L’origine della rabbia

Sembra che la rabbia sia diventata la colonna sonora dei nostri tempi

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Ph. Vicki Hamilton (pixabay)

La nostra società si sta caratterizzando sempre di più come una società rabbiosa.
La lotta contro il virus che era nata come una emergenza che ci accomunava tutti si è trasformata in un accanimento senza precedenti contro chi ha posizioni di pensiero differenti. L’invasione dell’Ucraina ha immediatamente innescato reazioni molto forti contro cittadini e organizzazioni russe anche in settori che non c’entrano nulla con il conflitto, come la cultura, lo sport o lo studio.

Sembra che la rabbia sia diventata la colonna sonora dei nostri tempi. Un sentimento spesso irrazionale che viene sempre indirizzato contro un avversario o un capro espiatorio da abbattere senza alcuna pietà.
Ma da dove nasce questo sentimento così violento e improvviso, che suona così alieno alla cultura occidentale?

Si possono fare diverse ipotesi. Sul piano sociale, uno dei fattori potrebbe essere quello della globalizzazione che ha portato a una società spersonalizzata in cui viene distrutta l’idea di microcomunità e, di fatto, ha annientato quello che è stato l’habitat naturale dell’essere umano in tutta la sua storia.

Se si passa invece a un’analisi più psicologica l’origine della rabbia è spesso una frustrazione determinata dalla schizofrenia, ossia da una radicale dissociazione tra la personalità naturale e l’io fittizio, che deriva dall’introiezione dall’ambiente di valori e desideri che in realtà non appartengono all’individuo.
Tutte le pulsioni e gli istinti naturali irrisolti sfociano così in una energia distruttiva che viene proiettata contro gli altri.

Qualunque sia l’origine ciò che è certo è il risultato di una rabbia che si continua ad alimentare amplificandosi a ogni passaggio. Il risultato è di arrivare all’impossibilità di risolvere il problema conducendo inevitabilmente a un’escalation senza fine.

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Come nella patologia nevrotica o psicotica la via naturale di risoluzione passa attraverso una presa di responsabilità del soggetto. Tutto ciò che porta invece a un proiezione ossessiva dei propri problemi sull’esterno conduce inevitabilmente all’autodistruzione.

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2 COMMENTI

  1. Spiace trovare nella regia di Zoppolato per Milanocittàstato prima tutta la dietrologia Novax e adesso l’abbraccio filorusso. Date un occhiata a come i suoi post più espliciti su instagram vadano di pari passo con quelli più subdoli ma identitici nel contenuto su Milanocittastato. Profonda delusione per questa narrazione, a che scopo questa deriva?
    Siamo tutti contrari alla guerra? che posizione prende Milanocittàstato sui cittadini ucraini?

    • La ringrazio dell’osservazione e di avermi chiamato in causa. Come sanno i collaboratori, la mia posizione personale su temi di attualità è autonoma a quella della testata. La linea della testata è a favore dell’autonomia in ogni sua forma, dell’individuo, di una città o di un territorio. In coerenza con questa linea non possiamo essere come testata a favore di nessuna imposizione centralista che riguardi la sfera dei diritti individuali. Per questo la linea sulla questione Covid è a favore della libera scelta sui vaccini e contro il Green Pass. Una linea che oltre frontiera è maggioritaria in tutto il mondo, ma in Italia purtroppo è minoritaria. Ma non dovendo inseguire il consenso, di questo ci importa poco.
      Sulla questione dell’invasione russa dell’Ucraina come forse ha visto non esiste una linea della testata. Anzi, si tratta a nostro avviso di un tema così complesso che o viene affrontato da ogni angolatura o preferiamo non prendere posizione, per evitare di essere uno strumento di propaganda da un lato o dall’altro. Io personalmente ritengo che vi siano ragioni complesse e posizioni di forza così pericolose da obbligarci a cercare una trattativa per risolvere la questione. Non mi sembra che questa strategia sia quella più perseguita da ambo le parti, anche se potrei sbagliarmi. Spero di aver chiarito e di mantenerla come lettore nonostante la diversità di vedute su alcune questioni, cosa che capiterà sempre anche tra di noi che siamo in questo progetto.

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