Leoncavallo: perché lo sgombero non è passato dal sindaco

«Non siamo stati avvisati!»: che cosa dice la legge e... il campanello d'allarme

0
Ph. @punkadeka_it IG
I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Dopo 31 anni di occupazione, abusi procedurali e numerosi rinvii, questa mattina è scattato in via Watteau lo sgombero del centro sociale autogestito Leoncavallo. Le forze dell’ordine, affiancate dall’ufficiale giudiziario, hanno eseguito un provvedimento atteso da decenni, culminato in una giornata di forte tensione. Molto dura la reazione del sindaco Sala.

# «Non siamo stati avvisati!»

beppesala IG

Il sindaco Sala ha riferito di non essere stato informato preventivamente dell’operazione in corso. «Non siamo stati avvisati», ha dichiarato, segnalando uno scollamento tra il Comune e la decisione dell’esecuzione forzata. Ancora più duro Pierfrancesco Majorino che scrive: «È un fatto inaudito che un’azione del genere avvenga senza informare il Sindaco e il Comune. È una questione di democrazia. Ed è pericolosissimo ignorarne la portata. Fino a prova contraria il governo della città è frutto della volontà popolare che non può essere “scavalcata” rispetto a vicende del genere. Piaccia o non piaccia.»
Quello che è accaduto apre più di un interrogativo sulla catena istituzionale e il coordinamento tra Palazzo Marino, la Prefettura e il Ministero dell’Interno. Ma cosa dice la legge?

# Cosa stabilisce la legge?

Leoncavallo

Allora chi ha ragione? Lo Stato (Prefettura e Ministero dell’Interno) o Comune? Dal punto di vista della legge non ci sono dubbi. 

Competenza e notifica: le ordinanze di sgombero devono essere eseguite dall’ufficiale giudiziario, senza obbligo formale di avviso preventivo agli enti locali, come il Comune. Ma quel è l’iter da seguire nel caso di una occupazione abusiva?

Iter legale dell’occupazione: In caso di occupazione abusiva di proprietà privata, la legge richiede:

Naviga su Milano Città Stato senza pubblicità
    1. Accertamento giudiziario della condizione di occupazione illegittima.

    2. Sentenza esecutiva, seguita da un provvedimento di sgombero.

    3. Decorso un termine che favorisca il rilascio spontaneo, l’esecuzione forzata può intervenire in via amministrativa, senza passare per il Comune.

Quindi, dal punto di vista strettamente legale, l’assenza di una comunicazione ufficiale al sindaco non configura un’irregolarità. Resta il discorso sull’opportunità politica, della collaborazione tra enti territoriali e nazionali. In questo caso, probabilmente, la comunicazione preventiva al sindaco sarebbe stato un atto dovuto, anche se, si fa notare come questo avrebbe potuto vanificare il tentativo di sgombero, come accaduto nei 31 anni precedenti. 

# Opportunità politica e precedenti falliti 

Leoncavallo
Leoncavallo

Il Leoncavallo ha infatti visto oltre 130 tentativi di sfratto non andati a buon fine, molti rinvii motivati da “ragioni di ordine pubblico” o da tentativi di mediazione politica tra Comune e proprietà Cabassi. E l’occupazione si è tradotta in danni consistenti per lo Stato. 

Nel novembre 2024, per il mancato sgombero protrattosi nel tempo, il Ministero dell’Interno è stato condannato a risarcire circa 3,3 milioni di euro alla proprietà (società L’Orologio/Cabassi). A sua volta, l’associazione “Mamme Antifasciste” del Leoncavallo è stata destinataria di un’ingiunzione di pagamento finalizzata al recupero di tali somme.

Il lungo elenco di tentativi frustrati ha, comprensibilmente, eroso la credibilità delle istituzioni agli occhi della proprietà e dell’opinione pubblica. La persistente gestione inerte del Comune e i ritardi accumulati hanno reso inevitabile l’intervento dello Stato. Il sindaco che dichiara “non siamo stati avvisati” suona allora come un campanello d’allarme: potrebbe essere stata questa una scelta motivata dal pericolo di una fuga di notizie che avrebbe vanificato anche questo tentativo di sgombero?

Riferimento legale: Angelo Greco

Continua la lettura con: Leoncavallo: c’è lo sgombero!

MILANO CITTA’ STATO 


Articolo precedenteMilano ha perso una MeLa: la «metro fantasma» è svanita nel nulla?

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome