PRECOTTO: il prete sanguinoso che ha dato il nome a un quartiere

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Esiste una storia tramandata nei secoli dai milanesi. E’ ambientata sul Naviglio Martesana, dove Milano era ancora campagna.

C’era un castello con un castellano che aveva un figlio tanto scapestrato che il castellano decise di diseredarlo. Il figlio ferito nell’orgoglio abbandonò furente il castello e dopo qualche tempo fece ritorno con amici canaglie quanto lui per vendicarsi ma scoprì che il padre era morto e aveva dato il castello in eredità ai frati. 

Il figlio del castellano sterminò i frati che abitavano il castello e prese il loro posto, diventando il terrore dei villaggi vicini. Dopo anni di disgrazie improvvisamente si pentì, decise di farsi sacerdote e di andare lontano per espirare le sue malefatte, con sollievo di tutti i milanesi.

Passarono gli anni e dopo che morì il parroco, il figlio del castellano ora sacerdote riapparve prendendo il suo posto, riprendendo però a comportarsi da gran carogna, come faceva da cavaliere.

Il duca di Milano decise di dire basta a questi soprusi e mandò i suoi soldati per punire il sanguinoso sacerdote. Ma questi aveva protetto bene il suo castello e per entrare i soldati del duca dovettero mettere a fuoco di notte il castello.

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Il sacerdote uscì impugnando una grossa spada che manco due uomini avrebbero potuto tenere in mano e iniziò a menare fendenti contro tutti. Riuscì a fermarlo solo il santone della Martesana e, grazie a lui, il sacerdote venne incatenato.

Il popolo voleva la sua morte. Fu così infilato in un pentolone in mezzo alla piazza e morì bollito. L’orrore si tramandò nei decenni come la vicenda del “Prete Cotto” e il quartiere venne chiamato Pre-cotto.

Grazie a Ignazio Pepicelli Sanna, autore de Il mare senza sale

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