Il percorso, le fermate e gli orari del servizio. Un’iniziativa da estendere anche ai fiumi balneabili di Milano?
# Navetta per le spiagge del Trebbia: il servizio parte il 13 luglio

Debutta domenica 13 luglio 2025 il nuovo servizio sperimentale “Trebbia Bus”, una navetta pubblica attiva solo la domenica per collegare Piacenza alle spiagge della Val Trebbia. Il primo test operativo è stato effettuato martedì 8 luglio. L’iniziativa è promossa da Tempi Agenzia con il sostegno della Provincia di Piacenza e Visit Emilia. Obiettivo del progetto: contrastare l’affollamento veicolare, prevenire la sosta selvaggia lungo la Statale 45 e garantire una mobilità alternativa verso le mete balneari del fiume. Il servizio è accessibile con normale biglietto urbano e resterà in esercizio per tutta l’estate. In caso di esito positivo, si valuta un’estensione per la stagione 2026.
Parallelamente, dal 19 luglio viene attivato anche il Bicibus Val Tidone, con due corse ogni sabato tra Piacenza e Pianello Val Tidone, passando per Rottofreno, Sarmato, Castel San Giovanni e Borgonovo, e trasporto bici gratuito.
# 18 fermate tra città e fiume: le località collegate

Il Trebbia Bus, linea E17 estiva con 18 fermate, parte ogni domenica dalla stazione di Piacenza, con fermate in via IV Novembre e barriera Genova, proseguendo poi verso Quarto, Settima, Niviano e Rivergaro. Il tragitto include quindi Fabbiano, Travo Casino Agnelli, Perino, Cassolo centro, Pinacasale bivio e Bobbio (Piazza San Francesco). Le fermate successive sono San Salvatore, Marsaglia, Cerignale bivio, Ponte Organasco bivio, Losso e infine Ottone. Il percorso è stato pensato per servire i principali punti di accesso al fiume, garantendo il rientro in città.
Il servizio prevede più corse di andata e ritorno ogni domenica, dalla mattina alla sera, con partenze da Piacenza a partire dalle 7:00 e rientri garantiti fino alle 20:00, e potrà essere potenziato in base all’affluenza registrata nei prossimi mesi.
# Un modello replicabile anche su Adda e Ticino?

La sperimentazione avviata in Val Trebbia potrebbe diventare un modello replicabile anche in Lombardia. In particolare, le aree fluviali lungo il Ticino e l’Adda mostrano criticità simili a quelle della Statale 45: alta affluenza estiva, difficoltà di parcheggio e impatto ambientale del traffico privato. Una rete di navette pubbliche a fermate multiple, sul modello del Trebbia Bus, potrebbe offrire un’alternativa sostenibile per accedere ai principali tratti balneabili. Le autorità di trasporto locale potrebbero valutare iniziative analoghe, integrandole con il trasporto bici e con il turismo lento, già attivo in alcune zone del territorio. L’esito del progetto piacentino potrebbe essere un indicatore utile per pianificazioni future.
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FABIO MARCOMIN
Molti comuni del parco regionale del Ticino hanno disposto il divieto di balneazione in tutto il territorio, compresi bacini esterni all’alveo del fiume, ed è assolutamente indispensabile consultare i siti dei comuni per accertarsi delle restrizioni eventualmente disposte localmente. Personalmente, non ritengo che ce ne siano.
Inoltre, non esistono situazioni di congestionamento della viabilità poichè nel territorio del parco è vietata la sosta nella quasi totalità delle strade e sono predisposti solo alcuni parcheggi nei centri parco e dove vi sono itinerari escursionistici; altrimenti raggiungere il Ticino è possibile solo in bicicletta o a piedi, e a vari chilometri dai centri abitati.
L’articolo dice che si potrebbe seguire l’esempio del Trebbia con servizi navetta per i tratti balneabili, ma il suggerimento di accedere al Ticino per farsi un bagno è una pessima idea, poiché si scorda che è il secondo fiume per portata d’Italia e tra il lago Maggiore fino a pochi chilometri dall’innesto nel Po, la pendenza è alta e innesca una velocità delle acque molto elevata. Il Trebbia è poco più di un torrente al confronto, e generalmente dalle acque basse.
IL TICINO E’ UN FIUME PERICOLOSO!! Ed anche discretamente inquinato.
Al contrario, gli organi del Canton Ticino (in Svizzera) segnalano siti balneabili del fiume dove questo, essendo ancora a carattere torrentizio, è più assimilabile ad un corso montano che a un grande fiume, anche per la qualità delle acque.
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