Il “MURETTO” di MILANO: utile, ingombrante o pericoloso?

Cosa ne pensano i milanesi

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Credits Roberto Lorenzetti FB - Cordoli ciclabile Corso Buenos Aires

Dove e in che modo è stato realizzato e cosa ne pensano i milanesi.

Il “MURETTO” di MILANO: utile, ingombrante o pericoloso?

# La ciclabile di Corso Buenos Aires protetta da un cordolo in cemento largo 50 centimetri e alto 17 

Credits Roberto Lorenzetti FB – Cordoli ciclabile Corso Buenos Aires

Nel progetto di trasformazione della mobilità e di assetto stradale di Corso Buenos Aires, durante l’estate 2023 il Comune di Milano ha concluso la prima fase di lavori con la realizzazione di una pista ciclabile in sede protetta su entrambi i lati della via. La corsia ha una larghezza di circa due metri ed è separata da cordoli in cemento larghi 50 centimetri e alti 17. A questo si è aggiunta la cancellazione di tutti i posti auto, in parte riposizionati delle vie limitrofe, eccetto che per alcuni spazi dedicati al carico e scarico delle merci. 

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# Cosa ne pensano i milanesi

Comune di Milano – Rendering seconda fase lavori prevista nel 2024

Se la realizzazione di una pista ciclabile ha creato sin da subito malumori tra gli automobilisti e giubilo tra i ciclisti, la scelta di installare questi cordoli in cemento ha ulteriormente acceso il dibattito pubblico. Vediamo cosa ne pensano i milanesi con alcuni commenti di risposta a un post pubblicato sulla pagina Fb di Roberto Lorenzetti:

Da ciclista e motociclista, una incredibile pericolosissima cazzata. Da veri incompetenti.” – Marco Sala

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Lo scalino è pericolosissimo, basta allargare un attimo l’anteriore per cadere inesorabilmente, finendo nella sede stradale.” – Roberto Pezzani

Dato l’alto numero di incidenti, anche con vittime, che hanno visto coinvolti ciclisti, 1 soluzione va trovata. Il cordolo in cemento non la trovo, se non c’è altra soluzione, così sbagliata, certo che se ne usufruiranno anche monopattini elettrici, che danni ne fanno, ciclisti non saranno tutelati. Chi fa consegne, non deve essere penalizzato, quanto, alle auto, (non dico 30 all’ora) ma se si danno 1 regolata non è male. I ciclisti devono essere tutelati senza invadere marciapiedi, monopattini elettrici assolutamente no su marciapiedi, non li sopporto, quasi sempre prepotenti.” – Paolo Tondini

A Copenaghen delimitano le piste ciclabili con una riga bianca. Ed è la capitale delle bici.” – Danilo Cazzaro

Ad occhio impedisce anche il rapido deflusso dell’acqua dalla carreggiata al tombino del marciapiede” – Arianna Brambilla

È largo il doppio del necessario ed andava smussato in modo che in emergenza sia superabile” – Andrea Cominetti

Proprio oggi percorsa tale strada con auto. Ho visto l’obbrobrio che ha creato solo traffico in quanto le auto hanno ora a disposizione una sola corsia di marcia senza considerare il pericolo per chi deve svoltare a destra e non riesce a vedere con facilità l’arrivo di una bici o una moto a cui, peraltro, devono dare la precedenza. I furgoni che scaricavano la merce erano parcheggiati con due ruote sul marciapiede e due sulla ciclabile: un’indecenza. Una vergogna” – Carmela Benvenuto
 

“Ma d’altra parte se non proteggi le ciclabili dal traffico è come se non ci fossero.” – Massimo Matteoli

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.