Dopo ristoranti e pasticcerie, si registrano chiusure importanti anche nel panorama delle pizzerie milanesi. Ecco quelle che non rialzeranno più la saracinesca segnalate da Scatti di gusto.
#1 Fine corsa per 300 gradi

La pizzeria 300 Gradi, in via Federico Faruffini 15 (zona De Angeli), rappresentava l’evoluzione di Varrone Pizza, inaugurata nel 2024 dal patron Massimo Minutelli. In passato era nota per impasti ben lievitati, utilizzo forno Josper, scelta curata di ingredienti e ambiente colorato e moderno, con recensioni mediamente positive (voto 8,9 su The Fork, fascia media di prezzo attorno a 19 euro). La pizzeria era accessibile anche su Quandoo, inquadrata come locale moderno e casual, e frequentata nella zona.

L’ultima recensione disponibile risale al 25 giugno, Google ora la segnala come chiusa definitivamente e il numero telefonico non risulta operativo, come segnalato da Scatti di Gusto. L’insegna non mostra segni di ripresa, così come l’immagine Instagram e la pagina web non sono più aggiornate, confermando l’assenza di attività.
#2 Capperi che pizza! in Santa Maria del Suffragio

La pizzeria Capperi che pizza!, in piazza Santa Maria del Suffragio, era ben considerata nonostante una media delle recensioni intorno al 3,7 su Tripadvisor, con oltre 300 pareri segnalati. Quandoo la indicava come locale moderno, aperto a pranzo e cena, con tavoli esterni e atmosfera informale. Tuttavia ora risulta chiusa.

Al posto dell’insegna pizzeria è in corso un ampliamento di Pibä Milano, format argentino che ha incorporato le due vetrine adiacenti, realizzando uno spazio esterno attrezzato con cocktail, pinchos e tavoli nel giardino pubblico.
#3 Mascalzone (ex Don Tano, ex Dry Milano)

Il locale di viale Vittorio Veneto 28 ha ospitato diverse formule. Nato come seconda sede di Dry Milano, era nota per abbinamenti pizza‑cocktail e stile curato. Successivamente divenne Don Tano by Datterino, con interpretazioni di cucina siciliana innovativa. In seguito si trasformò in “Mascalzone”, ancora sotto il marchio Don Tano.

Tutte queste varianti hanno cessato l’attività: la serranda resta abbassata, decorata da un grande ritratto di Lupin III, ultimo testimone visivo dell’insegna. Non ci sono indizi di un subentro o riconversione del locale.
Fonte: Scatti di gusto