Alla ricerca di nuove idee e progetti da realizzare, Milano cerca sempre di stupire. A volte, però questi progetti rimangono solo mere fantasie e non trovano terreno fertile per attecchire. Dagli archivi Casva, Maria Fratelli rievoca la memoria di alcune idee del passato che per fortuna o sfortuna non sono mai state realizzate.
Una di queste avrebbe potuto avere il posto delle famose palme in Piazza Duomo. Scopriamo di che cosa si tratta.
“MILANO CITTÀ IMMAGINATA”: i progetti più visionari MAI REALIZZATI. Per fortuna o per sfortuna?
# Milano Città Immaginata

Dal Centro Studi che conserva gli archivi della Milano Moderna sono stati estratti 10 progetti chiave mai realizzati prima d’ora per lanciare l’iniziativa “Milano Città Immaginata”. Qui, vengono riportati alla memoria progetti degli anni ’30 fino agli anni ’80, partendo dalla mostra “Milano Mai Vista” e che hanno fatto discutere e appassionare i cittadini milanesi.
# Il GreenWar: il parco lineare da Piazza della Repubblica alla Stazione

Sono dieci i progetti elaborati pensando al possibile cambiamento e innovazione di alcune aree di Milano, tuttavia per questioni pratiche e di spazio sono rimasti solo un pensiero sulla carta.
Uno di questi doveva essere il rivoluzionario edificio polifunzionale che sarebbe apparso in Piazza San Babila, proprio dove oggi si trova il palazzo di Gio Ponti, con appartamenti, uffici, ristoranti e addirittura un teatro, oppure il “GreenWar”, un parco lineare che partiva da Piazza Repubblica e arrivata dritto ai binari della stazione centrale. Qui, le tettoie sopra i binari sarebbero state trasformate in una gigantesca serra.
# Piazza Duomo: l’esercito celeste di statue alate

Un altro dei progetti che forse sarebbe piaciuto maggiormente ai milanesi è quello che riguardava piazza Duomo. Se fosse andato in porto, davanti al sagrato, oggi ci troveremmo di fronte a una processione di statue alate che avrebbero preso il posto del monumento equestre di Vittorio Emanuele II. Un vero proprio “esercito celeste”.
È questo che De Pas, D’Urbino, Lomazzi e Roberto Sambonet avevano progettato per la risistemazione e il ridimensionamento della Piazza più conosciuta di Milano. Sicuramente uno scenario estremamente suggestivo e simbolico che avrebbe portato nel cuore della città un autentico “museo a cielo aperto”, ma mai realizzato per questioni di spazio pubblico.
Secondo quanto riportano sul sito di milanocittaimmaginata, il progetto non richiedeva grandi modifiche se non lo spostamento delle uscite della metropolitana. Il risultato sarebbe stato quello di un grande spazio magico, metafisico e surreale.
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SELENE MANGIAROTTI
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