10+1 PARCHI TEMATICI di livello mondiale da realizzare a MILANO

Per rendere Milano green e attrattiva: i parchi a tema che ci vorrebbero

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Giardino Botanico di Vienna

Una città come Milano deve necessariamente dotarsi di grandi parchi di richiamo turistico e ecologico per poter tenere il passo delle migliori metropoli mondiali. Ecco le nostre proposte per la città del futuro.

10+1 PARCHI TEMATICI di livello mondiale da realizzare a MILANO

#1 Un grande giardino botanico sul modello di Ginevra o di Vienna

Giardino Botanico di Vienna

Non avendo un orto botanico di tutto rispetto tranne quello presente a Brera che, come quello di Vienna, è figlio della volontà della imperatrice Maria Teresa d’Austria che lo fece costruire nel 1774 nell’attuale sede, Milano ha necessità di dotarsi di un parco botanico di maggior superficie e che consenta di ospitare la flora di tutti i continenti. Un percorso didattico indispensabile per chi studia e un’oasi di pace per chi vuol sottrarsi al ritmo quotidiano immergendosi nella natura.

#2 Un parco alimentare focalizzato sui prodotti del territorio

Fico

Abbinato al Giardino Botanico immaginiamo un incredibile Parco Alimentare che possa concentrarsi sui prodotti territoriali, pertanto utilizzando in grande parte gli stessi frutti che si possono ammirare nel giardino botanico e che, ovviamente, possono essere sapientemente elaborati, cucinati e mangiati per la gioia del palato di chiunque si addentri nel parco stesso.

Un luogo di apprendimento e di conoscenza che crei un volano per tutti i prodotti Made in Lombardia. Si pensi alla quantità di paste ripiene, salumi, formaggi e carni pregiate solo per citarne alcuni e molti dei quali sconosciuti anche a chi in città ci vive da sempre. Una carrellata infinita di sapori che ad oggi non hanno mai trovato un luogo dove poter esser conosciuti e valorizzati quanto meritano.

#3 Un bioparco per la ripopolazione delle specie animali autoctone estinte o a rischio di scomparsa

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Non uno zoo dal quale prendiamo le distanze, ma un vero e proprio microcosmo nel quale le specie autoctone di terra e d’acqua possano vivere e riprodursi. Un patrimonio vivente della Lombardia che consenta, soprattutto per le specie a rischio, di vivere e riprodursi senza pericoli quasi sempre creati dall’uomo. Una vasta area che comprenda boschi e percorsi d’acqua. Si pensi alle zone rurali che possono creare una perfetta simbiosi con la natura dove uccelli, mammiferi anfibi e pesci possono essere osservati nel loro habitat naturale e nel contempo procreare garantendo la continuità delle varie specie.

#4 Un Parco dei divertimenti in stile Disneyland

Europa Park Berlino

Impossibile scindere Milano da un grande parco dei divertimenti modello Disneyland o, per restare in Europa, come Tivoli a Copenaghen o l’Europa Park di Berlino. Facendo riferimento alla recente crisi che ha coinvolto alcuni parchi tematici e alla grande imprenditorialità dei meneghini si deve progettare un parco divertimenti di nuova generazione, meno monumentale e più snello rispetto ai suoi precursori e che abbia un indirizzo più universale. Suggerirei come ispirazione lo Knott’s Berry Farm senza la parte dedicata al Far West ma che ovviamente ripercorra le gesta gloriose dei nostri antenati.

#5 Un Parco Cinematografico tipo Cinecittà con annessa Università

Paramount Studios, LA

Milano ha pochi pari come set cinematografici, sia come interni che come esterni. Non a caso spot pubblicitari e clip musicali di artisti mondiali vengono girati sotto la Madunina. Pensare di non sfruttare questa cosa vorrebbe dire perdere una occasione troppo ghiotta. E se, anziché perderla, la si implementasse creando degli studi cinematografici? Esistono aree da recuperare che sarebbero perfette per creare set artificiali e ospitare una sorta di Università del Cinema che darebbe ulteriore slancio a una metropoli che non vede l’ora di ripartire.

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#6 Il parco della Moda nello Scalo di Porta Romana

Fashion Park (India)

Ça va sans dire: Milano è la capitale indiscussa della moda al punto che nonostante il Covid nessun altro è riuscito minimamente a scalfire lo scettro che ormai è binomio indissolubile con la città. Non necessariamente nel quadrilatero della moda che non ha sufficienti spazi per albergare un parco, è invece auspicabile poterlo installare nella futura riqualificazione dell’Area dello Scalo di Porta Romana, vicino a Fondazione Prada e allo IED, in quell’area che sta rinascendo a nuova vita e che sarebbe perfetta per un progetto di respiro mondiale. Si pensi all’enorme patrimonio che necessita del giusto spazio e della giusta importanza per essere messo a disposizione dei milioni di visitatori che gravitano ogni anno a Milano.

#7 Un giardino culturale come luogo di aggregazione polifunzionale

Biennale d’Arte, Venezia

Un parco tematico di tutto rispetto da realizzare è un Giardino Culturale. Un’area dove sia possibile trovare e creare cultura, un luogo di aggregazioni polifunzionale che consenta di immergersi in opere e poesie grazie alla multimedialità e ad aule, anche all’aperto, dedicate 365 giorni l’anno alla divulgazione della cultura. In questo caso più che mai è necessaria la collaborazione con archistar internazionali che consentano al visitatore di estraniarsi dalla realtà per potersi immergere completamente in un viaggio mentale. Una grande opera architettonica e tecnologica che diventi l’ennesimo fiore all’occhiello per Milano.

#8 Un Parco dei libri e della letteratura

Parco Letterario “Grazia Deledda”

Nel giardino culturale dovrebbe trovare spazio un Parco dei Libri, una esposizione permanente di opere cartacee e non che riguardi la produzione mondiale ma, ovviamente, sottolinei la grande produzione locale.

L’amore per la lettura per molti ragazzi è una passione nascosta e può essere scoperta solo grazie ad una educazione “gentile”, a una serie di proposte che consentano a chiunque di avvicinarsi al mondo della lettura senza forzature o preclusioni ma grazie alla presentazione di opere fatta da chi le stesse opere le ama e le protegge. Passeggiare tra il viale Alda Merini e il vialetto Andrea Pinketts, ossia in un luogo magico dove poter ascoltare poesie e racconti per poter scoprire gli artisti e le loro produzioni. Insomma una sorta di biblioteca magica che regali emozioni e riporti libri e piccoli quaderni ad essere parte integrante della vita di ognuno di noi.

#9 Un parco dedicato alla storia di Milano

parco storico di montesole

Non può certo mancare un Parco Storico dedicato alla storia di Milano. Considerando i millenni che sono passati dai primi insediamenti, gli storici tendono collocare la nascita della città intorno all’anno 580/90 A.C., ci sono numerosissimi passaggi importanti da raccontare e testimonianze che spiegano molto della cultura tipica meneghina. Per chi visiterà il parco sarà dovrà essere un percorso che illustri tutte le caratteristiche e la propensione tipica del fare e dell’essere votata al futuro, tra cui alcune opere e costruzioni presenti in città.

#10 Il Parco della Green Economy

smogfree tower

La trasformazione da città caotica a città green deve poter essere giocata d’anticipo a livello mondiale affinché Milano possa essere presa come esempio sul pianeta. Sfruttando le peculiarità del luogo e nel nome dell’economia circolare che è da sempre patrimonio del milanese che da sempre la applica, a volte senza saperlo, la corsa alla conversione verso una città a zero emissioni richiede un parco tematico che permetta a visitatori ed esperti del settore di valutare direttamente cosa comporti tale trasformazione e i relativi benefici.

Ridisegnando la planimetria di molte vie e piazze, sfruttando le risorse naturali quali i canali e il verde esistente più quello che verrà generato con nuove risistemazione di aree degradate e con l’apporto di molte delle tecnologie che a Milano e in Lombardia vengono progettate e messe in pratica sarà possibile immergere i visitatori in una nuova dimensione urbana. L’innovazione è fondamentale e Milano ha intenzione di viverla da protagonista.

#10+1 Un Parco delle Invenzioni come estensione del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica

parco leonardo da vinci a clos lucé

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica, luogo meraviglioso e magico per moltissimi che hanno la fortuna di visitarlo, deve poter essere espanso mediante un parco tematico intitolato sempre al genio di Leonardo da Vinci che a Milano ha dato tantissimo.

Un Parco delle Invenzioni dove non solo siano esposti progetti e riproduzioni di invenzioni esistenti ma che possa ospitare laboratori e una arena all’aperto per divulgare, se non tutte, almeno alcune delle grandi invenzioni che l’uomo è stato in grado di elaborare. Certi che le università meneghine daranno una grossa mano, sogniamo una serie infinita di incontri aperti al pubblico dove divulgare i vari processi che hanno portato a pensare, elaborare, progettare e realizzare le grandi invenzioni dell’umanità.

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ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.