Le PAROLE più INCOMPRENSIBILI del MILANESE

Il milanese può sembrare ostico. In alcuni casi indecifrabile

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Il milanese può sembrare ostico. In alcuni casi indecifrabile. 

Le PAROLE più INCOMPRENSIBILI del MILANESE

#1 Büsecca

Trippa

Büsecca è la trippa alla milanese, fatta con le frattaglie ricavata da diverse parti dello stomaco dei bovini.

#2 Ciuciamanuber

L’origine di questo epiteto è ignota ma i veri milanesi ne conosceranno sicuramente il significato colloquiale. Indica qualcuno che frequenta assiduamente la palestra ma che invece di allenarsi lecca, o meglio lucida, i manubri. Insomma un nullafacente che finge di non esserlo.

#3 Sofranèll

Credits Narigia-pixabay – Fiammifero

Sofranèll è la parola utilizzata in dialetto milanese per riferirsi al fiammifero.

#4 Disciules

Può indicare la capacità di risolvere un problema complesso, senza arrendersi. Ultimamente il suo significato si è spostato sul saper affrontare la vita in piena autonomia, sull’essere svegli. Dal verbo “dis’ciolass” (pron. dis’ciulàss) che vuol dire “sbrigarsi, svegliarsi.

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#5 Bòcul 

Credits MianShahzadRaza -pixabay – Orecchino

Il termine indica l’orecchino

#6 Gügia

Questa parola si riferisce sia all’ago usato in sartoria sia all‘asta metallica che consente l’azionamento manuale di un deviatoio da parte del conducente tranviario.

#7 Gras de rost

Sei proprio un grasso di arrosto, ossia sei pesante, insopportabile, in poche parole una persona non cattiva ma che esagera e diventa antipatica e fastidiosa.

#8 Narigia 

La narigia è quella secrezione viscosa che esce dal naso, il moccio.

#9 Pecola

La pecola è l’abbreviazione de “la pell del cū che se scola”. Tale parola indica un mix di pigrizia, svogliatezza, insomma di voglia di far niente.

#10 Balòss

Baloss” si usa per dare del furbacchione, del birbone. L’Orso Balosso era un personaggio dei cartoni animati ideato da Anna De Carlo di cui venivano narrate in rima baciata le divertenti avventure e il cui nome deriva proprio dal milanese “baloss”. In sintesi una persona che usa la sua fine intelligenza per ingannare gli altri in modo giocoso.

#11 Barlafùs

Il barlafus era un arnese utilizzato durante la filatura che non ricopriva nessun ruolo fondamentale. Ha iniziato poi ad essere utilizzato per tutti gli arnesi che non avevano una grande utilità e si usa per indicare qualcuno di poco valore.

#12 Mugnaga

Credits Couleur-pixabay – Albicocca

Semplicemente albicocca.

#13 Fambrös

Altro tipo di frutto, in questo caso il lampone.

#14 Scarliga merlus

Scarliga merlus” deriva dal detto “Scarliga merlus, che l’è minga ‘l tò ùss” che tradotto in italiano significa: scivola via merluzzo che questo non è il tuo posto.  C’erano alcuni mercanti che trasportavano il pesce in città senza pagare il dazio e in caso di ispezione, i funzionari corrotti li avvisavano con questa frase. Oggi è utilizzato per allontanare qualcuno di indesiderato “vai via”, “allontanati“.

#15 Füfignon 

Credits Gam-Ol-pixabay – Imbroglione

Füfignon è una delle peggiori specie di persone che si possano incontrare, un imbroglione.

#16 Tripee de maiolega

La traduzione letterale è “treppiede fatto di maiolica”. Un oggetto instabile per via dei suoi piedi e un tipo di ceramica molto bella ma altrettanto fragile. Nel dialetto milanese si usa per riferirsi a una persona non troppo affidabile.

#17 Gnècch

Questa parola sta ad indicare qualcuno che non ha affatto voglia di fare, una persona svogliata.

#18 Magiostra

Credits atlantis0815 -pixabay – Fragola

La magiostra è un’altra di quelle parole distanti dall’italiani e davvero incomprensibili per chi non conosce il dialetto milanese: fragola.

#19 Berlinghitt

I berlinghitt sono i fronzoli, ornamenti ridicoli e spesso superflui.

#20 Martur

Una persona priva o scarsamente dotata di intelligenza, avvedutezza e buonsenso, in poche parole uno sciocco.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

2 COMMENTI

  1. Mio zio Augusto (omonimo ) 103 anni compiuti e da sempre innamorato del dialetto milanese, sicuramente conosce molte altre parole ! peccato che sia diventato ormai quasi cieco perchè gli avrei segnalato questo sito Web.

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