Il nuovo MUSEO d’ARTE in corso Venezia: da 3.000 anni fa al Novecento

L'ultima novità a Milano. Questi giorni è gratis

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Credits Tommaso Sacchi FB - Giardino Museo Etrusco

Milano ha un nuovo museo di incredibile bellezza. Consente di viaggiare attraverso un affascinante percorso di oltre 250 opere, tra antico e contemporaneo. Scopriamo come è stato realizzato e cosa si può ammirare al suo interno.

Il nuovo MUSEO d’ARTE in corso Venezia: da 3.000 anni fa al Novecento

# A Milano inaugura il Museo d’Arte

Credits Tommaso Sacchi FB – Museo Etrusco

Nell’ottocentesco Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro di proprietà della Fondazione Luigi Rovati nasce il Museo d’Arte. Le sale espositive sono state ricavate, riprogettate dall’architetto Mario Cucinella, si intrecciano arte etrusca e arte contemporanea in un percorso di oltre 250 pezzi. Fino al 30 settembre sarà visitabile in modo gratuito, poi si dovrà acquistare un biglietto dal costo di 16 euro.

Oltre al museo è presente un bookshop con la biglietteria, il ristorante di Andrea Aprea all’ultimo piano, un’area dedicata ai laboratori didattici per bambini e il giardino rinnovato.

# Accanto a reperti di 3.000 anni fa ci sono le opere più moderne, tra cui Fontana e Giorgio De Chirico

Il percorso espositivo del museo parte nel piano interrato allestito con una architettura in pietra dove il visitatore viene accolto da una grande urna cineraria in travertino. Nelle teche triangolari in cristallo, all’interno delle cupole, sono esposti i grandi vasi, gli ex voto, le antefisse, i piccoli bronzi etruschi accanto a opere contemporanee di William Kentridge, Lucio Fontana e Arturo Martini. I reperti raccontano la vita quotidiana degli Etruschi, la casa, la bottega, il mare.

Credits Tommaso Sacchi FB – Reperti Museo Etrusco

Nella sezione “Cercare il bello” sono esposti dei piccoli cubi di cristallo che racchiudono gioielli, monili etruschi e oggetti preziosi, come la testina di donna in bronzo dorato di Alberto Giacometti, mentre nella teca più grande al centro c’è il simbolo del museo, il Guerriero Cernuschi, un raffinato ed espressivo bronzo votivo etrusco.

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# Lo spazio espositivo d’avanguardia al primo piano, dai buccheri etruschi a Andy Warhol 

Credits Tommaso Sacchi FB – Sala Museo Etrusco

Al primo piano sono stati recuperati, restaurati e ridisegnati gli ambienti progettati in origine da da Filippo Perego creando uno spazio espositivo d’avanguardia con boiserie, porte dorate, pavimenti e camini in marmo, tre alte specchiere settecentesche del corridoio con uno studio che favorisce il dialogo fra archeologia e arte contemporanea.

Tra le opere moderne che si possono ammirare ci sono: la tela The Etruscan Scene: Female Ritual Dance (1985) di Andy Warhol, le polaroid della serie Etruschi (1984) di Paolo Gioli, i disegni e gli acquarelli di Augusto Guido Gatti (1863-1947), testimonianze delle pitture rinvenute nelle tombe di Tarquinia. In perfetta armonia è affiancata una serie di buccheri etruschi racchiusi nelle vetrine.  

# Le sale contemporanee

Credits Cesare Castelli – Fondazione Rovati

Nelle ultime sale accanto alle opere di artisti contemporanei, quali Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesco Simeti, Marianna Kennedy, sono presenti reperti etruschi frutto di prestiti da altre istituzioni: all’ingresso la Lanterne à quatre lumières (1983) di Diego Giacometti, commissionata all’artista dalla collezionista e filantropa americana Rachel Lambert (Bunny) Mellon, una collezione di asce, fibule, strumenti da lavoro del “Ripostiglio di San Francesco” dal Museo Civico Archeologico di Bologna e infine la grande tela di Giorgio de Chirico Le Cheval d’Agamèmnon, (1929) dalla Collezione Giuseppe Merlini (Busto Arsizio, Varese).

 

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.