente in verde. Il risultato? Meno tempo perso, meno clacson e meno smog.

Non solo: in molte città svizzere questi sistemi sono integrati con il trasporto pubblico, dando la precedenza ai tram o ai bus in arrivo, migliorando puntualità ed efficienza.

# Perché servirebbero a Milano

Introdurre i semafori intelligenti a Milano avrebbe vantaggi immediati:

  • Riduzione dei tempi di attesa, meno minuti sprecati davanti a incroci deserti.
  • Minori emissioni, le auto ferme consumano carburante e inquinano.
  • Più fluidità del traffico, la circolazione si adatta in tempo reale ai flussi.
  • Aumento della sicurezza, meno frenate improvvise e meno sorpassi rischiosi ai semafori.

Sarebbe particolarmente utile nelle zone semi-periferiche, nei quartieri residenziali e in prossimità degli attraversamenti pedonali poco frequentati in certi orari. Ma anche lungo le arterie principali durante la notte, quando il traffico è scarso ma i semafori restano in funzione con tempi prestabiliti e illogici.

# Un’idea per tutta Italia (partendo da Milano)

Come spesso accade, Milano potrebbe diventare il laboratorio urbano per sperimentare questa innovazione e poi estenderla al resto d’Italia. Non si tratterebbe di rivoluzionare tutto in una notte, ma di partire in modo ragionato e progressivo.

Ecco un possibile piano di testing e diffusione:

# Fase 1 – Test su piccola scala: 20-30 semafori installati in quartieri diversi (Corvetto, Dergano, Gallaratese, Lambrate, Bicocca) per monitorare l’efficacia in contesti eterogenei.

# Fase 2 – Analisi dei dati: raccolta di informazioni su riduzione dei tempi di attesa, flusso veicolare, emissioni e soddisfazione degli utenti.

# Fase 3 – Estensione progressiva: applicazione ai semafori secondari e poi, eventualmente, a quelli delle arterie principali (per esempio Buenos Aires), con logiche integrate al trasporto pubblico.

# Fase 4 – Connessione ai veicoli pubblici e di emergenza: priorità ai mezzi ATM, ambulanze e forze dell’ordine.

# Quanto potrebbe costare?

Il costo per l’installazione di un semaforo intelligente varia a seconda della tecnologia adottata: il semaforo base, con sensore magnetico, costa tra i 4.000 e 6.000 euro. Il semaforo con telecamera o radar costa tra i 8.000 e 15.000 euro. Mentre per il sistema integrato con trasporto il pubblico e, quindi, la priorità veicolare potrebbero volerci tra i 20.000 e i 30.000 euro per incrocio.

Un piano iniziale su 30 incroci pilota potrebbe avere un costo medio attorno ai 400.000 3600.000 euro. Una cifra contenuta rispetto al beneficio in termini di traffico, tempo risparmiato e qualità dell’aria.

Forse si potrebbe anche pensare di finanziare il progetto con fondi PNRR destinati alla mobilità intelligente, oppure attraverso sponsorizzazioni tecnologiche (aziende come Bosch, Siemens o Huawei hanno già sviluppato sistemi simili). Anche un partenariato pubblico-privato sarebbe ipotizzabile, in cambio della gestione o della fornitura dei sistemi.

In una città che parla sempre di innovazione e smart mobility, i semafori intelligenti non sono un lusso, ma una necessità. Non cambierebbero solo il traffico: migliorerebbero la qualità della vita quotidiana, con benefici visibili per tutti, anche per chi non guida.

Continua la lettura con: I semafori che accendono anche i pali: quando arriveranno anche a Milano? E quali sono le innovazioni per rendere più sicura la circolazione?

MATTEO RESPINTI

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Matteo Respinti
Nato a Milano, l'11 settembre 2002, studio filosofia all'Università Statale di Milano. Appassionato, tra le tante cose, di cultura e filosofia politica, mi impegno, su ogni fronte alla mia portata, per fornire il mio contributo allo sviluppo della mia città, della mia regione e del mio Paese. Amo la mia città, Milano, per il racconto di ciò che è stata e per ciò che sono sicuro possa tornare a essere.

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