Nella capitale Dakar il trasporto pubblico sta vivendo una piccola rivoluzione. La città africana ha implementato un sistema di mobilità urbana con alcune soluzioni che nemmeno a Milano sono riusciti a mettere a terra. Queste le linee e le caratteristiche della rete.
Bus e passante: quello che il Senegal può insegnare a Milano
# TER: treni suburbani ogni 10 minuti e velocità fino a 160 km/h. Un modello per il passante di Milano

Partiamo dal Train Express Régional (TER) di Dakar: un sistema ferroviario suburbano moderno che collega la città con Diamniadio. Il tracciato si estende per 33 chilometri e 13 stazioni. In costruzione l’estensione per portare la lunghezza totale a 55 chilometri e 14 stazioni, fino all’aeroporto internazionale Blaise Diagne (AIBD). Il TER offre un servizio rapido ed efficiente, con treni che raggiungono una velocità massima di 160 km/h. La frequenza è di un convoglio ogni 10 minuti dal lunedì al sabato e ogni 20 minuti la domenica e nei giorni festivi.
Il viaggio completo da Dakar a Diamniadio dura circa 46 minuti, rendendo il TER una valida alternativa al traffico congestionato della città. Il sistema è gestito da SETER, una società con partecipazione statale, e offre tariffe accessibili, con sconti per bambini e abbonamenti settimanali e mensili. I treni sono dotati di comfort moderni:
- aree per bagagli a mano,
- finestre doppie per l’isolamento acustico,
- servizi per passeggeri con mobilità ridotta,
- wifi,
- prese per ricaricare i dispositivi elettronici
- aria condizionata.
# Opera finanziata da donatori internazionali

Per realizzare questa prima parte dell’infrastruttura è stato necessario circa un miliardo di euro. Le risorse sono state messe a disposizione da donatori internazionali a vari livelli, dato che il Senegal è uno dei 25 paesi più poveri del mondo, secondo i dati della Banca Mondiale. Tra i contributori troviamo: Banca africana di sviluppo, Banca islamica di sviluppo, Agenzia francese per lo sviluppo e Tesoro francese e lo Stato del Senegal.
# Sunu BRT: il bus elettrico ed espresso con corsie dedicate, porte di banchine e preferenziazione semaforica. Un modello per i mezzi di superficie di Milano

Il sistema Bus Rapid Transit (BRT), noto come “Sunu BRT”, è un progetto ambizioso che mira a trasformare il trasporto urbano. Inaugurato nel gennaio 2024, copre una distanza di 18,3 km con 23 stazioni e opera con 144 autobus articolati elettrici. Si compone di un solo tracciato con 4 linee: linee B1 e B2 collegano il centro città con Guédiawaye, due linee di servizio espresso, B3, che serve 6 delle 13 stazioni (saltando Grand Médine) e un secondo servizio espresso, B4, limitato a Grand Médine.

Il BRT opera sette giorni su sette, dalle 7:00 alle 18:00, con una frequenza di passaggio ogni 21 minuti. Il sistema è progettato per trasportare fino a 320.000 passeggeri al giorno, riducendo significativamente i tempi di viaggio e migliorando l’accesso a servizi essenziali per la popolazione. Le corsie dedicate, le stazioni sicure con porte di banchine e la preferenziazione semaforica garantiscono un’esperienza di viaggio fluida e sicura. Tutte cose che mancano ai sistemi di superficie di Milano, in particolare per filobus e tram.
Continua la lettura con: La circonvallazione diventerà un hub di navette a guida autonoma per il trasporto pubblico in tutta Milano
FABIO MARCOMIN
Fino a che Milano resta vincolata alla sua area cittadina, non c ‘è niente da fare. O si sgancia dalla sua realtà comunale o resta tutto nel grande campo dell’utopia. Non ci sono santi.