MILANO, vorrei ma non posso: è il SOGNO PROIBITO degli studenti italiani

Le ragioni di questa "voglia pazza di Milano"

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Credits pendolaredentro IG - Studiare in treno

Non studiano a Milano ma se potessero trasferirsi a Milano domani mattina lo farebbero. O, per meglio dire, molti studenti che non vivono a Milano si trasferirebbero subito se solo potessero. Proviamo a comprenderne le ragioni dei desideri spesso interrotti.

MILANO, vorrei ma non posso: è il SOGNO PROIBITO degli studenti italiani

# Gli affitti troppo alti di Milano

Credits gev_milano IG – Protesta contro caro affitti

Chi studia all’università non sempre può permettersi di vivere a Milano. Anzi spesso gravita nell’hinterland circostante per poter ammortizzare i costi troppo gravosi che Milano richiede per gli affitti abitativi. Un sacrificio enorme per chi studia e per le relative famiglie che non possono certo permettersi di pagare dai 600 euro in su per stanze spesso piccolissime.

Ecco che così si sceglie di studiare in altre università oppure, se di università milanese si tratta, allora è vita da pendolare assicurata per cui lo studente viaggia in treno per raggiungere il polo universitario prescelto.

# La provincia

Pavia

Molti ritengono più proficuo studiare in provincia: città più piccole più vivibili e a misura d uomo, costi inferiori e quindi meno gravosi e sostenibili per le famiglie che così sopportano impegni economici molto più ragionevoli. Magari alti, ma non come a Milano. Ottime università ci sono a Pavia, Novara, Varese, Monza, tanto per fare un esempio. Città di provincia ricche e ben fornite di studentati, case in affitto a prezzi ragionevoli e mille opportunità.

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# Però vorrei andare a studiare a Milano

Credits pendolaredentro IG – Studiare in treno

Però, c’è un però. SS si chiede a qualunque studente se è contento oppure se studierebbe altrove avendone i mezzi, quasi tutti rispondono che sì, sono contenti, ma Milano…. A Milano sarebbe meglio. 

Molti di loro studiano in provincia, molti altri fanno i pendolari verso Milano. Questi ultimi si lamentano del fatto che non riescono a vivere con pienezza la dimensione milanese. I primi, si lamentano di studiare in provincia perché ritengono l’università milanese più prestigiosa.

Pochi altri sono soddisfatti della vita universitaria di provincia. Non dimentichiamo coloro che potrebbero studiare nelle loro città, molte delle quali si trovano al sud Dove pure sono presenti importanti e prestigiose realtà universitaria, e ciò nonostante se potessero scegliere, preferirebbero trasferirsi a Milano perché si ritiene dotata di strutture universitarie migliori.

A tale ultimo proposito va osservato che il prestigio di un ateneo va valutato sotto molteplici aspetti, come il numero di quanti vi si iscrivono, ma soprattutto le prospettive di lavoro e carriera offerte. Quindi, a parità di condizioni, è altamente probabile che uno studente di un’altra regione, potendo scegliere, opterebbe per una università del nord e in primis Milano.

Politecnico

# Proviamo a capire le ragioni di questa “voglia pazza di Milano”:

  • Perché molti dei migliori atenei italiani sono a Milano: Politecnico e Bocconi in primis e perché il plus è costituito dalle accademie, Brera in testa.
  • Perché Milano è la città della cultura, dei musei e delle iniziative culturali
  • Perché Studiare in un Ateneo milanese aumenta le possibilità di trovare un lavoro dopo
  • Per la movida notturna. Locali, luci, ristorantini e drink. Come non restarne affascinati?
  • Perché i mezzi ci sono e sono in orario. E questo è un punto nevralgico perché in altre città, specie al sud, i mezzi non ci sono
  • Perché la vita di provincia alla lunga, annoia. In città si vive una vita universitaria ricca di stimoli, occasioni e soprattutto opportunità e Milano ne ha da vendere.

Ma allora perché mai agevolare questo assurdo paradosso per cui Milano pur avendo atenei di eccellenza, non consente di accedervi, se non a pochi?

# Non è un paese per giovani

A coronamento delle riflessioni svolte viene da fare un ulteriore considerazione, o i genitori di chi studia sono benestanti, oppure studiare in città, a Milano, diventa un miraggio. Un desiderio fortemente espresso ma interrotto.
Milano terra lontana ed elitaria per chi vuole studiare? Milano vuole essere una città per vecchi benestanti? Una città che ha poli universitari tra i più importanti in Europa ma che allo stesso tempo ne impedisce il concreto accesso?
Una città che rinuncia ad investire concretamente sul futuro e quindi sui giovani, rischia l’implosione e resta piegata su sé stessa.

Una politica che non investe sul futuro dei giovani, si arroga il diritto di privarli di questo futuro e rischia un’emigrazione verso università straniere assai più appetibili quanto a costi e prospettive lavorative. Non è un paese per giovani. E Milano è una città per giovani?

# Bologna: l’eccezione che conferma la regola?

Credits clocloticino IG – Università di Bologna

Pensiamo alla città di Bologna con l’università più antica in assoluto al mondo, prestigiosa, all’avanguardia e con mille opportunità. Nel capoluogo emiliano per strada si vedono solo giovani, qui gli affitti a prezzi ragionevoli ci sono, non mancano i mezzi e i collegamenti di ogni tipo.

La movida è energica frizzante in una città eclettica, ricca e che non dorme mai. Quanto ai ristoranti ed al buon cibo penso nessuno possa minimamente dubitare del perché Bologna si chiami anche la grassa… 

E quindi Milano forse dovrebbe prendere spunto da città come questa? Dove è spiccato il senso di comunità, inclusione ed accoglienza? Dove si ragiona con la mentalità di un giovane e che pensa ai giovani investendo per loro? Se chiedi a un giovane universitario bolognese se si trasferirebbe a Milano, difficilmente direbbe sì…ahimè.

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ALESSANDRA GURRIERI

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Alessandra Gurrieri
Siciliana di nascita, milanese di adozione Laureata in giurisprudenza mi piace molto scrivere e leggere Curiosa e affascinata da sempre della città di Milano, la scopro ogni giorno sempre nuova coinvolgendo, nelle mie esperienze, tutte le persone a me care