La gestione del COVID e dei suoi effetti: l’Italia a confronto con gli altri paesi. Siamo tra i MIGLIORI o tra i PEGGIORI?

7 indicatori per capire se le politiche attuate nel nostro Paese sono da promuovere o da correggere

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Il modello italiano ha funzionato? Già qualche settimana il Forbes riportava uno studio sulla gestione dell’emergenza Coronavirus in cui il nostro Paese risultava in fondo alle classifiche. Ora analizziamo una serie di parametri per capire se effettivamente ha gestito peggio di altri l’emergenza, a livello socio-economico.

Leggi anche: La CLASSIFICA dei paesi che hanno saputo fronteggiare meglio il Covid. L’Italia? Fanalino di coda

La gestione del COVID e dei suoi effetti: l’Italia a confronto con gli altri paesi. Siamo tra i MIGLIORI o tra i PEGGIORI?

#1 Tasso di LETALITA’ da Covid-19: pochi peggio di noi

Il tasso di letalità è il rapporto tra il numero di morti e i tamponi effettuati e offre un’indicazione sulla qualità della nostra sanità: più è alta la percentuale e minore è il numero di persone positive al virus che sono decedute. Il 13,80% di letalità fa della nostra Nazione una delle peggiori al mondo.

#2 LIBERTA’ PERSONALE: Mascherine anche all’aperto? Obbligatorie solo da noi

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Nella nostra analisi solo l’Italia ha reso obbligatorio l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per tutte le attività fuori casa, compresa quella fisica, aggiungendo l’obbligo di guanti sui mezzi pubblici. Per chi valuta come valore la massima sicurezza, allora l’Italia è al vertice. Chi misura invece la libertà personale e l’effetto depressivo di persone obbligate a indossare le mascherina, mette l’Italia in fondo come valutazione.

Fonte: La Danza delle MASCHERINE: prima “inutili”, ora obbligatorie anche all’aperto. E’ una restrizione sensata? Per capirlo guardiamo cosa fanno negli altri Paesi più colpiti

#3 ISTRUZIONE: quando si ritorna in classe?

In diverse Nazioni come Norvegia, Germania o Danimarca hanno già riaperto, la Svezia non ha mai chiuso mentre altre riapriranno nelle prossime settimane. Anche in questa occasione l’Italia si fa attendere perché riaprirà, a quanto sembra con un sistema di turnazione delle classi, forse solo a Settembre.

#4 PIL: nelle previsioni Italia al penultimo posto sopra la Grecia

Dati economici Commissione Europea: previsioni per l’anno 2020

Dal rapporto di previsione dei dati economici della Commissione Europea presentato il 6 maggio da Gentiloni, abbiamo estrapolato i principali dati economici dei Paesi europei. Dalla tabella in alto abbiamo analizzato PIL, Tasso di disoccupazione e Deficit.

# Prodotto interno lordo:

Le previsioni per il 2020 indicano per l’Italia una perdita del 9,5% di PIL, in un’economia in stagnazione da tempo, che ci posizione al penultimo posto in graduatoria in Europa appena sopra la disastrata Grecia.

#5 DISOCCUPAZIONE: solo Spagna e Grecia peggio di noi

Anche l’indicatore relativo alla tasso di disoccupazione non è confortante, infatti l’11,8% ci colloca al terzo gradino del podio, subito sotto Spagna e Grecia.

#6 DEFICIT ANNUALE: Italia all’ultimo posto

Il -11,1% di deficit, il famigerato disavanzo pubblico che si verifica quando le uscite statali superano le entrate, relega il nostro Paese in coda la classifica aggiungendo un ulteriore macigno sulla nostra economia.

#7 DEBITO PUBBLICO/PIL: la Grecia è la peggiore, ma l’Italia segue a ruota

Da questa tabella sulla previsione del Debito pubblico in rapporto al Pil abbiamo estrapolato la classifica delle prime 10 nazioni.

Classifica delle prime 10 nazioni in EU per Debito/PIL

Molti governi hanno provato a ridurre questo fardello negli ultimi decenni senza riuscire nell’intento e adesso, complice la pandemia e la gestione approssimativa del governo italiano, la percentuale del debito in rapporto al PIL schizzerà al 158,90%. Per alcuni sarà anche peggio: potrebbe arrivare a sfiorare il 200%

Fonte: Commissione Europea

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.