Tra luci e ombre. Questo il bilancio delle opere olimpiche per Milano-Cortina 2026. Alcuni impianti sono già stati completati e consegnati, mentre altri restano ancora da ultimare e richiederanno tempi più lunghi. La figura migliore la fa Milano: tutte le opere in programma dovrebbero essere completate entro la fine del 2025.
# Solo 8 opere completate, 44 lo saranno solo dopo le Olimpiadi

Il piano olimpico prevede 98 interventi, tra infrastrutture e impianti sportivi, per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro. Secondo il monitoraggio di Open Olympics 2026, aggiornato ad aprile, solo 6 opere risultavano concluse, pari a poco più del 6% del totale. Nell’aggiornamento di agosto diffuso da Simico, le opere completate salgono a 8, mentre 55 sono in fase di esecuzione, 8 in gara e 27 ancora in progettazione. Nonostante i cronoprogrammi ufficiali, circa la metà dei progetti ha tempi previsti ben oltre il febbraio 2026. Molti cantieri risultano avviati con modalità provvisorie, utilizzabili per i Giochi ma completati solo in seguito. Simico, attraverso il portale online, precisa che alcuni interventi sono stati riprogrammati a causa di procedure autorizzative o di strategie operative. Di fatto, almeno 44 opere saranno ultimate dopo la chiusura delle Olimpiadi.
# Alcune infrastrutture pronte solo dopo il 2030

Gli impianti sportivi presentano avanzamenti maggiori, con la pista da bob Sliding Centre di Cortina già realizzata e collaudata. Restano però emblematici i ritardi sulle infrastrutture di trasporto. A Sondrio, gli svincoli di Trippi e Sassella saranno consegnati solo nel 2027. Le varianti stradali di Cortina e Longarone hanno tempistiche che superano il 2030. Sul fronte ferroviario, il potenziamento della linea Bassano–Trento sarà disponibile nel corso del 2026, dopo i Giochi. Criticità emergono anche sul fronte della trasparenza: il portale ufficiale di Simico non viene aggiornato dal 22 aprile 2025, nonostante l’obbligo di aggiornamenti periodici. Intanto la società ha ottenuto una proroga fino al 2033 per portare a termine le opere legate alla legacy.
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# Tutti i cantieri milanesi dovrebbero concludersi in tempo

A Milano le principali opere previste mostrano un avanzamento più netto. Il Villaggio Olimpico all’ex Scalo di Porta Romana è stato consegnato nei tempi stabiliti, anzi in anticipo di 3 mesi: verrà poi riconvertito in residenza universitaria a partire dall’estate 2026. La nuova arena PalaItalia a Santa Giulia, destinata all’hockey su ghiaccio, è in fase conclusiva: la consegna è attesa entro dicembre 2025.
Già completati gli interventi sui padiglioni della Fiera di Rho:
- i padiglioni 13 e 15 sono stati uniti per ospitare lo speed skating, con pista da 400 metri e 6.500 posti (in origine si sarebbe dovute tenere nell’impianto riqualificato di Baselga di Piave, ma i tempi e i costi hanno costretto gli organizzatori a optare per questa soluzione ndr)
- i padiglioni 22 e 24 sono stati adattati a impianto per l’hockey su ghiaccio femminile con capienza di circa 5.000 spettatori (le gare si sarebbero dovute tenere all’ex Palasharp ma, anche in questo, numerosi intoppi hanno obbligato a ripiegare ndr).
Entrambi gli impianti sono stati dotati di pannelli fotovoltaici e sistemi di teleriscaldamento, assicurando utilizzo permanente e sostenibile anche dopo i Giochi.
Per il Forum di Assago, destinato allo Short Track e al Pattinaggio di figura, sono previsti interventi nelle aree di parcheggio e nei collegamenti esterni entro dicembre 2025. La pista verrà ricavata nel primo anello, attorno al campo da basket, con una capienza complessiva di circa 15.800 posti. Gli spalti dei livelli superiori ospiteranno il pubblico durante le gare.