Supercash! 5 aziende molto liquide nella Borsa di Milano: analisi e prospettive di crescita

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Anche se non sono tra le più note del listino queste aziende sono liquide e hanno molti capitali disponibili per giocare d’attacco sui mercati.

Supercash! 5 aziende molto liquide nella Borsa di Milano: analisi e prospettive di crescita

#1 DIGITOUCH: punta a raddoppiare gli utili entro il 2020


Nel 2017 la strategia del Gruppo si è basata principalmente nel rafforzare ulteriormente la propria rete commerciale con offerte competitive ed introducendo innovazioni tecnologiche di processo; ciò ha permesso al Gruppo Digitouch di consolidare la propria posizione sul mercato digitale, in forte crescita, grazie in particolar modo, alle tre aree top: Social&Mobile, Performance e Big Data.
Il Gruppo Digitouch ha raggiunto importanti risultati e ciò ha permesso al management di rinviare l’aumento di capitale al fine di consolidare lo sviluppo della società e massimizzarne il valore. Alcune delle strategie future del gruppo sono l’allargamento del portafoglio di editori introducendo soluzioni ancora poco diffuse tra gli advertiser e soluzioni innovative quali il mobile couponing o il proximity marketing; lo sviluppo di soluzioni tecnologiche che permettano di aggregare le informazioni sul traffico mobile e di trattarle in modo da offrire una profilazione specifica degli utenti mobile; un processo di internazionalizzazione sui mercati europei e successivamente in Nord e Sud America ed acquisizioni strategiche.
Lo scorso 24 gennaio Digitouch ha reso noto di aver siglato un accordo con Bango Plc, leader nel mobile commerce. L’accordo prevede che Bango investa più di 1 milione di euro nell’upgrade della piattaforma Audiens, per consentirne la distribuzione dei servizi di gestione dati in nuovi paesi. Questa partnership aiuterà il gruppo a capitalizzare gli investimenti fatti negli anni precedenti e a rafforzare la posizione finanziaria netta del gruppo Digitouch.
Il gruppo, che ha accresciuto negli ultimi 3 anni il suo posizionamento in Italia come maggior player indipendente nel digital marketing, punta a 53 mln di euro di ricavi nel 2020 (nel 2018 28 mln di euro) e un aumento dell’EBITDA dai circa 4,3-4,5 milioni di euro attesi per il 2017 a circa 8,1-8,4 milioni di euro attesi per il 2020. La crescita importante dei prossimi 3 anni sarà il risultato dello sviluppo degli asset tecnologici resi possibili grazie anche alle 5 acquisizioni finalizzate dal gruppo negli ultimi 3 anni.
Scenario grafico: il titolo Digitouch (Aim Italia), dopo un fine 2017 all’insegna degli acquisti, nel 2018 ha invertito la rotta passando da quota 1.945 a 1.33 euro. Nelle ultime sedute i corsi stanno tentando nuovamente di risalire la china ed in questo scenario è fondamentale che il titolo mantenga quota 1.48 euro per poter proseguire verso i successivi target a 1.60 e 1.68 euro. Se ciò non dovesse accadere, resteranno alte le possibilità di un ritorno dei prezzi in area 1.30 euro (2° target 1.245 euro).

#2 DIGITAL MAGICS: 3,5 milioni da investire quest’anno sulle startup


Digital Magics (Aim Italia), business incubator di progetti digitali che fornisce servizi di consulenza e accelerazione a startup e imprese, prevede di investire circa 3,5 milioni di euro quest’anno (+35% rispetto al 2017) a favore di 10-15 nuove start-up (atteso un deal flow di 1.500 nuove startup nel 2018).
Presto verranno inaugurate nuove sedi Talent Garden (partecipata al 18,7%, il più ampio network europeo di spazi di coworking, iniziative e servizi dedicati allo sviluppo dell’innovazione) all’estero e nuove partnership internazionali. Inoltre la Società punta a espandere la propria presenza in Italia e nuove sedi all’estero anche con il supporto di partnership internazionali. Digital Magics intende inoltre ampliare il Programma “Open Innovation” introducendo 10 nuovi programmi.
Il 2017 è stato un anno significativo per Digital Magics che ha consolidato la propria posizione nel settore dell’innovazione digitale in Italia grazie anche agli investimenti in 19 nuove società ed inoltre è stato effettuato il write-off di 7 partecipazioni portando a 58 il numero delle società operative presenti nel portafoglio. In termini di compagine azionaria il 2017 è stato caratterizzato dal rafforzamento della presenza di Tamburi Investment Partners attraverso la sua controllata StarTIP.

Dal 2011 Digital Magics ha raccolto oltre € 50,2 milioni per l’incubazione start-up, di cui 23 milioni di euro investiti direttamente e 27,7 mln di euro di terzi
investitori, e oggi ha 61 partecipazioni attive.
Per Digital Magics il 2017 è stato un anno positivo sul listino di Piazza Affari grazie alla sua performance annuale di oltre il 100%. Inoltre gli azionisti hanno ricevuto gratuitamente un warrant ogni quattro azioni detenute. In conclusione, nel 2017 gli azionisti Digital Magics hanno realizzato un total return del 222,8%.

Scenario grafico: negli ultimi 6 mesi il titolo Digital Magics ha guadagnato circa 30 punti percentuali sul listino milanese e la tenuta di quota 7.50 euro (al momento il titolo è a quota 7.80 euro) potrebbe permettere alle quotazioni di raggiungere area 8.38 euro e successivamente la resistenza chiave a 8.80 euro. La violazione (in particolar modo in chiusura) di tale riferimento potrebbe permettere ai corsi di raggiungere il target a 8.99 euro per poi proseguire oltre i 9.15 euro. Primi segnali di incertezza al di sotto di 7.50 euro (in chiusura) preludio ad un ritorno del titolo in area 7.04 euro in prima battuta.

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#3 ORSERO: oltre mezzo milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli


Il Gruppo Orsero, leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli, ha realizzato nell’ultimo triennio una strategia di focalizzazione sul proprio core- business. La struttura finanziaria solida ha reso possibili delle acquisizioni anche se i conti del 2017 non sono stati brillanti poiché hanno risentito delle acquisizioni delle società toscane Fruttital Firenze spa e Galandi spa (acquisizioni strategiche per la diffusione della distribuzione nell’Italia centrale) e della società spagnola Hermanos Fernández López, il secondo operatore nazionale attivo nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, acquisizione finalizzata al rafforzamento della distribuzione di frutta e verdura fresca nel Sud Europa. Verranno effettuati investimenti anche nelle aree della frutta esotica, un segmento in crescita non solo in Italia ma anche in altri mercati internazionali. Gli investimenti sulla distribuzione però rallenteranno il settore shipping (almeno per i prossimi 5 anni). L’obiettivo di Orsero è un fatturato da un miliardo di euro nel 2018 e un rapporto posizione finanziaria netta/ebitda sotto 3x senza sacrifici per la crescita grazie alla buona generazione di cassa.

Orsero è sbarcata sul mercato AIM Italia lo scorso 13 febbraio 2017 tramite la fusione con Glenalta (con l’operazione furono raccolti circa 75 mln di euro dei quali 50 furono serviti per l’adc e 25 per ridisegnare gli accordi con le banche).

Scenario grafico: dopo la profonda discesa (-36% in 6 mesi) dovuta ai risultati economico-finanziari (numeri positivi ma inferiori alle attese), il titolo Orsero sta tentando in qualche modo di rialzare la testa per recuperare, almeno in parte, le forti perdite accumulate negli ultimi 6 mesi. Affinché ciò avvenga è fondamentale che i prezzi non rompano il supporto di 8.52 euro (in chiusura di seduta; al momento il titolo è a quota 8.85 euro) e che superino la prima resistenza grafica a 10.0 euro. Solo allora ci sarà qualche change di recupero almeno fino al primo target posizionato a 10.48 euro (2° target 11.03 euro). Come già accennato in precedenza, verso il basso diventa fondamentale il supporto a 8.52 euro la cui rottura (in chiusura) potrebbe spingere il titolo fino a 8.16 euro in prima battuta.

#4 IVS GROUP: snack e bevande a portata di mano


Ivs Grp è uno dei principali operatori italiani nel settore del foodservice e nel mercato dei distributori automatici (DA), di bevande e snack, dove é leader in Italia. Nei primi nove mesi del 2017 il gruppo ha registrato segnali di ripresa e per l’intero esercizio (il 27 marzo si riunirà il cda per l’approvazione del bilancio 2017) è previsto un recupero dei consumi anche nel settore distributori automatici (previsto un fatturato di 400 mln di euro). Inoltre prosegue l’azione di sviluppo dall’accordo di distribuzione con Nespresso Italiana, con evidenti benefici in termini di crescita dei volumi attesi per IVS nel segmento OCS.
Nel 2017 il gruppo ha concluso importanti accordi ed acquisizioni tra cui quelle delle attività di Pronto Coffee (2 luglio) per la distribuzione della linea Professional di cialde Nespressotm nelle province di Modena, Bologna, Ferrara e Rovigo. Le due prime filiali Nespresso acquisite generano un fatturato annuo dichiarato di circa 8,3 milioni di euro. Il 22 settembre scorso Ivs Grp ha firmato un accordo per l’acquisizione di attività di Facchinetti Vending Distributori Automatici S.A. che opera nel settore della distribuzione automatica in Svizzera (azienda che genera un fatturato di 1.2 mln di euro). Nel 2017 altro obiettivo strategico è stato l’acquisto dell’intera quota di Grup Ibervending S.A., che opera nel settore della distribuzione spagnola, con un fatturato consolidato di circa 23 milioni di euro. In totale Ivs Grp ha perfezionato, nei primi nove mesi del 2017, 11 nuove acquisizioni in Italia, Spagna e Svizzera, per un valore di circa Euro 33,9 milioni.

Scenario grafico: Il tentativo di recupero di Ivs Group è stato bruscamente respinto dalla resistenza posizionata in area 12.43 euro. Il titolo risulta ora esposto al rischio di nuovi approfondimenti, ipotesi che verrà confermata con discese al di sotto di 11.40 euro (al momento il titolo è a quota 11.70 euro), favorendo così ribassi verso il primo target in area 11.0 euro; prestare attenzione nel caso di ulteriori affondi (sotto 11.0 euro) poichè potrebbero partire ondate di vendite che potrebbero riportare il titolo fino a 10.80 e 10.50 euro in prima battuta. Sul fronte opposto invece, la permanenza dei prezzi al di sopra di 12.43 euro potrebbe permettere ai corsi di raggiungere quota 13.04 e successivamente, con quest’ultima violazione (in particolar modo in chiusura), a 13.55 euro.

#5 SESA: al servizio delle imprese


Sesa, operatore di riferimento in Italia nel Settore dei servizi e delle soluzioni di Information Technology per il segmento business, prosegue nel giro d’affari e le prospettive sono interessanti. L’obiettivo strategico è quello di aiutare i propri clienti in un importante mercato, quello dell’informatica, abilitandoli a fruire dell’innovazione tecnologica in una fase di profonda trasformazione del mercato IT. La principale priorità di Sesa sarà quella di investire in competenze e specializzazione del capitale umano, investendo sulle aree a maggiore innovazione e valore aggiunto del mercato IT. Il Gruppo beneficerà dell’integrazione delle recenti operazioni di acquisizione societaria sia nel Settore VAD che in quello SSI e anche dell’operazione con Tech-Value che darà un buon contributo nel medio-lungo periodo.
Sesa ha archiviato i primi nove mesi dell’esercizio in corso con ricavi e altri proventi consolidati a 992,6 milioni di euro (+5,0% vs Euro 945,0 milioni al 31 gennaio 2017); Ebitda consolidato Euro 45,9 milioni (+8,3% vs Euro 42,4 milioni al 31 gennaio 2017); Ebit consolidato Euro 34,3 milioni (+2,3% vs Euro 33,6 milioni al 31 gennaio 2017); utile netto consolidato Euro 22,6 milioni (+11,2% vs Euro 20,3 milioni al 31 gennaio 2017); utile netto consolidato di competenza degli azionisti Euro 20,1 milioni (+5,6% vs Euro 19,0 milioni al 31 gennaio 2017).
Banca Imi nel suo report prevede un ulteriore miglioramento anche nel quarto trimestre soprattutto grazie al segmento Vad. Inoltre Sesa dovrebbe beneficiare del consolidamento di Icos (distributore It). Nel complesso, Bca Imi conferma un outlook positivo (target price da 28 a 30.8 euro con rating Buy), in quanto si attende un miglioramento nei principali aspetti economici e finanziari.

Scenario grafico: la violazione della resistenza strategica a 26 euro ha permesso al titolo Sesa di proseguire lungo la via degli acquisti e di riportarsi in area 27.90 euro. Se i corsi riusciranno ad attestarsi al di sopra di quota 27.50 euro, ci saranno buone change di assistere ad ulteriori allunghi in direzione di area 30.0 euro in prima battuta (28.67 euro è il prezzo max storico). Primi segnali di debolezza con chiusure al di sotto di 27 euro per il test a 26.24 in prima battuta. Negative invece discese al di sotto 25.50 euro in chiusura di seduta.

PASQUALE FERRARO

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Pasquale Ferraro
Giornalista Pubblicista iscritto all’albo dei Giornalisti. Ha collaborato con Yahoo Finanza; trendonline, Alice Economia; Finanza rapisarda; 4Trading, cblive, Borsainvestimenti e La Gazzetta del Molise. Attualmente collabora con Investing.com ed altri siti online del settore.