Perché IL TRAM è maschile e L’AUTOBUS è femminile

Ci sono il 23 e il 12 ma poi ci sono la 60, la 62, la 90 e la 91

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Credits Andrea Cherchi - Tram a Milano

Ancora oggi mi ricordo quando ero molto più piccolo e con i miei genitori ogni qualvolta tornavamo dalle vacanze, si arrivava in stazione centrale e per tornare a casa si prendeva la 60. Gli anni poi sono passati e quella linea di autobus è sempre stata collegata al viaggio, alla partenza. Quando sono poi cresciuto, ho iniziato ad uscire con gli amici e quella linea ha iniziato ad assumere un altro significato: il centro, il Duomo.

Ad ogni modo nella mia esistenza altre linee dell’ATM, hanno segnato il mio percorso vitale: il 23 e il 12 la scuola, la 62 i primi amori e così via discorrendo. Però c’è una domanda che mi sono sempre fatto e vale a dire perché, ad esempio, la 60, la 62, la 90, la 91, insomma tutti mezzi maschili vengono chiamati aggiungendo l’articolo femminile? Non sentirai mai un milanese che dice: prendo il 60, ma: prendo la 60. Cerchiamo di capire le ragioni.

Perché IL TRAM è maschile e L’AUTOBUS è femminile

# I milanesi amano gli articoli determinativi

Credits Andrea Cherchi – Tram a Milano

È un tratto distintivo di tutti milanesi, usare l’articolo determinativo (il/lo/la) davanti a qualsiasi nome, poco importa se si tratta di una cosa o di una persona. Anche se la regola ufficiale della grammatica italiana impone che l’articolo davanti ai nomi di persona sia sbagliato, è difficile non sentire parlare un meneghino e sentirlo dire: il Ludovico, la Monica, ma questa usanza è stata allargata anche ai cognomi soprattutto quelli noti (il Manzoni), ai quartieri, alle strade (la gallaratese, la Milano-Laghi) e infine alle linee del’ATM. In quest’ultimo caso però c’è una particolarità e vale a dire che se le linee tranviarie hanno mantenuto il loro articolo determinativo, quelle degli autobus e filobus, nonostante siano sostantivi maschili, vengono menzionati usando un articolo al femminile.

# In origine era una lettera

Credits atm-farabola – Linea D autobus

I primi mezzi di trasporto a Milano risalgono ai primi anni del ‘900 e all’inizio erano gestiti direttamente dal Comune di Milano, fino ai primi anni Trenta quando viene fondata la società ATM che prenderà in gestione il servizio fino ai giorni nostri. Fino al 1969 i tram sono sempre stati contraddistinti dai numeri, mentre gli autobus da lettere, la società che gestisce il servizio decide di cambiare le carte in tavola e omologare tutti mezzi con i numeri e quindi se il 23, il 12, il 15, il 10 restano invariati l’autobus assume un numero usato al femminile perché si riferisce alla sua linea, anche perché la N (attuale 61) non poteva essere trasformata in il N.

# Milano non è l’America

Nonostante gli anni siano passati, Milano si è vista splendere, cadere nel baratro e risollevarsi più bella, più funzionale, più europea, più vicino all’innovazione e attenta alle nuove tendenze, fa sorridere, anche in maniera un po’ malinconica, pensare che alcune tradizioni come quelle degli autobus siano ancora radicati non solo nelle vecchie, ma anche nelle nuove generazioni. Milano non è l’America cantavano i Timoria alcuni anni fa e permettetemi di dire con orgoglio milanese: MENO MALE!

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it

1 COMMENTO

  1. L’articolo mi è piaciuto, ma la 60 era la N, la 61 la O, la 62 la P (la A divenne la 50, la D la 53 e la E divenne la 54). Sulle altre non ho riscontri…

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