Nella teoria delle pratiche mistiche cattoliche (ovvero la mistica cattolica) la “Transverberazione” è la trafittura del cuore da parte di una creatura angelica (un Serafino) o di Gesù Cristo. Tra i casi più celebri della storia del Cristianesimo troviamo San Francesco d’Assisi, Padre Pio, San Filippo Neri, San Giovanni della Croce e, per non sgarrare con le quote rosa, aggiungiamo Miriam Baouardy, Veronica Giuliani e Santa Teresa d’Avila.
Ma tra le trafitte dalla sacra lama della fede, troviamo anche una milanese, Maria Angela Picco, meglio nota come Eugenia, nata a Crescenzago l’ 8 novembre 1867.
# La “fuga” del padre
Il padre era Giuseppe Picco, popolare in terra meneghina in quanto violinista, tra l’altro non vedente, della Scala.
La madre si chiamava Adelaide Del Corno, era una cantante che si occupava della carriera del marito, ora si direbbe che era la sua agente.
Maria Angela viene battezzata nella Chiesa di Santa Maria Rossa, nell’attuale via Domenico Berra, nel quartiere (allora comune autonomo) lambito dal Lambro.
I genitori sono sempre in tournée, così da bambina spesso viene spesso affidata ai parenti paterni. Al ritorno da una trasferta di lavoro in Russia, in cui era andata col marito, Adelaide dice che quest’ultimo era morto durante il viaggio. In realtà il consorte non ne poteva più dei continui tradimenti della moglie e aveva deciso di “fuggire” in America, dove, tra l’altro, si rifece una vita.
# La prima Transverberazione
La madre di Eugenia si unì ad un nuovo compagno e i due vanno a vivere nel centro di Milano, dove li raggiungerà la ragazza. Ma la situazione famigliare si fa pesante, anche per le eccessive attenzioni dell’uomo nei confronti della giovane: secondo la leggenda, a 19 anni Eugenia, in un momento di pianto disperato e di preghiera, rifugiata nella propria stanza, riceve la Transverberazione, da un quadro religioso.
Eugenia da quel momento decide di dedicarsi a Dio, entrando nell’istituto di Suore Orsoline dell’oratorio che frequenta, vicino a casa propria. Le Orsoline, vista la totale disapprovazione della madre sulla scelta della ragazza di farsi suora, trasferiscono eugenia alle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria di Parma. E’ il 31 agosto 1887.
# Da maestra a santa
Inizialmente la religiosa milanese è insegnante nel Convitto emiliano, poi, diventerà maestra delle novizie. Nel 1911 viene eletta Superiora generale e rimane in carica fino alla morte. Il 7 ottobre 2001 Giovanni Paolo II ha beatificato Madre Eugenia Picco, che viene venerata ogni 7 settembre.
La motivazione della beatificazione si può riassumere così: “A Parma, beata Eugenia Picco, vergine della Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che, tutta votata alla volontà di Dio, promosse la dignità delle donne e provvide alla formazione spirituale e culturale delle religiose”.
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FABIO BUFFA