La massa negli ultimi due secoli è stato lo strumento di ogni potere. Le caratteristiche dell’uomo massa sono state teorizzate da almeno due secoli. Oggi, però, il nuovo strumento di omologazione sociale sta producendo una nuova figura: i robot umani.
# La massa, lo strumento dei potenti

Durante tutta la storia dell’umanità, il potere ha sempre cercato di abbattere gli ostacoli alla propria affermazione e di utilizzare tutti gli strumenti per mantenere l’egemonia. Dal secolo scorso fino a pochissimo tempo fa, e per certi tratti finora, lo strumento privilegiato per affermare il proprio potere è stata la massa. Guardando all’Italia, il massimo interprete di un efficace utilizzo della massa fu Mussolini, che infatti grazie alla massa conquistò il potere e governò il Paese per circa 20 anni. Saper corteggiare la massa, assecondarne la psicologia, accontentarne le ambizioni e indirizzandola in maniera subdola verso la direzione voluta, permette di ottenerne il consenso. Ma cosa significa massa? Significa cercare di avere più individui possibili che coincidano tra loro nei valori, nelle aspirazioni, nel mondo di pensare. Chi può essere manipolabile è solo l’individuo che perde la sua identità: per il potere è strumento utile solo chi perde le sue caratteristiche distintive e originali, diventando come tutti gli altri. “Colpirne uno per educarne cento”, parafrasando il detto di Stalin, questo è il vantaggio di disporre di uomini-massa. Eppure anche l’uomo-massa cambia nel tempo. Soprattutto negli ultimi anni.
# Il capitalismo e la globalizzazione hanno riportato al centro l’individualismo
Durante lo scorso secolo è andato progressivamente ad affermarsi il capitalismo e, dopo di esso, il suo figlio più estremo: la globalizzazione. Contrariamente a quello che si possa pensare, la globalizzazione non ha trasformato le varie masse nazionali in una super massa mondiale, ma ha esasperato un individualismo sfrenato. Ergendo miti vuoti e pubblicitari, i cosiddetti “influencer”, ha generato una solitudine ricca di fama mondiale, contrapponendola alla solitudine di ragazzi e ragazze qualunque che, chiusi nella propria stanza, si collegano col mondo attraverso il proprio smartphone. In sostanza, la globalizzazione non ha creato connessioni capaci di generare un nuovo modello di comunità mondiale, ma ha connesso individui soli, creando un nuovo e accanito modello di individualismo. Uno degli effetti di questo individualismo è la scomparsa della massa, o almeno di quella come la conoscevamo fino ad ora. Ma il potere non può arrendersi a questo: ha bisogno di un soggetto unico da manovrare. Quale sta diventando il sostituto della massa?
# Da massa informe a individui isolati fisicamente ma uniti dallo stesso programma mentale
In un mondo interconnesso e digitalizzato, in cui anche solo per muovere guerra basta premere un bottone, l’uomo massa, divenuto nel tempo uomo zombie, privo di alcuna energia autonoma e creativa, non basta più. Non è più utile usare la psicologia della massa per creare degli effetti utili al comando: adesso è divenuto necessario programmare gli individui. Per riuscire a coniugare evoluzione tecnologica e necessità di comando, il tentativo più efficace è creare un uomo robot. Il passaggio dell’ultimo decennio è stato dall’uomo zombie, che si è visto occupare dal potere il proprio vuoto di autonomia esistenziale, all’uomo robot, che è diventato un output che reagisce come un impulso automatico ai comandi del potere. Un’evoluzione dunque, sempre a favore delle logiche di comando. Questo spiega la diffusione dell’intelligenza artificiale: aver allineato la mente umana a quella di un programma, ha determinato le condizioni per sostituire l’essere umano con una macchina, più efficiente e più competitiva. Lasciando all’essere umano l’unica prerogativa di protagonismo illusorio nel voto elettorale. Dove conta e crede di vincere solo se corrisponde al programma di sistema.
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RAFFAELE PERGOLIZZI
Tanta filosofia, ma resta il fatto che uomo-massa o robot come viene comunemente inteso, è la stessa cosa. Si pensa di essre liberi, ma il conformismo rende per l’appunto uomo-massa. Variano le politiche, ma l’uomo resta fondalmente umo-massa, ovvero gregario. E’ connaturale all’uomo, e lo dimostra ampiamente la storia. Senza troppo filosofare