Italiani contro Italiani

Un popolo adulto è quello che si mette a difesa dei diritti del singolo contro i soprusi del potere

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Nella storia degli stati si assiste normalmente a una continua dialettica tra governo e popolo che porta a un’evoluzione sociale attraverso una mediazione sui provvedimenti necessari alla nazione.

Il ruolo del popolo in una democrazia è proprio questo: arginare ogni abuso da parte del governante. Il popolo è sovrano e ha il compito di intervenire ogni volta che un governo eccede nelle sue funzioni, degenerando in forme di assolutismo dispotico.

Una famiglia che si mette in viaggio non delega a chi guida tutte le decisioni su dove andare, così come in una società per azioni l’amministratore delegato deve governare l’azienda rendendo conto delle decisioni prese agli azionisti e al consiglio di amministrazione.

Questa dialettica tra popolo e governo è evidente nei tempi odierni. Ad esempio, quello che sta accadendo in Canada con la protesta dei camionisti supportati dai cittadini, in Australia, nella stessa Francia mostrano l’evidenza di questo contrasto: da una parte un governo che cerca di imporre la sua volontà in modo fortemente autoritario e dall’altra i cittadini che cercano di opporsi e di rivendicare la loro sovranità tutelando i diritti individuali fondamentali.

Un popolo adulto è quello che si mette a difesa dei diritti del singolo contro i soprusi del potere.
Questa dialettica che è insita nel progresso delle democrazie liberali e che avviene da sempre nelle democrazie liberali, non sta succedendo per niente in Italia.

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Assistiamo infatti a una contrapposizione tra cittadini buoni e cittadini cattivi. Dove la discriminante tra gli uni e gli altri è nell’abbracciare in modo acritico la linea del governo. E la tutela della libera scelta individuale, invece di essere considerata un valore fondamentale per tutti, viene giudicata come una visione distorta di pochi “nemici del popolo”.

Questa è forse la cosa che avvicina di più l’Italia di oggi a una dittatura totalitaria. Il fatto che non ci sia più una dialettica tra popolo e governante ma chi si oppone a chi governa, per difendere la libertà individuale, viene giudicato dagli stessi cittadini come il pericolo della società.

Una delle cause di questa spaccatura tra italiani contro italiani, oltre a una mentalità diffusa incline alla sudditanza nei confronti dell’autorità, può essere la dipendenza economica di gran parte della popolazione dagli apparati burocratici dello Stato. Considerare lo stato come una mamma che fa il bene dei suoi figlioli anche quando li schiaffeggia può condurre a una visione primitiva e infantile nei rapporti tra cittadino e potere politico.  

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