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Area B non basta? Rendiamo le STRADE FOTOCATALITICHE come le marmitte. Una soluzione per farlo in tutta la città e a basso costo

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da comeinunbosco.it
da comeinunbosco.it

L’area B non risolverà il problema smog. Ormai è chiaro. Se si vuole risolvere il problema insieme alla riduzione degli emittenti occorre potenziare la depurazione degli inquinanti sospesi nell’aria. Un brevetto milanese può consentire di farlo seguendo un procedimento simile a quello per le auto: si può attivare sulle strade un processo simile alle marmitte catalitiche che filtrano i gas di scarico. Questa la notizia pubblicata dal sito comeinunbosco.it

Qui l’articolo originale: Trovata a Milano una soluzione per PULIRE LE STRADE dallo smog

Restiamo in zona mascherina

L’area B finora ha prodotto effetti nulli sullo smog. Nei primi giorni di area B polveri sottili e altri inquinanti sono risultati molto al di sopra dei limiti come riportano i bollettini di Aria Milano su dati dell’Università Bocconi.

28 febbraio 19 - fonte: Aria Milano (dati Bocconi)
28 febbraio 19 – fonte: Aria Milano (dati Bocconi)

Alcuni dicono che il problema è altro: si dà la colpa alle combustioni da riscaldamento specie a quelle utilizzate nella cintura attorno a Milano, da imprese e soprattutto allevamenti.
Altri ricordano che il problema vero di Milano è geografico: siamo in una sacca circondata dalle montagne che non consente la circolazione dell’aria.
Tutto vero, ma la questione rimane.

Ed è grave. Per l’ultimo dossier sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, “il 95% degli europei più esposti allo smog vive nel Nord Italia” con conseguenze tragiche: circa 85.000 morti all’anno per cause collegate all’inquinamento dell’aria. “Secondo l’OMS tra i decessi dei bambini al di sotto dei 5 anni, più di uno su quattro è direttamente o indirettamente collegato all’inquinamento dell’aria.”

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A questo punto se non è sufficiente per risolvere il problema ridurre le emissioni, cosa si potrebbe fare di più?
La soluzione è che assieme alla riduzione degli emittenti occorre potenziare l’altra strada: ossia l’abbattimento degli inquinanti emessi nell’atmosfera. Seguendo l’esempio della natura.

Cosa succede in natura? Fotosintesi + Fotocatalisi = Aria più pulita

“Esistono due modalità basate su principi naturali per migliorare la qualità dell’aria: la fotosintesi e la fotocatalisi. Sono complementari e si attivano grazie alla luce. La fotosintesi ha come effetto principale quello di aumentare la quantità di ossigeno nell’atmosfera. La fotocatalisi ha l’effetto di ridurre inquinanti e agenti patogeni trasformandoli in sali minerali inerti e innocui.”

“Il fotocatalizzatore (costituito da sali minerali del biossido di titanio) non si disperde nell’atmosfera ma diventa parte integrante del materiale su cui viene apposto, sia nel caso venga utilizzato nel processo di lavorazione sia nel caso in cui venga applicato successivamente (ad esempio per irrorazione o pittura)”.

Grazie all’energia luminosa naturale o artificiale, il fotocatalizzatore è “in grado di decomporre le sostanze organiche e inorganiche prodotte nella combustione (esempio NOX o PM) presenti nell’atmosfera (…). L’ effetto fotocatalitico è ciclico e non si consuma durante il processo”.

Perchè la depurazione naturale non basta?

“Nelle aree urbane la produzione di inquinanti è maggiore e, specie in inverno, le ore di sole sono poche e gli alberi sono privi di fogliame: per questo l’azione della fotosintesi e della fotocatalisi hanno un effetto molto limitato contro lo smog”.

Perchè finora la fotocatalisi prodotta dall’uomo non è stata impiegata su vasta scala?

L’efficacia della fotocatalisi dell’inquinamento è ormai nota in tutto il mondo e sta impattando anche sulle normative. E’ un sistema di depurazione già inserito nella legislazione italiane e, ad esempio, sempre più centri commerciali stanno inserendo l‘obbligo di fotocatalizzare i parcheggi coperti per depurarli, come è il caso del prossimo centro commerciale sull’Ostiense di Roma.

“Da vent’anni si stanno studiando in ogni parte del mondo le migliori strategie per potenziare il processo naturale della fotocatalisi ma nel tempo sono emerse alcune criticità in merito all’applicazione e alla reale efficacia su vasta scala. I materiali fotocatalitici vengono utilizzati in vernici e in materiali da costruzione, questo determina alti costi di applicazione e un’efficienza solo parziale in quanto solo le molecole superficiali si attivano per depurare l’aria”

La soluzione: lavare le strade aggiungendo all’acqua una speciale soluzione fotocatalitica

“Una recente revisione di 99 studi internazionali, pubblicata sul bollettino dell’OMS, riporta che le micropolveri che si depositano sul fondo stradale, contribuiscono a circa la metà dell’inquinamento da traffico automobilistico.”

“Lavare più spesso il fondo stradale potrebbe essere una strategia per ridurre questo fattore di inquinamento purtroppo poco conosciuto e largamente sottovalutato. Però il problema aperto è: come si può lavare l’asfalto in modo più efficace contro lo smog?”

“La soluzione individuata può risolvere ogni criticità legata all’applicazione e all’efficacia. Innanzitutto è emerso che l’acqua sia il mezzo migliore per potenziare la fotocatalisi. Impieghi della fotocatalisi come strumento di depurazione delle acque stanno venendo adottati in altre parti del mondo, tra cui Australia e Stati Uniti.”

“Sulla base di queste ricerche e delle scoperte sperimentali sugli effetti della fotocatalisi, MadebyMilan, startup innovativa che trasforma idee ad elevato impatto sociale in progetti di business, ha individuato la soluzione e depositato concept e brevetto che prevede l’utilizzo di sostanze fotocatalitiche come coadiuvanti dell’acqua usata per pulire le strade”.

Nelle aree urbane per il lavaggio delle strade viene usata acqua e, dove lo sporco è maggiormente diffuso come nei mercati o nelle aree di deposito degli automezzi per la raccolta dei rifiuti, vengono aggiunti detergenti chimici.

La soluzione prevede di inserire nell’acqua utilizzata dai mezzi per il lavaggio delle strade, una piccola quantità di sostanza fotocatalitica. In questo modo il prodotto, una volta irrorato con dispersione acquosa, aderisce sull’asfalto tra gli spazi degli inerti che formano il manto stradale. Quindi è come se le molecole della soluzione entrassero a far parte del manto stradale: non si ha dispersione nell’aria né al momento dell’applicazione (irrorazione) né dopo l’asciugamento dell’acqua (le molecole restano adese grazie alla loro natura chimico-fisica)”.

I vantaggi di rendere fotocatalitiche le strade con questa tecnica

“L’utilizzo dell’acqua come veicolo di queste sostanze minerali ampiamente diffuse in natura presenta due grandi vantaggi rispetto ad altri materiali, come pitture, cementi o asfalti. Il primo vantaggio è che consente l’applicazione delle particelle fotocatalitiche direttamente sulla superficie trattata. Questo comporta una resa vicina al 100% dell’attività delle particelle fotocatalitiche applicate.Il secondo vantaggio è che l’acqua potenzia l’attività fotocatalitica:  acqua e TiO2 rappresentano un connubio perfetto tanto da potenziare non solo l’attività di depurazione sull’ambiente esterno ma anche l’attività di disinfezione sulla stessa acqua.

I costi sono molto bassi perché è sufficiente programmare il lavaggio strade con acqua addizionata di sostanza fotocatalica ogni tot mesi, a seconda della zona e dell’intensità del traffico veicolare presente, per garantire un’efficacia che dura nel tempo”.

Risultati sperimentali e primi utilizzi: abbattimento del 90% degli inquinanti

“Dopo il deposito del brevetto si sta procedendo all’utilizzo su strade, marciapiedi ed, eventualmente, le basi dei palazzi, trasformandoli così in depuratori ambientali naturali in grado di potenziare il processo della fotocatalisi nelle aree urbane, dove è maggiore la presenza di inquinanti.

Una delle maggiori città del centro-nord e un comune dell’hinterland milanese stanno attivando il protocollo di impiego”

“L’efficacia della soluzione utilizzata è stata testata dall’Università di Torino, dagli studi effettuati sulle sostanze inquinanti più pericolose per la salute umana e dei piccoli animali da compagnia, è emerso che entro 3 ore il NO, NO2 e il NOX  vengono abbattuti del 93%, non solo, 10 m2 di superficie trattata è in grado di purificare 500 metri cubi d’aria all’ora.”

Qui l’articolo originale: Trovata a Milano una soluzione per PULIRE LE STRADE dallo smog

Per informazioni sull’articolo e sulla soluzione, scrivere a: info@comeinunbosco.it o andare sul sito www.comeinunbosco.it

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