Incertezza, ritardi, extracosti: le imprese brianzole rompono gli indugi e lanciano un appello alle istituzioni. La metropolitana a Monza non può più aspettare.
Il bivio cruciale della M5 a Monza: «Basta rinvii, via ai cantieri»
# Lo stallo e il conto alla rovescia

Il prolungamento della linea M5 da Milano a Monza è a un bivio cruciale. L’inizio dei lavori, previsto per settembre 2027, è a rischio a causa della mancata copertura finanziaria: occorre reperire ancora 589 milioni di euro, nonostante gli 1,29 miliardi già stanziati. La scadenza per non perdere le risorse già assegnate è fissata a giugno, come ha spiegato il Sindaco Sala, ma al momento sono stati promessi solo 300 milioni nella legge di bilancio. Se entro l’estate non viene trovata una soluzione, il progetto rischia di bloccarsi del tutto, con conseguenze devastanti per la mobilità e lo sviluppo della Brianza. Effetti negativi anche su Milano, che ancora per molti decenni vedrebbe sobbarcarsi tutto il traffico privato in arrivo e verso Monza. Per questo, da istituzioni, partiti e mondo produttivo si è alzato un coro unanime: serve un intervento immediato.
# Partiti uniti per la metropolitana fino a Monza
Il pressing è arrivato in primis dal fronte politico, una decina di giorni fa, con una convergenza trasversale. Tutti i principali partiti, dal PD alla Lega, da Fratelli d’Italia a Italia Viva, hanno firmato un documento congiunto che chiede al governo di convocare al più presto un incontro tra il Sindaco di Milano, il presidente della Regione Fontana e il ministro Salvini. Obiettivo: trovare una quadra sugli extracosti lievitati, evitare lo stop e garantire che l’opera parta nei tempi previsti. «La metropolitana a Monza è un’opera strategica, da realizzare senza bandiere di partito», ribadiscono i promotori. Anche i comitati locali, come HqMonza, che ha raccolto 10mila firme, sostengono la mobilitazione.
Per dare più forza al suo messaggio la politica locale ha chiesto sostegno anche alle imprese.
# Il mondo produttivo non ci sta: «È il momento di agire. Le risorse vanno trovate subito, prima che l’opportunità venga persa definitivamente»
APA Confartigianato, Assolombarda Monza e Brianza e Confcommercio Monza hanno subito accolto l’appello della politica unendosi all’iniziativa: basta rinvii, si parta coi cantieri. Le associazioni chiedono di stanziare subito i fondi, anche a costo di rivedere alcune opere accessorie, perché il collegamento tra Milano e Monza è ritenuto decisivo per la competitività e la sostenibilità del territorio. Secondo le stime, la M5 trasporterà 200mila passeggeri al giorno e toglierà 30mila auto dalle strade, con benefici ambientali e ricadute positive per tutto il sistema economico. «Un’opera vitale per la Brianza e per la Lombardia», scrivono le associazioni in una nota congiunta, «che non può più aspettare».
# Il tracciato della futura M5

Il prolungamento della linea M5 da Bignami a Monza Polo Istituzionale prevede 11 nuove fermate su un percorso di 13 chilometri. Le stazioni saranno: Testi Gorky, Rondinella Crocetta, Lincoln, Cinisello Bettola/Monza, Campania, Marsala, Monza FS, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo e Polo Istituzionale. L’opera attraverserà i comuni di Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Monza, diventando la prima metropolitana in Italia a unire due capoluoghi di provincia. L’entrata in servizio è fissata per dicembre 2033, a patto che si blocchi la situazione di stallo.
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FABIO MARCOMIN
Mona ha perso la Metro a suo tempo. E ora, gli stessi che l’hanno osteggiata, si sono accorti di quanto sia utile. Questo dimostra la poca lungimiranza delgi amministratori brianzoli. Mettano fuori i soldi e la mmetro si farà!