Il TORO ha PERSO gli ATTRIBUTI: porterà sempre fortuna?

Il toro in Galleria Vittorio Emanuele II ha perso la sua "virilità". Ecco il motivo di questa fine "ingloriosa" documentata da Andrea Cherchi

0
Credits Andrea Cherchi - Toro in Galleria

Il toro in Galleria Vittorio Emanuele II ha perso la sua “virilità”. Ecco il motivo di questa fine “ingloriosa” documentata dal grande fotografo di Milano, Andrea Cherchi. 

Il TORO ha PERSO gli ATTRIBUTI: porterà sempre fortuna?

# La leggenda degli “attributi” portafortuna

Credits Andrea Cherchi – Toro in Galleria

“Inutile che facciate i vostri giri sugli attributi del toro della Galleria … Non può portarvi più fortuna perché gli attributi non ci sono più“, scrive Andrea Cherchi sul suo profilo Facebook.

Gli attributi del toro in Galleria Vittorio Emanuele II sono scomparsi. In realtà è un fenomeno che si ripete ciclicamente, non rimane che attendere come al solito il ripristino delle tessere di mosaico consumate. Ma perché gli attributi fanno sempre questa fine? La colpa è da ascrivere ai migliaia di turisti che li schiacciano come portafortuna.

Secondo la leggenda porre il piede sopra gli attributi e compiere una rotazione ad occhi chiusi, facendo perno sul piede, porterebbe fortuna. Ci sarebbe però una condizione da rispettare: la rotazione di 360° va fatta solo con il tallone del piede destro sui testicoli del toro e solo alle ore 24 del 31 dicembre.

Leggi anche: La verità sul toro portafortuna

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# Cosa simboleggia veramente il toro 

Come detto però si tratta solo di una leggenda e va anche ricordato che il toro raffigurato sul pavimento della Galleria non simboleggia l’animale in sé. In corrispondenza dell’ottagono centrale infatti, attorno allo stemma di Casa Savoia, sono raffigurati gli stemmi di tutte le città che sono state capitali del Regno d’Italia: lo scudo crociato per Milano, il giglio per Firenze, la lupa per Roma e il toro per Torino.

Schiacciare le palle del toro è una tradizione secolare di sfregio di Milano nei confronti di una casata che si è macchiata di uno storico tradimento. 

Continua la lettura con: Carlo Cattaneo contro i Savoia

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


Articolo precedente🛑 A MILANO la “Saxa Rubra del Nord”. Ma i candidati sindaco di ROMA dicono NO
Articolo successivoIl nuovo GRATTACIELO più ALTO e più FUTURISTA d’Europa: abitare a 600 metri sopra la città
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.