Loreto è una delle principali stazioni di interscambio della rete metropolitana milanese.
Serve due linee, ma orientarsi tra le uscite non è affatto immediato. Molti passeggeri si ritrovano in superficie senza capire dove sono sbucati.
# Due stazioni distinte su livelli diversi

Loreto è stata la prima stazione della rete metropolitana milanese ad essere servita da due linee. Insieme a Porta Venezia, Duomo e Cadorna FN, era stata predisposta fin dalle origini a tale scopo, ma fu l’unica tra queste a realizzare l’interconnessione come previsto. Il livello superiore, aperto nel 1964, ospita la linea M1 sotto Piazzale Loreto. Il livello inferiore, attivato nel 1969, accoglie la linea M2, con i binari posizionati sotto via Stradivari e Piazza Argentina. I due livelli sono collegati internamente, ma il passaggio non è sempre evidente. L’integrazione tra le linee fu costruita su strutture già esistenti, generando una disposizione complessa. Chi cambia linea spesso si ritrova all’esterno, senza punti di riferimento evidenti.
# 20 accessi per una sola fermata

Sono presenti 20 accessi distinti. Di questi, 13 sono legati alla linea M1, dislocati tra Piazzale Loreto, Viale Abruzzi e le vie limitrofe. I restanti 7 accessi appartengono al livello della M2 e affacciano principalmente su Piazza Argentina. I corridoi interni riportano le vie corrispondenti alle uscite, ma manca una visione d’insieme che aiuti a scegliere il percorso più adatto in base alla destinazione finale.
# Come finire nel multiverso
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Non è raro che chi esce dalla stazione sbuchi in un punto lontano da quello previsto, la distanza tra gli accessi più distanti è di quasi 1 km, trovandosi disorientato rispetto alla direzione da seguire. Come racconta una fruitrice abituale in video su instagram, sotto cui molti commentano condividendo la stessa sensazione, sembra di essere in un multiverso. Rende bene l’idea La difficoltà non è tanto nello scambiare tra le linee, quanto nel selezionare correttamente l’uscita verso la superficie. Si vuole uscire su corso Buenos Aires e magari ci si sbuca in via Padova.
Continuna la lettura con: Le 7 stazioni da incubo della metro di Milano
FABIO MARCOMIN