Se non fosse per la presenza di alcuni elementi architettonici, sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, nessuno potrebbe mai immaginare che l’attuale quartiere di piazza De Angeli, piazza Piemonte, via Washington fosse una volta il cuore di un piccolo borgo di campagna, chiamato La Maddalena.
Le origini
Sorto sulle rive del fiume Olona e lunga la strada per Vercelli (ancora oggi chiamata Corso Vercelli), il villaggio di campagna era composto da un insieme di casette di basso rango. Veniva chiamato la Maddalena dai suoi abitanti per via di una colonna votiva, una delle tante crocette fatte erigere da Carlo Borromeo a ringraziamento della fine della peste (1576), dedicata a Santa Maddalena. La colonna è ancora oggi visibile e rimane uno dei pochissimi indizi delle origini di questa zona.
Da borgo a quartiere industriale
Fu solo durante l’espansione industriale di Milano, che il piccolo borgo della Maddalena si trasformò in un vero e proprio quartiere. La data simbolo della rinascita di questo luogo è il 1872, epoca in cui venne fondata l’industria dei tessuti stampati Ernesto De Angeli: la “Società in accomandita semplice per la stamperia e la colorazione dei tessuti E. De Angeli e C.”, con un capitale sociale di L. 650.000 che, grazie alla posizione strategica, sfruttava le acque del fiume Olona.
Pochi anni più tardi, nel 1876, ci fu un ulteriore sviluppo della zona: Ernesto De Angeli si unì a Giuseppe Frua. I due imprenditori ampliarono la fabbrica dando vita nel 1896 alla Società De Angeli – Frua che contava circa 995 dipendenti e occupava un’area di ben oltre i 100.000 mq nel quartiere della Maddalena. Si venne a creare un vero e proprio polo industriale che presto divenne un quartiere importante e parte integrante della grande Milano.
Negli anni Venti fu posta una grande fontana, come era solito fare all’epoca, nella piazza centrale del quartiere di cui oggi non abbiamo traccia, così come non vediamo più il fiume Olona.
Oggi
Dopo la morte di De Angeli nel 1907 e di Frua nel 1937, la Grande Fabbrica conobbe un ultimo ventennio di espansione, fino agli anni ’50 quando chiuse definitivamente. Ma la sua presenza sul territorio per un’ottantina d’anni ebbe la forza di plasmare il quartiere circostante: ci fu un vero e proprio riassetto urbano con la costruzione di nuovi palazzi e di villette con giardino che ancora oggi sono cifra caratteristica della zona.
Negli anni ’90 si pose il problema della salvaguardia architettonica del borgo, uno degli esempi più importanti di villaggio operaio del Novecento: nel 2003 La Maddalena ottenne il vincolo paesaggistico, sotto la tutela di Regione Lombardia.
LETIZIA DEHÒ
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