Passaggio a nordovest: il buco nero della metro di Milano

Un maxi quadrante con un ricco tessuto residenziale e produttivo dove la metro è ancora un miraggio

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Maps - Dove serve la metro a Milano
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Milano vanta una delle reti metropolitanta più estese d’Europa. Ad oggi però sono ancora diverse le aree non servite e, in particolare, c’è un maxi quadrante densamente abitato. Ecco dove ci sarebbe bisogno di un linea quanto prima.

# Il quadrante che Milano ha dimenticato

Mappa Atm metro e linee S

Nonostante cinque linee metropolitane e 112 km di tracciato la rete metropolitana milanese è ancora lontana da servire tutte le zone della città che ne avrebbero bisogno. La parte est della città è storicamente sottoservita: da Cimiano fino a Lambrate e Rubattino, passando per Ortica, si estende un’area ad alta densità abitativa dove la metro non tocca quasi nulla. Non solo, all’orizzonte non esiste nemmeno un’ipotesi allo studio per una possibile linea. Poi c’è il sud, con il Vigentino: una zona strategica a ridosso dello scalo di Porta Romana e del Parco Agricolo Sud, attraversata solo dal tram 24 lungo Ripamonti e per il resto solo bus che finisco il servizio la sera. Nel futuro è quasi certo l’arrivo della linea M6.

Ma il vero buco nero è a nordovest. Stiamo parlando del maxi quadrante che comprende: Garegnano con via Gallaretese, Quarto Oggiaro e Vialba, il quartiere Varesina che include viale Certosa, l’area di Cagnola con corso Sempione, della Ghisolfa e Villapizzone. Un vasto territorio attorniato dalla linea M1, M3 e M5 ma non servito da nessuna di queste.

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# Il passante non basta per servire oltre 100mila residenti

Maps – Da Quarto Oggiaro a Cagnola

Il quadrante nordovest ha il passante ferroviario, è vero. Le fermate di Certosa, Villapizzone e Bovisa garantiscono una minima copertura, ma sono ben lontane dall’essere un’alternativa alla metropolitana. Le distanze tra una stazione e l’altra sono ampie, le interconnessioni con altri mezzi scarse. Oltretutto la frequenza non è da metropolitana e nemmeno serve il tessuto abitato come dovrebbe, compito a cui sono chiamate le linee tramviarie 1, 14 e 19. Un territorio popoloso, di circa 110mila abitanti, complesso, dove ci sono poli importanti quali il Politecnico con il nascente campus alla Goccia. L’area è ricca anche di aziende, capannoni, magazzini e showroom. Qui hanno sede aziende del settore automotive, logistica, tecnologia, stampa e altri servizi industriali. Un tessuto residenziale e produttivo tagliato fuori da un trasporto pubblico veloce e capillare.

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# Ci penserà la M6 a colmare la lacuna?

Pums orizzonte 2030 Moratti

Già ai tempi della giunta Moratti nel PGT per la Milano del 2030 veniva immaginata una linea che andasse a servire l’asse di corso Sempione e poi puntasse ancora più a nord con fermate lungo viale Certosa, in zona Roserio e capolinea a Rho Fiera con interscambio con la M1.

Credits Urbanfile – Metro M6 lato ovest

Negli ultimi anni è ritornato d’attualità il progetto della linea M6, con la tratta a sud quasi definita (dalla Barona a Ponte Lambro) e quella dell’arco ovest fino a nord ancora da confermare. L’intenzione di Palazzo Marino è di realizzare un’infrastruttura che chiuda il buco lasciato dal passante, la cintura ferroviaria copre l’asse sud, est e nord. Le ipotesi più concrete parlano di incrociare tutte le linee lungo il percorso (nell’ordine M4, M1 e M5) prima di terminare in zona MIND, magari con interscambio con l’attesa stazione della Circle Line. Tra le possibili stazioni intermedie ci sarebbero proprio quelle su viale Certosa e nei quartieri di Quarto Oggiaro e Vialba. Al momento si attende ancora la presentazione del tracciato definitivo, nell’ottobre 2024 era prevista l’illustrazione in un evento pubblico delle alternative elaborate da MM e Politecnico. 

Ci penserà la M6 a far sparire il buco nero della metro di Milano?

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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