🛑 L’open air più STILOSO di Milano: inaugura il CINEMA all’APERTO di FONDAZIONE PRADA

Ecco come sarà la sala open air e il cartellone in programma

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Foto Delfino Sisto Legnani e Piercarlo Quecchia. Courtesy Fondazione Prada

Per la prima volta le pareti del Cinema della Fondazione Prada di Milano scompariranno per dare vita a un inedito cinema all’aperto. Ecco come sarà la sala open air e il cartellone in programma.

L’open air più STILOSO di Milano: inaugura il CINEMA all’APERTO di FONDAZIONE PRADA

# Inaugura il 2 luglio il cinema all’aperto della maison milanese

Credits fondazioneprada IG – Cinema

Per la prima volta le pareti del Cinema della Fondazione Prada di Milano verranno fatte slittare aprendo completamente la sala all’esterno, scoprendo un inedito cinema open air. Multiple Canvases è il titolo del programma delle proiezioni curato da Luigi Alberto Cippini che debutterà il 2 luglio e proseguirà fino al 25 settembre, con spettacoli dal giovedì al sabato alle ore 21.45.

twitter – Cinema fondazione Prada

Le superfici specchiate dell’edificio “scompariranno” per tutto il periodo estivo e si potranno ammirare “le poltrone in velluto giallo, Battaglia, l’opera in ceramica e vernici fluorescenti realizzata nel 1948 da Lucio Fontana oggi affissa nel Foyer” e i film in programmazione. 

# Il cartellone delle pellicole è stato selezionato da artisti con un legame speciale con Fondazione Prada

Credits fondazioneprada IG – Apertura pareti cinema

Il cartellone è una selezione di pellicole cinematografiche scelte da quattro artisti che hanno un legame speciale con Fondazione Prada: Simon Fujiwara presente con la mostra “Who the Bær” allestita al piano terra del Podium, Peter Fischli in mostra a Venezia, Goshka Macuga che presentò “To the Son of Man Who Ate the Scroll” nel 2016 e Betye Saar nel 2017 con la sua mostra antologica.

Credits fondazioneprada IG – Interno cinema

Sono queste cinque i film che saranno in programma fino al 24 luglio:

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare
  • Orphée noir (1959) di Marcel Camus (selezionato da Betye Saar)
  • Bara No Soretsu – Funeral Parade of Roses (1969) di Toshio Matsumoto e Nippon Sengoshi (selezionato da Simon Fujiwara)
  • Madamu Onboro No Seikatsu – History of Postwar Japan as Told by a Bar Hostess (1970) di Shohei Imamura (selezionato da Simon Fujiwara)
  • Nostalgia de la luz (2016) di Patricio Guzmán e Sayat Nova / Nran Guyne (selezionato da Goshka Macuga)
  • Il colore del melograno (1966) di Sergej Paradžanov (selezionato da Goshka Macuga).

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.