La via SVEDESE nella lotta al virus: nessun divieto, la vita continua

Solo le scuole per studenti oltre i 15 anni e le università sono chiuse, tutto il resto dai trasporti pubblici agli uffici funzionano come al solito

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stoccolma 27 marzo (fonte: Instagram- ard-Stockholm)

In Europa in maniera graduale tutti gli stati stanno prendendo misure di contenimento per evitare la propagazione del coronavirus tra la popolazione: chiusura delle attività non essenziali, distanziamento sociale, limiti a uscire di casa. In questo senso l’Italia costituisce l’esempio più restrittivo in Europa. Sul lato opposto ci sono i paesi del nord Europa, in particolare la Svezia.

Niente lockdown in Svezia, la vita continua regolarmente

Solo le scuole per studenti oltre i 15 anni sono chiuse, tutto il resto dai trasporti pubblici agli uffici funzionano come al solito

Il Financial Times ha indicato il modello svedese di ostacolare l’avanzata del virus un “esperimento sanitario unico al mondo“. Quasi tutti gli uffici restano aperti, i sistemi di trasporto pubblico sono funzionanti a pieno regime e sono come al solito affollati nelle ore di picco. Solo le scuole per gli studenti maggiori di 15 anni e le università rimangono chiuse, oltre a divieti di assembramenti con più di 500 persone.

Johan Carlson, direttore della Sanità Pubblica, ha giustificato la scelta adottata dal governo di Stoccolma con il fatto che “non si possono varare misure draconiane che hanno un impatto limitato sull’epidemia ma abbattono le funzioni sociali”. Per precauzione sono stati predisposti degli ospedali di campo per la gestione di futuri nuovi contagiati, perché  come ha ammesso sempre il Direttore della sanità pubblica svedese l’eventuale esplosione dell’epidemia potrebbe causare un elevato incrementi di decessi e sovraccarico del sistema sanitario.

Fonte: repubblica.it

La Svezia con una popolazione di 9,8 milioni di abitanti, alla data del 26/03/2020, ha registrato 2840 contagiati e 77 decessi con l’incidenza di 1 caso ogni 3.469, per fare un confronto italiano la Regione Lombardia con 10,06 milioni di residenti conta 34.889 casi di contagio e 4.861 decessi ovvero 1 contagiato ogni 288 persone. Ad oggi la strategia adottata dalla nazione scandinava sembra non avere contraccolpi negativi sulla diffusione dei contagi.

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Le linee guida del Ministero della Salute Pubblica Svedese

Le indicazioni espresse tramite le linee guida sul sito della sanità pubblica locale  comunicano i comportamenti da tenere dalla popolazione e le motivazioni delle scelte adottate dal governo nazionale.
In particolare:

  • non è ritenuto necessario l’utilizzo delle mascherine, ma il semplice rispetto delle regole di distanziamento e igiene delle mani
  • se si presentano sintomi influenzali è consigliato rimanere a casa fino a quando la salute è migliorata e uscire almeno dopo un paio di giorni dalla guarigione
  • lo smartworking è consigliato solo se l’azienda lo permette
  • se un componente della famiglia è ammalata non c’è l’obbligo che tutto il nucleo rimanga in casa
  • i tamponi vengono eseguiti sui pazienti ospedalizzati, il personale medico e le persone anziane a casa che presentino sintomi
  • l’esercizio fisico e lo sport sono benefici per la salute pubblica e sono attività che devono continuare, pertanto nessuno torneo dovrà essere sospeso e le palestre rimarranno aperte
  • è importante che il trasporto pubblico funzioni e che chi è in salute possa andare al lavoro e a scuola
  • gli eventi sono limitati ad un massimo di 500 persone*, questa restrizione ha un impatto considerevole sui privati ed è una restrizione ai diritti fondamentali pertanto è giusto che non sia più severa di quanto dovuto (*Modificato in limite 50 persone – in data 27/3)

Lo stato scandivano, in sostanza, persegue una strategia che non comprima le libertà personali, considerata da loro un fondamento della democrazia, per consentire all’economia di funzionare quasi a pieno regime. Solo il futuro ci dirà se la via svedese sarà stata quella più corretta o se si rivelerà quella più disastrosa per la salute dei suoi cittadini.

Fonte: Sito Ufficiale della Sanità Pubblica Svedese

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.