«Prima la casa»: così la Finlandia ha risolto il problema dei senzatetto

Un modello che parte dalla dignità e arriva all’autonomia: e ha funzionato

1
ChatGPT - Senzatetto Finlandia
I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

In Finlandia non esistono più dormitori pieni, tende in strada o liste d’attesa infinite. Questa la strategia adottata e i risultati ottenuti.

«Prima la casa»: così la Finlandia ha risolto il problema dei senzatetto

# Il modello che ha capovolto l’approccio al disagio

credit: guidominciotti.blog.ilsole24ore.com

Nel 2007 la Finlandia ha fatto una scelta che oggi sembra rivoluzionaria: offrire una casa prima di tutto, senza chiedere nulla in cambio. Non serve dimostrare sobrietà, un lavoro o un progetto: il tetto arriva subito, il resto si costruisce dopo. È il modello Housing First, sviluppato dalla Y-Foundation, adottato su scala nazionale e diventato il cuore della politica abitativa per le persone senza fissa dimora. In pochi anni, i senzatetto cronici sono calati del 68%, e a Helsinki del 72%. Quasi tutti i centri d’accoglienza d’emergenza sono stati chiusi. La casa è trattata come un diritto umano di base, non un premio da meritarsi. 

# Riconosciuta all’individuo la capacità di autodeterminare il proprio cambiamento

housingfirsteurope.eu – Finlandia

L’Housing First non è però solo una strategia abitativa, ma anche una visione della persona. Riconosce la casa come diritto umano fondamentale e, insieme, la capacità dell’individuo di autodeterminare il proprio cambiamento. Non si tratta di “rimettere in riga” chi è ai margini, ma di offrirgli il punto di partenza per scegliere da sé la propria strada. L’investimento iniziale è stato alto, ma i risparmi lo sono stati ancora di più. Ogni persona reintegrata costa alla società da 9.000 a 15.000 euro in meno all’anno: meno interventi d’emergenza, meno ricoveri, meno giornate in carcere. In dieci anni sono state costruite o riconvertite 4.600 abitazioni permanenti, molte a canone agevolato. Il modello si basa su appartamenti indipendenti, distribuiti nei quartieri, con supporto psicologico e sociale sul posto. L’80% degli inserimenti ha avuto esito stabile. 

# I programmati attivati

Due programmi pubblici, PAAVO I e II, hanno reso strutturale l’approccio Housing First, affidando all’agenzia statale ARA il compito di coordinare fondi, edilizia e operatori locali. Il sistema è oggi studiato da tutta Europa, perché ha ridotto davvero il numero di senzatetto, e non solo tamponato l’emergenza. Rimangono alcune sfide: negli ultimi mesi i casi sono leggermente aumentati e i finanziamenti restano fragili. Ma l’impianto regge. Nel 2016, la Y-Foundation, insieme a FEANTSA, ha anche dato vita all’Housing First Europe Hub, con l’obiettivo di diffondere il modello finlandese in tutta Europa.

Naviga su Milano Città Stato senza pubblicità

Continua le lettura con: A Milano nasce un nuovo quartiere verde: 700 case low cost e un parco nella vecchia pista dei cavalli

FABIO MARCOMIN


Articolo precedenteQuando ti prepari per una serata in via Gola
Articolo successivoAddio WOW: Milano perde la casa del fumetto
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. Anche a Milano qualcuno ha pensato di dare una abitazione ai senza tetto, utilizzando le fabbriche dismesse. E’ stato trattato da mentecatto, mentre lui sì che ci aveva visto giusto, e non se ne è fatto più niente. Sono i nostri politici ad avere la visione corta. Mica sono Moratti o Albertini.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome