#64 – VAL D’INTELVI: un’isola tra i LAGHI (a un’ora da Milano)

La valle più vicina a Milano che ha furoreggiato fino agli anni Settanta e che presenta straordinari motivi di interesse. Vediamoli assieme con le spettacolari foto di Maurizio Moro. 

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Ph. Maurizio Moro

Un’isola tra i laghi. Questa la Val d’Intelvi, valle di color smeraldo che è circondata dal lago di Como e il lago di Lugano (fino a Porlezza). Si tratta della valle più prossima a Milano: a poco più di un’ora da Milano, raggiungibile sia passando da Como per la parte bassa, che dalla Svizzera per la parte più in alto, a Lanzo. Una valle che ha furoreggiato tra i milanesi fino agli anni Settanta e che presenta straordinari motivi di interesse. Vediamoli assieme con le spettacolari foto di Maurizio Moro

VAL D’INTELVI: un’iso la tra i LAGHI (a un’ora da Milano)

Curiosa la sua forma, quella di una Y rovesciata che ben si abbina con la più celebre Y del lago di Como. Ideale per una gita o per un week end, questa valle presenta notevoli attrazioni, spesso più note ai vicini svizzeri che agli italiani. Vediamole. 

#1 Sighignola: il Balcone d’Italia

 
Ph. Maurizio Moro

Il “Balcone d’Italia” è una terrazza naturale panoramica con una vista spettacolare sul nostro paese e sul Canton Ticino. Si trova in cima al Monte Sighignola e segna il confine tra Italia e Svizzera a 1.320 metri d’altezza. Ha ricevuto questo soprannome per il fatto di essere situato ancora in territorio italiano: la linea di confine esatta è tracciata tra le due Nazioni è posta su due terrazze differenti dove si trovano le rispettive bandiere. Si raggiunge da Lanzo d’Intelvi. 

I panorami che si possono ammirare da questa terrazza, nelle giornate limpide, vanno dal Ceresio al Lago di Lugano sul quale sorge, fino alle vette alpine di oltre 4.000 metri come il Monte Rosa e il Monte Cervino. 

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Leggi anche: Il balcone d’Italia

#2 Erbonne: il borgo dei contrabbandieri

Ph. Maurizio Moro

Il borgo è un mix tra case in pietra e la pace delle Alpi che si raggiunge in auto oppure attraverso due diversi sentieri. 
Visitando i vicoli del borgo ci si imbatte nelle antiche case in pietra, un bellissimo lavatoio e l’osteria. Erbonne vive intorno ai pochi residenti, cinque in tutto, la vita si svolge intorno all’osteria. È questo l’elemento che conferma che il tempo, qui, si è fermato. Come nella Milano dei Corpi Santi, è l’Osteria del Valico che regola la vita del borgo, dona ristoro ai viandanti e, per l’ottima cucina, attira anche qualche curioso da fuori.

Per la posizione di confine e per le caratteristiche di facilità che presenta la mulattiera che porta in cima, Erbonne è stata in passato un luogo che prosperava per i contrabbandieri. 
Tra gli anni ’30 e la fine degli anni ’70 a Erbonne c’era la caserma della Guardia di Finanza a presidiare il territorio. Chiusa nel 1977, lo spazio è diventato il Museo del Contrabbando.

#3 Il Monte Generoso

Ph. Maurizio Moro

Altro punto di confine tra Italia e Svizzera è il monte Generoso, la vetta più alta che supera i 1.700 metri. Dal versante italiano si arriva solo a piedi con un percorso ad anello. Sul versante svizzero invece c’è una storica ferrovia a cremagliera che arriva quasi in vetta. Sulla vetta si trova un hotel con un ristorante panoramico . Il nuovo ristorante panoramico, chiamato “fiore di pietra”, progettato dall’architetto Mario Botta, molto rinomato nel Canton Ticino. 

#4 Schignano: il sentiero delle espressioni

Ph. Maurizio Moro
 

L’arte non è solo nei musei. A volte, la si può trovare camminando e facendo trekking in mezzo a un bosco.

Le sculture sono ricavate dai tronchi del bosco, riproducono creature misteriose ma benevole ed espressive, che riproducono tutta la gamma delle emozioni: dalla gioia alla sorpresa. Ci sono anche creature molto enigmatiche e che incutono timore, in modo da rendere il viaggio nel sentiero più simile ad un’avventura fiabesca che non alla sola escursione sportiva.

Alla fine del percorso si giunge su un punto panoramico mozzafiato dove si assiste alla congiunzione dei due rami del lago di Como. 

In cima al sentiero delle espressioni – ph. Maurizio Moro

#5 Pigra e la funivia a picco sul lago

Ph. Maurizio Moro

Per arrivare agli ottocento metri di Pigra si può prendere l’auto da San Fedele d’Intelvi, il centro più grande della valle, oppure da Argegno si può salire con la storica funivia, che in cinque minuti supera un dislivello di 540 metri e una pendenza del 71%. Aggrappato alla montagna, Pigra si affaccia sul lago in uno dei più ampi panorami del Lago di Como. La vista spazia dal primo bacino al gruppo delle Grigne fino ai monti dell’alto lago.

#6 Eremo di San Zeno

Ph. Maurizio Moro

E’ un po’ il simbolo della valle. L’unico punto che si vede da Dizzasco a Lanzo d’Intelvi. Domina al confine tra Schignano e Cerano, soprattutto di notte, quando viene illuminato dalle luci. Si tratta di un eremo non aperto al pubblico tranne che in occasioni speciali. Sulla sua origine ci sono varie versioni che si perdono attorno all’anno mille. L’origine più quotata è che sia stato costruito come atto di devozione alla Madonna in seguito al salvataggio durante una tempesta. Paradosso vuole che proprio nel ventesimo secolo sia stato distrutto durante un forte temporale che lo incenerì con un fulmine. Ricostruito, è meta di visite che meritano sia per il fantastico panorama che per il particolare sentiero che si snoda lungo la piramide naturale su cui è stato costruito. 

Ph. Maurizio Moro

#7 I sentieri e i rifugi

Ma il principale motivo per cui si viene nella Val d’Intelvi è per immergersi nella natura: percorrendo i numerosi sentieri, rifiatando negli splendidi alpeggi e rifocillandosi nei numerosi rifugi. Luogo ideale per fare movimento. Trekking e bici la fanno da padroni. E per i meno amanti dei dislivelli, si può passeggiare nel territorio di Lanzo ad ammirare le numerose ville in stile liberty in buona parte opera di milanesi. Che hanno scelto la valle più prossima a Milano come sede di villeggiatura fino ai primi anni Ottanta. 

Continua la lettura con: La gita più bella #65 – Mergozzo: il LAGO più PULITO d’EUROPA a un’ora da Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.