Le 7 STRADE più ADRENALINICHE del mondo

Ci sono strade che sfidano il coraggio anche dei viaggiatori più impavidi. Vediamo insieme quali sono le 7 più adrenaliniche

0
Credit: @the_ladakhi_wanderer

La maggior parte delle strade mozzafiato per cuori impavidi si trova in Asia pertanto, purtroppo, per molti di noi rimarranno solo un sogno.

Ma sognare non costa nulla e porta comunque sempre molto lontano.

Le 7 STRADE più ADRENALINICHE del mondo

#1 99 Bending Road, 99 tornanti mozzafiato

Credit: @lost91rl1nmel

Ci troviamo nella regione cinese di Zhangjiajie dove esiste un percorso su gomma di 11 km con 99 tornanti che si affacciano su una scogliera incredibile.

Se per salire è anche possibile utilizzare la più alta funivia al mondo, lunga quasi 7500 metri, la 99 Bending Road è certamente il modo più adrenalinico per approcciarsi a questa parte nord occidentale della Cina.

Se la carica di adrenalina non è stata sufficiente c’è sempre una passerella sospesa nel vuoto con il pavimento in cristallo. Da brividi. Noi vi abbiamo avvisati.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

#2 Karakoram Highway, la più alta del mondo

Credit: @karakoramhighways

Conosciuta anche con le semplici iniziali KKH, risulta essere la strada internazionale asfaltata posta alla maggior altitudine al mondo.

Collega il Pakistan con la Cina e si snoda per 1.300 km lambendo India, Afghanistan e Tagikistan. Data l’altitudine e la conseguente esposizione ad agenti atmosferici estremi, non è raro che sia interrotta per qualche evento naturale tra slavine, inondazioni e altro.

20 anni di lavoro e oltre mille vite perse durante la costruzione sono altri importanti numeri che accompagnano la storia di questa incredibile strada che ha iniziato ad essere percorribile in tutto il suo tratto nel 1978.

Lungo il percorso ci si trova ai piedi di alcune montagne da record tra cui il K2, alto più di 8.000 metri, e il tristemente noto Nanga Parbat.

#3 Zojila Pass, senza guardrail sugli strapiombi

Credit: @the_ladakhi_wanderer

Famosa per essere priva in quasi la sua interezza di guardrail e altri dispositivi che proteggano i veicoli da eventuali cadute questa strada, spesso scavata nella roccia a strapiombo, non consente errori di guida.

Arrivare lungo a una curva equivale a non avere una seconda chance oltre che volare nel vuoto per alcune centinaia di metri. Incrociare un altro mezzo può voler dire farsi qualche centinaio di metri in retro piuttosto che mettersi su un ciglio spesso sdrucciolevole. Sempre che non intervenga qualche slavina o altro…

#4 Sichuan-Tibet Highway, 10 giorni di tragitto da brividi

Credit: @earthobservatorysg

Servono almeno 10 giorni di buon andatura, coraggio e grande abilità al volante per percorre i 2.150 km del percorso, spesso in terra battuta, che collega 14 passi alle basi della catena dell’Himalaya con passaggi che superano i 5.0000 metri di altezza, con tutti i problemi connessi.

Unici compagni di viaggio assicurati oltre ai passeggeri dei mezzi saranno i moltissimi yak presenti nelle vallate. Essendo la strada poco battuta dalle forze dell’ordine non è raro essere molestati se non derubati.

Una vera perla rimane invece il passaggio nei pressi di Lhasa, vecchia capitale del Tibet e sede del monumentale palazzo del Potala, ex residenza del Dalai Lama ed oggi sede di un museo.

#5 Fairy Meadows Road, tornanti mozzafiato senza protezioni

Credit: @zueilaa

Come la Zojila Pass è quasi completamente priva di protezioni e si presenta come una delle strade più pericolose del mondo. Tornanti ciechi, passaggi scavati in rocce crepate, situazioni meteorologiche spesso proibitive e mancanza di asfalto per gran parte della sua lunghezza, sono solo alcune delle caratteristiche che scoraggiano quasi sempre i meno arditi.

Se si vuol vedere il Pakistan più estremo stando su un mezzo questa è la strada che fa per voi.

#6 Taroko Gorge Road, a forte rischio meteo

Credit: earthtrekkers.com

Bisogna andare sull’isola di Taiwan per percorrere un’altra delle strade più adrenaliniche del mondo ma vale certamente la pena per l’incredibile bellezza del suo paesaggio.

Foreste, cascate, orridi e altre ancora accompagnano il viaggiatore lungo tutto il tragitto. Purtroppo anche per questa strada vale il discorso delle condizioni meteorologiche che possono mettere a dura prova i guidatori, anche i più esperti.

#7 Skippers Canyon Road, per sfidare le vertigini

Credit: @global_travel_stories

Non sappiamo se sia per eccesso di zelo da parte delle autorità della Nuova Zelanda o se effettivamente sia una delle strade più pericolose al mondo, certo alcuni passaggi richiedono un grande estro alla guida.

E se è vero che questa strada permette di godere panorami incredibili è altrettanto vero che se si soffre di vertigini è meglio scegliere un’altra cosa da fare piuttosto che avventurarsi in auto lungo il suo percorso.

Continua la lettura con: L’uomo che vive in un AEREO ABBANDONATO

ROBERTO BINAGHI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


Articolo precedenteQuesto non è un UFO
Articolo successivoIl piccolo BOSCO VERTICALE in PERIFERIA
Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.