La VIGNA di LEONARDO in mani FRANCESI: le indiscrezioni sul suo FUTURO

Il “gioiello di botanica” nella Casa degli Atellani sta per diventare off limits per milanesi e turisti

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Credits ariciotti ig - Casa degli atellani.jpg

Un “gioiello di botanica” nella Casa degli Atellani rinato dopo la sua distruzione che attende di conoscere il suo destino.

La VIGNA di LEONARDO in mani FRANCESI: le indiscrezioni sul suo FUTURO

# Un “gioiello di botanica” nella Casa degli Atellani

Credits ariciotti ig – Casa degli atellani.jpg

Varcare la soglia della Casa degli Atellani, antica dimora dei cortigiani e scudieri che furono al servizio di Ludovico il Moro, è una vera e propria immersione nell’epoca fiorente e prospera del ducato di Milano nella seconda metà del Quattrocento. 

Scoprirla è anche conoscere un “gioiello di botanica”, prezioso, delicato e tanto amato dal sommo artista, Leonardo da Vinci.

Ospitato dagli antichi proprietari, il genio fiorentino vi aveva soggiornato per ben due anni, nel periodo in cui lavorava al suo capolavoro, il Cenacolo, tra il 1495 e il 1498 ed è proprio in fondo al giardino che possiamo ancora godere della famosa Vigna che gli fu regalata proprio dal Moro, come ringraziamento per i suoi innumerevoli servigi.

# La vigna distrutta dai bombardamenti dell’agosto del 1943 è rinata grazie alla tecnologia

Credits artonauti – Santa Maria delle Grazie dopo i bombardamenti

Si, è ancora “viva e florida” la Vigna di Leonardo che come il Cenacolo, è stata davvero miracolata. Se il Cenacolo, durante i bombardamenti dell’agosto del 1943, rimase indenne rispetto alla demolizione subita da gran parte della chiesa di Santa Maria delle Grazie, purtroppo, la vigna non ebbe la medesima sorte e fu totalmente distrutta.

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E quella che possiamo ancora vedere, è quella originale? Si…ed ora vi racconto il miracolo…della tecnologia.

Nel 2015, l’enologo Maroni, in collaborazione con gli ex proprietari, i nipoti di Piero Portaluppi e l’Università statale di Agraria di Milano, basandosi su antiche fotografie dell’architetto Luca Beltrami, sono riusciti a individuare il luogo dove si trovava la vigna di Leonardo e recuperare alcune tracce delle antiche radici, identificandone il DNA, la Malvasia di Candia Aromatica.

Poi, l’avanzata ricerca scientifica è riuscita a trovare un clone ancora esistente, geneticamente più affine alla nativa ritrovata ed ecco che è stata reimpiantata, rinascendo il 20 marzo 2015, in prossimità del solstizio primaverile, nella Casa degli Atellani.

# La vigna diventa “francese”: le indiscrezioni su come diventerà

Credits ariciotti IG – Vigna di Leonardo

Nuovamente precaria è la sorte della Vigna perché lo scorso dicembre, il magnate francese Bernard Arnault, uno degli uomini più ricchi del mondo, l’ha acquistata insieme alla Casa degli Atellani che, dopo mesi di apertura, ha deciso, a partire dal prossimo 1 ottobre, di chiudere i battenti ai visitatori.

Altre voci ci forniscono nuove possibilità: fonti vicine all’imprenditore francese spiegano che la Casa degli Atellani rimarrà chiusa solo temporaneamente, per opere di ristrutturazione e che la dimora avrà un uso essenzialmente privato, con una parte dedicata ad attività culturali e al pubblico. L’idea è di riportare questo edificio, di importanza storica e artistica, al suo splendore. Evidentemente il progetto sarà sviluppato di concerto con la Sovrintendenza.

Speriamo che tutto ciò sia davvero concretizzabile e che la Vigna di Leonardo possa ancora essere un “miracolo che si avvera”, come bene inalienabile dell’umanità, ammirata, per sempre, dagli innumerevoli turisti che giungono da ogni parte del mondo, insieme a noi milanesi che fieri del nostro patrimonio lo valorizziamo, offrendolo ad una fruizione collettiva (anche se ormai lo abbiamo venduto).

Attendiamo, speranzosi, il nuovo miracolo…

Continua la lettura: La VIGNA di LEONARDO CHIUDE (per SEMPRE?) ai milanesi: gli ULTIMI GIORNI per visitarla e che cosa potrebbe diventare in futuro

ANGELA GOLIA

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Angela Golia
Docente e storica dell'arte a Milano che è la mia città natia. Amo l'arte e la bellezza in tutte le sue forme ed è per questo motivo che ho fondato l'associazione culturale il Cavaliere Azzurro, per promuovere la conoscenza del patrimonio artistico milanese, attraverso conferenze, visite guidate ed eventi speciali tra arte, teatro e culinaria d'epoca.

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