I 5 luoghi del paradiso per BAMBINI e RAGAZZINI nella Milano degli anni ‘70-‘80

Per rendere felici i bambini e i ragazzini bastava portarli in uno di questi cinque posti

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A Porta Nuova si andava al Luna Park

Per rendere felici i bambini e i ragazzini nella Milano degli anni ’70 e primi anni ’80 bastava portarli in uno di questi cinque posti.

#1 Il più grande negozio di giocattoli

Il primo era Cagnoni. Per chi era piccolo in quegli anni, ancora oggi Cagnoni evoca regali di Natale da aprire sotto l’albero. Il negozio a due piani di corso Vercelli era il paese dei balocchi. Una particolare attenzione la guadagnavano i robot collegati ai cartoni animati giapponesi, i giocattoli dei film della Disney e la versione dei giochi di società dei programmi della TV, in particolare di quelli di Mike Bongiorno. Per noi maschietti era di rito l’area del Subbuteo, con particolare eccitazione per le nuove squadre e per gli accessori, come le statuette di tipologie di spettatori. Cagnoni ha chiuso nel 2001. 

#2 La piccola Disneyland

Un altro grande luogo soprattutto per i più piccoli era il Nuovo Arti. Dietro a San Babila, dopo il cambio di gestione del 1977 era passato dal cinema d’autore ai film della Disney. Nell’intervallo c’era l’intrattenimento della sala dei pupazzi in dimensione umana da Paperino a Topolino. Si organizzavano feste di compleanno, eventi speciali nel week end, era un po’ una Disneyland in miniatura. Molti di noi hanno visto al Nuovo Arti i grandi film in cartone animato come Fantasia, Cenerentola, Robin Hood fino ad arrivare anche a film più adulti, come il primo Guerre Stellari. Il Nuovo Arti ha chiuso nel 2006. 

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#3 Dove si trovava chi bigiava scuola

Non c’è adolescente di allora che non conosca l’Astra Games. Era la sala giochi del centro di Milano, nascosta dietro i portici di Vittorio Emanuele. Aperta anche la mattina, attirava frotte di studenti che si davano appuntamento quando bigiavano scuola. Ha segnato l’esplosione dei videogames nel periodo in cui si poteva giocare solo nella sala giochi. I primi giochi di culto erano Donkey Kong, Asteroid, Space Invaders negli anni in cui apparivano sullo schermo della tv i giochi dell’Atari con semplici stanghette: a seconda del loro numero e della lunghezza si capiva il tipo di sport da praticare. L’Astra Games ha chiuso nel 2000. 

#4 Dove si festeggiava la fine della scuola

Avete in mente la scena finale di Grease in cui si festeggia al Luna Park la fine dell’anno scolastico? Forse ispirati dal musical americano divenne tradizione per i ragazzini di Milano fare festa alla fine dell’anno scolastico andando alle Varesine. Dove oggi si innalzano i grattacieli, allora c’era un Luna Park stabile che svettava su una piccola collina. Le sue attrazioni principali erano le montagne russe, gli autoscontri, gli specchi deformanti. Ricordo anche una stanza chiusa dove si proiettavano filmati in tre dimensioni da paura, ci si trovava alla guida di una Formula 1 o con gli sci sul chilometro lanciato. Il parco dei divertimenti ha chiuso nel 1998. 

luna park delle varesine
luna park delle varesine

#5 Il luogo comune del divertimento di ogni generazione

Il quinto è l’unico rimasto che accomuna i bambini di ogni età e di ogni decennio. Lo stadio. Andare a San Siro è da sempre una gioia per bambini e ragazzini. Rispetto ad oggi, c’erano poche differenze nella Milano degli anni ’70 o inizio anni ’80. Non c’era il terzo anello, attorno al campo i posti erano in piedi, per cui le squadre sembravano giocare accerchiate dalla folla divisa dalle inferriate. Non c’erano posti numerati, quindi si litigava e si scalciava per un posto migliore. Alcuni minuti prima del fischio finale si aprivano i cancelli per cui molti ragazzini si radunavano davanti agli ingressi per gustarsi gratis gli ultimi minuti di gioco. Erano anni in cui le squadre di Milano facevano poca strada in Europa. Un po’ come oggi.

#milanograffiti

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ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.