Un cittadino anonimo interviene di notte, quando la città dorme e le strade restano deserte, armato solo di rullo e vernice. Ripulisce muri e cancellate ricoperti da scritte e scarabocchi, lasciando superfici ordinate al posto del degrado. E’ già una superstar dei social. Lo vedremo anche a Milano?
# Il fenomeno del pittore fantasma
Ghost Pitùr si muove in silenzio, nascosto da un cappuccio e con gli strumenti da lavoro chiusi in uno zaino, pronto a intervenire senza lasciare tracce personali. I muri imbrattati vengono ridipinti con colori neutri, scelti per uniformarsi al contesto e riportare ordine negli spazi urbani. Ogni intervento è documentato da fotografie e video che mostrano il prima e il dopo, alimentando la curiosità e l’attenzione dei social.
L’anonimato è una parte essenziale del personaggio: non cerca fama, ma preferisce che a parlare siano i muri ripuliti. Di giorno conduce una vita normale, di notte diventa un operatore invisibile di pulizia civica. Il suo gesto è stato definito un atto di cittadinanza attiva che sorprende per la sua semplicità. A Brescia è già diventato un tema di discussione che divide opinioni e giudizi.
# Il manifesto della sua azione urbana: la bellezza non è un privilegio, ma un bene comune
Nel manifesto diffuso online Ghost Pitùr spiega che non si considera un eroe, ma un cittadino che agisce per amore e non per gloria personale. Definisce la sua attività come un atto di amore urbano, un impegno privo di ideologie e bandiere, che nasce solo dal rispetto per la città. Sostiene che la bellezza non sia un privilegio, ma un bene comune che appartiene a tutti e che va custodito con la stessa attenzione che si riserva a ciò che è prezioso. Il suo obiettivo dichiarato è contrastare degrado e abbandono, senza colpire l’arte o l’espressione creativa che hanno valore riconosciuto. Precisa che ogni suo intervento vuole restituire dignità agli edifici, cancellando i segni dello sfregio che li deturpano. Aggiunge che prendersi cura degli spazi urbani migliora anche il modo in cui ciascuno percepisce sé stesso e la comunità in cui vive. L’anonimato è rivendicato come scelta coerente, perché ciò che conta non è la sua identità ma il risultato visibile lasciato sulle superfici. In questa logica il muro ripulito diventa la sola firma, un segno concreto di attenzione civile e collettiva.
# Un fenomeno che divide: lo vedremo anche a Milano?

Le sue azioni hanno generato opinioni contrastanti: c’è chi le vede come un contributo volontario al decoro urbano e chi le considera una provocazione che resta al di fuori delle regole. Alcuni apprezzano i benefici immediati, sottolineando come ogni muro ripulito migliori la vivibilità degli spazi comuni senza costi per la collettività. Altri mettono in discussione la legittimità di interventi individuali su superfici pubbliche, sollevando dubbi sul diritto di decidere cosa cancellare e cosa no. Il dibattito a Brescia si è allargato a livello politico e sociale, alimentato dal mistero che circonda la figura del pittore fantasma. La sua attività viene interpretata da alcuni come una ribellione positiva, capace di stimolare riflessioni sul ruolo dei cittadini nella cura degli spazi urbani. L’anonimato rafforza il carattere enigmatico e aumenta la curiosità intorno a chi si nasconde dietro al cappuccio. Un giorno Ghost Pitùr potrebbe apparire anche a Milano?
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FABIO MARCOMIN
Ce ne vorrebbero di cittadini così! Purtroppo sono rari, anche se il volontariato eccelle in italia. Quell’amore per il proprio paese, e per le cose belle, che dovrebbero far parte dell’animo di ogni cittadino. Ma la nuova educazionbe e la nuova scuola producono cittadini del tutto diversi.
Onore all’anonimo!