A un’ora da Milano, lungo il Po, un borgo dell’Oltrepò Pavese si è trasformato grazie a un progetto che mescola arte e ospitalità. Al centro, un museo a cielo aperto curato da un artista italiano.
# Un museo a cielo aperto tra le case del paese

Arena Po, comune di circa 1.500 abitanti in provincia di Pavia, è al centro di un progetto di rigenerazione basato sull’arte. L’iniziativa è stata avviata da Gaetano Grillo, artista e docente dell’Accademia di Brera, che ha scelto il borgo come luogo di vita e sperimentazione artistica. L’idea ha preso forma nel 2016 con l’acquisto di alcune proprietà, ma si è consolidata dal 2022 con la creazione del museo diffuso.

Le opere, donate o concesse da artisti internazionali, sono collocate tra vie, piazze, cortili e lungo l’ex ripa del fiume. Attualmente sono visibili oltre cento installazioni permanenti, illuminate anche di notte. Il percorso tocca il centro storico e l’area verde dell’argine, integrando patrimonio naturale e produzione culturale.
# Un museo-hotel unico in Italia nelle camere d’artista

Nel cuore del progetto si trova Maaapo, Museo Arte Ambiente Arena Po, che include anche un bed & breakfast allestito come spazio museale. Si tratta dell‘unico caso in Italia di museo dedicato a un solo artista dove è possibile anche dormire. Le “Camere d’Arte” sono due suite da 70 mq ciascuna, ospitate in una dimora medievale restaurata. Ogni ambiente, compresi bagno e arredi, è stato realizzato come opera d’arte personale da Grillo. All’interno sono presenti oltre cinquanta opere dell’artista dagli anni ’70 a oggi. Completano l’offerta una terrazza sul Po, un bookshop con ceramiche e una sala per cene riservate con i gestori. L’iniziativa include anche corsi di ceramica e attività artistiche dedicate agli ospiti. La struttura è stata inaugurata con il sostegno dell’assessore regionale al Turismo e della presidente onoraria del museo, Livia Pomodoro.
# Un esempio di rigenerazione culturale replicabile altrove?

L’obiettivo del progetto è trasformare Arena Po in un polo stabile di produzione artistica, integrando cultura, turismo e accoglienza. Il rilancio del borgo, sostenuto dal Comune e da enti pubblici e privati, punta a contrastare lo spopolamento e a creare un’economia culturale diffusa. I residenti sono infatti coinvolti attraverso laboratori, eventi, visite guidate e attività educative, mentre il museo diffuso, connesso a una convenzione con l’Accademia di Brera, si propone come modello di rigenerazione culturale per altri centri minori. Sono previste residenze d’artista, esposizioni temporanee e rassegne stagionali. La strategia si fonda sull’identità locale, sull’arte accessibile e sulla valorizzazione paesaggistica. Questo esperimento di rigenerazione attraverso l’arte potrebbe diventare un modello replicabile in altri borghi in via di spopolamento?
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FABIO MARCOMIN
Non so se vi siete mai occupati di Arcumeggia, frazione di Casalzuigno, provincia di Varese. E’ un borgo tutto dipinto dove però accorre andare apposta perché non è un luogo di transito. Un’altra meraviglia lombarda a portata di escursione da Milano.