Un progetto pilota punta in Spagna a trasformare vecchie linee ferroviarie abbandonate in infrastrutture per piccoli convogli autonomi. L’esperimento è in fase di ricerca, con test previsti in Andalusia e contatti con università e gestori ferroviari. Potrebbero essere utili anche in Italia?
# RuRail, l’idea dei mini treni per le aree a bassa domanda

Dal 1980 la Spagna ha dismesso oltre 4.600 chilometri di linee ferroviarie ritenute non redditizie o troppo costose da mantenere. Circa 2.000 chilometri sono stati trasformati in “vías verdes”, percorsi ciclopedonali per il turismo lento, mentre il resto rimane inutilizzato. Il progetto RuRail intende recuperare parte di queste tratte attraverso mini convogli elettrici senza conducente, ispirati a un’iniziativa tedesca chiamata Reakt. Ma come funzionano questi mini-treni?
I veicoli, con capienza di 15-20 passeggeri o piccole merci, viaggerebbero su richiesta tramite applicazione mobile. Funzionerebbero con batterie elettriche e, sulle linee non elettrificate, potrebbero integrare pannelli solari per la ricarica. L’obiettivo è collegare piccoli centri rurali con costi di gestione molto ridotti rispetto ai treni tradizionali.
# Sensori e intelligenza artificiale per far viaggiare i mezzi

Il promotore è Rainer Uphoff, residente in Andalusia, che ha coinvolto la Università di Granada e l’Alianza para la Movilidad Sostenible y la Innovación Rural. Adif, il gestore della rete spagnola, conferma trattative per concedere un tratto della linea Granada–Antequera, oggi in disuso, per attività di test. I veicoli avranno sistemi di sensori, intelligenza artificiale per la gestione dei percorsi, rilevamento di ostacoli e capacità di accoppiarsi o separarsi secondo la domanda. La tecnologia è già stata provata in contesti chiusi come metropolitane o navette aeroportuali, ma non ancora su linee ferroviarie aperte. La normativa rappresenta l’ostacolo principale: attualmente in Spagna è obbligatoria la presenza di un macchinista a bordo. Per questo l’esperimento si limita a una fase di ricerca e sperimentazione, in attesa di sviluppi legislativi futuri.
# Esperimenti in altri paesi: dalla Germania al Giappone

L’idea di riutilizzare linee ferroviarie minori con veicoli autonomi non è esclusiva della Spagna. In Germania è già attivo il progetto Reakt da cui ha preso spunto lo spagnolo RuRail, finanziato dal Ministero dei Trasporti con 5 milioni di euro, che sperimenta minitreni elettrici su una linea abbandonata di 17 chilometri tra Malente e Lütjenburg. In Francia Alstom e SNCF hanno presentato Draisy, un convoglio modulare a batteria pensato per le “petites lignes”, con costi ridotti e autonomia di 350 chilometri. Nel Regno Unito è in fase di test il prototipo Revolution VLR, un veicolo ferroviario leggero destinato alle tratte locali o urbane a domanda ridotta. Anche in Giappone alcune compagnie hanno sperimentato treni senza macchinista su linee regionali a bassa frequentazione. Questi progetti mostrano un trend comune: cercare soluzioni tecnologiche più economiche ed efficienti per tratte che non reggono il modello tradizionale di esercizio ferroviario.
# Le prospettive in Italia

Anche l’Italia ha un patrimonio di linee ferroviarie dismesse, con migliaia di chilometri fuori servizio dalla seconda metà del Novecento. Molte sono state riconvertite in piste ciclabili: in Emilia-Romagna il tracciato della ex Bologna–Budrio, un tempo parte della linea per Verona, è oggi percorso dalla Ciclovia della Musica. Altre tratte invece sono rimaste abbandonate, ma potrebbero tornare utili per progetti innovativi. Alcuni esempi possibili sono la Sicignano-Lagonegro in Campania e Basilicata, inattiva da decenni, o la Fabriano–Pergola nelle Marche, sospesa dal 2013 e tuttora inutilizzata. Diverso il caso della Ceva–Ormea in Piemonte, sospesa dal 2016 e oggi usata solo per treni turistici, ma con una proposta di riattivazione da parte della società privata ArenaWays. Questi tracciati, già infrastrutturati ma sottoutilizzati, potrebbero diventare laboratori per mini-treni a domanda.
Fonte: El Pais
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FABIO MARCOMIN
Più sicuri e puntuali degli autobus su strada. Una buoa soluzione per utilizare il materiale rotabile esistente, e tenerlo in esercizio per eventuali future necessità.