L’ipocrisia di vietare la circolazione alle auto più vecchie «per salvare il pianeta»

L'effetto dei divieti (solo in Italia così estesi e stringenti)? Aumentare il numero di auto circolanti sul pianeta

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Ph. @zona_roma_nord IG
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Nelle regioni del Nord Italia, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia‑Romagna, a partire dal prossimo 1° ottobre, è prevista l’introduzione di restrizioni significative: come già avviene per Euro 4 e inferiori, le auto diesel fino a Euro 5 non potranno circolare liberamente, nei centri abitati con più di 30.000 abitanti, nei giorni feriali (dalle 8:30 alle 18:30).

Queste misure si inseriscono in un contesto più ampio: l’Unione Europea chiede una graduale riduzione delle emissioni per contrastare i cambiamenti climatici. Ma se lo chiede in Europa, quali altri Paesi mettono in atto restrizioni così stringenti sulle auto vecchie?

# Lo chiede l’Europa… Ma solo in Italia si applicano misure così stringenti

Maps – Accesso Area B

Se è l’Europa a chiederlo, allora dovrebbe essere la prassi. Ma così non è. A fronte di blocchi che investono intere regioni del Nord Italia e fino ai quasi recenti Euro 5, oltre frontiera i casi sono ancora limitati. In Germania solo Monaco, Amburgo e Stoccarda limitano la circolazione in certe zone ai Diesel (fino agli Euro 4). In Francia divieti, di regola contro gli euro 3, sono in atto nelle ZFE (zone a basse emissioni) di alcuni centri. Sempre fino agli Euro 3 scattano i limiti a Bruxelles, ad Amsterdam e in altre città olandesi. Più stringenti i divieti all’interno di alcune città danesi e a Stoccolma. Quindi, ad oggi, l’Italia rappresenta:

  • l’unico caso in Europa (e nel mondo) di divieti alla circolazione su scala regionale: altrove, al massimo, i limiti riguardano i centri urbani, spesso solo alcune zone
  • l’unico caso in Europa (e nel mondo) di divieti così estesi applicati fino a vetture così recenti (euro 5): altrove, di solito si arriva solo agli Euro 3 e senza un blocco esteso come quello attivato nelle città del Nord Italia.

Quindi la motivazione dell’Europa sembra piuttosto una scusa ipocrita. Ma non solo: la politica di impedire la circolazione alle auto più vecchie ha davvero un effetto positivo sul clima?

# L’effetto dei divieti? Aumentare il numero di auto circolanti sul pianeta

Benzinaio (da pixabay)

L’obiettivo dichiarato è nobile: far sparire dal traffico i veicoli più inquinanti. Ma che fine fanno queste auto che non possono circolare nelle nostre regioni?

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Spesso non finiscono dismesse, bensì esportate verso mercati dove le normative ambientali sono meno rigorose, come alcuni Paesi dell’Africa o dell’Europa dell’Est (fonte). Il risultato? Le auto continuano a circolare, inquinando altrove.

Quindi le auto inquinanti continuano a inquinare. Non solo: i cittadini coinvolti spesso si trovano costretti a comprare auto nuove per sostituire le vecchie, generando consumismo e incremento di produzione (e quindi emissioni) lungo tutta la catena industriale.

Riassumendo: le politiche che limitano la circolazione delle auto vecchie per “salvare il pianeta” della UE (in realtà messe in atto solo in Italia), hanno come effetto:

– che si vendono le auto vecchie che continuano a circolare in paesi africani e dell’est Europa

– che si comprano nuove auto che senza tali politiche non si sarebbero acquistate.

Risultato? Si diffondono ancora più auto che inquinano il pianeta.

Continua la lettura con: 18enne violentata nel milanese: caccia a un nordafricano. Monta la rabbia: problema immigrazione da affrontare con senso di realtà

ANDREA ZOPPOLATO


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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

2 COMMENTI

  1. Veramente uno skifo…I PADRONI UE BRUX CON IL GREEN DAY ci hanno dato in mano alla Cina. Prestatori d’opera in Germania e parte dei 27 paesi membri sono a casa dal lavoro…. andate a mangiare a casa della baronessa,,,,,,,,,,,,,,,,,,,e non se ne va.

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