🛑 Il grafico dell’evoluzione dei contagi nelle REGIONI ITALIANE: le più CRITICHE risultano tre regioni GIALLE

Elaborazione ottenuta utilizzando i dati più rappresentativi dell'andamento dei contagi: situazione presente e tasso di crescita

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Criticità Covid nelle regioni italiane (elaborazione di Corrado Giustozzi - dati al 5 novembre)

Questo grafico, piuttosto noto in epidemiologia, elaborato da Corrado Giustozzi  rappresenta lo stato delle Regioni italiane rispetto a due indicatori molto importanti che servono a dare un’idea rispettivamente di quanto, in una certa zona, il contagio sia già diffuso (asse orizzontale) e di quanto rapidamente si stia sviluppando (asse verticale).

Il grafico dell’evoluzione dei contagi nelle REGIONI ITALIANE: le più CRITICHE risultano tre regioni GIALLE

Criticità Covid nelle regioni italiane (elaborazione di Corrado Giustozzi – dati al 5 novembre)

Asse orizzontale: l’incidenza (numero di casi registrati per milione di abitanti nelle ultime due settimane)

Il valore sull’asse orizzontale, detto “incidenza”, rappresenta il numero di nuovi casi registrati nelle ultime due settimane diviso per la popolazione della Regione, ed è espresso quindi in casi per milione di abitanti. Esso ci dà l’idea di quanta parte della popolazione ha contratto il virus in tempi recenti (ossia ignorando tutti i casi del passato più lontano).

Asse verticale: il tasso di crescita (crescita dei contagi rispetto alla settimana precedente)

Invece il valore sull’asse verticale, detto “tasso di crescita”, rappresenta quanto il contagio è cresciuto rispetto alla settimana precedente in termini relativi, e si misura quindi in percentuale. Esso ci dà l’idea di quanto rapidamente l’infezione stia progredendo nella Regione.

La stella: posizione media di tutte le regioni

Assieme ai punti che rappresentano le varie Regioni, nel grafico è indicata con una stella la posizione della media di tutte le Regioni rispetto ai due valori. In questo modo è possibile valutare con immediatezza non solo quali Regioni si trovino in posizione migliore o peggiore l’una rispetto all’altra, ma anche di quanto la loro posizione si discosti dal valore medio generale. La posizione della media definisce inoltre quattro aree caratteristiche del piano, che caratterizzano ulteriormente le Regioni che le popolano.

Regioni “virtuose” (infezione poco presente e con lenta crescita): Marche, Sardegna, Emilia e Trento

Nell’area posta in basso e a sinistra rispetto alla media vi sono le Regioni “virtuose”, dove l’infezione è meno presente e cresce più lentamente: Marche, Sardegna, Emilia-Romagna e provincia autonoma di Trento. 

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Regioni “stabili” (infezione molto presente ma con bassa crescita): Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria

In basso e a destra rispetto alla media vi sono le Regioni più stabili, dove l’infezione è più presente ma cresce più lentamente: Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Liguria. 

Regioni “problematiche” (infezione poco presente ma con alta crescita): Calabria, Basilicata, Molise e Lazio

Nell’area in alto e a sinistra rispetto alla media vi sono le regioni problematiche, dove l’infezione non è ancora molto presente ma sta crescendo rapidamente, in particolare: Calabria, Basilicata, Molise e Lazio. 

Regioni “critiche” (infezione molto presente e con rapida crescita): Campania, Umbria e Toscana 

Infine nell’area posta in alto a e destra rispetto alla media vi sono le Regioni più critiche, dove l’infezione è più presente e cresce più rapidamente: Campania, Umbria, Toscana e provincia autonoma di Bolzano. 

Utilizzo della media mobile per attutire le variazioni giornaliere

Naturalmente la situazione rappresentata nel grafico non è statica ma dinamica, ossia evolve continuamente: i punti infatti si spostano sul piano di giorno in giorno, riflettendo l’evoluzione del contagio nella Regione che rappresentano. Per ridurre i bruschi salti dovuti alle normali fluttuazioni casuali nei dati, i valori di questo grafico sono ottenuti trattando i dati delle serie storiche mediante una particolare tecnica statistica, denominata “media mobile”, che in qualche modo smussa le asperità dei dati consentendone una rappresentazione più chiara e leggibile.

In questa particolare versione del grafico, inoltre, i punti sono di colore giallo, arancione o rosso a seconda dell’area di rischio cui il DPCM del 3 novembre ha assegnato la corrispondente Regione.

Elaborazione dati di Corrado Giustozzi

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