La Valtellina resta lontana da Milano: le due infrastrutture fondamentali per una valle strategica

Benefici limitati sul ferro e ritardi sulle strade: l’occasione mancata delle Olimpiadi. Cosa si sta facendo e cosa servirebbe

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Cantieri ferrovie lombarde
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Il collegamento tra Milano e la Valtellina rimane complesso e poco competitivo rispetto ad altre direttrici. La strada statale 38 è a una corsia per senso di marcia per gran parte del percorso e la ferrovia verso Tirano è lenta, a binario unico e da mesi sospesa per lavori. Le Olimpiadi invernali 2026 avrebbero dovuto rappresentare l’occasione per colmare queste criticità, ma i cantieri sono in ritardo. Non solo: parte delle opere necessarie non sono state inserite nel progetto. Il punto della situazione e cosa servirebbe per migliorare la mobilità verso la valle.

# Ferrovia: resta il più lungo tratto a binario unico della Lombardia

Lavori su linea per Valtellina

Gli interventi in corso sulla linea Lecco–Colico–Tirano riguardano soprattutto l’ammodernamento tecnologico e la manutenzione straordinaria, con l’obiettivo di ridurre i disservizi e garantire treni più frequenti. Per le Olimpiadi è stato programmato un servizio potenziato con corse ogni mezz’ora da Milano a Tirano, anticipate già dalle prime ore del mattino, e autobus integrativi diretti verso Bormio e Livigno. Durante l’estate 2025 la linea è stata chiusa per consentire i lavori, sostituita interamente da autobus, con tempi più lunghi e disagio per pendolari e turisti. La linea ferroviaria è caratterizzata da un tratto a doppio binario tra Milano e Lecco, mentre da Lecco verso Tirano il binario diventa unico per gran parte del percorso: è il più lungo tratto a binario unico della Lombardia, con inevitabili limitazioni di capacità.

Accanto a questi interventi olimpici esiste uno studio di fattibilità per il prolungamento della ferrovia da Tirano a Bormio attraverso un traforo, promosso a livello regionale, che tuttavia resta in fase preliminare e senza risorse certe. La linea principale continuerà quindi a soffrire di tempi di percorrenza superiori alle due ore, senza raddoppi né trasformazioni strutturali, con un’offerta che resterà vincolata alla capacità limitata dell’infrastruttura storica.

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# Strade: varianti incompiute e svincoli rinviati. Resta in gran parte a una sola corsia per senso di marcia

primalavaltellina.it – Svincolo del Trippi

La rete stradale continua a poggiare quasi esclusivamente sulla statale 38, caratterizzata da tratti congestionati e attraversamenti urbani che rallentano il flusso del traffico. Alcuni interventi inseriti nel piano olimpico riguardano varianti e svincoli pensati per fluidificare la viabilità, ma il cronoprogramma ha subito ritardi significativi. I lavori più rilevanti, lo svincolo del Trippi e quello della Sassella, non saranno completati per i Giochi e slitteranno almeno al 2027. Restano inoltre ferme alla fase preliminare altre circonvallazioni.

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Accanto a queste opere olimpiche, va ricordata la Variante di Morbegno, uno dei pochi interventi strutturali realmente realizzati lungo la SS38 negli ultimi decenni e completata nel 2018 con tratti a quattro corsie, gallerie e viadotti, mentre tra i lavori attesi figura il Nodo di Tirano, oggi in fase esecutiva e destinato a liberare il centro abitato dal traffico di attraversamento. La statale rimane però per gran parte a una sola corsia per senso di marcia. 

Cosa servirebbe per avvicinare Milano alla Valtellina

#1 Una linea ad alta velocità Milano–Tirano

ChatGPT – Alta velocità Milano-Valtellina

Il collegamento ferroviario Milano–Tirano è lungo circa 170 chilometri e oggi richiede oltre due ore e mezza, con una velocità media di circa 60 km/h a causa del binario unico e delle numerose fermate. Una linea ad alta velocità, sul modello Milano–Brescia (circa 90 km in 36 minuti), permetterebbe di coprire la distanza in circa 70–80 minuti. Con un tracciato dedicato, il viaggio risulterebbe competitivo rispetto all’auto anche nei periodi di traffico intenso. Un biglietto AV potrebbe costare intorno ai 20–25 euro, in linea con tratte equivalenti Trenitalia e Italo. L’impatto sul turismo sarebbe rilevante: Livigno, Bormio e l’Alta Valtellina diventerebbero raggiungibili in tempi quasi dimezzati, riducendo la pressione sulla statale 38. Le difficoltà riguarderebbero i costi, stimabili in diversi miliardi di euro, e la complessità tecnica dovuta alla conformazione alpina, con la necessità di gallerie e viadotti di grande lunghezza.

#2 Una superstrada/autostrada a quattro corsie fino a Grosio

ChatGPT – Autostrada da Milano alla Valtellina

Anche la distanza tra Milano e Grosio, cuore della media Valtellina, è di circa 170 chilometri. Oggi in auto si impiegano in media due ore e mezza, con punte oltre le tre ore nei weekend turistici. Una superstrada o autostrada a quattro corsie continue ridurrebbe i tempi a circa un’ora e mezza, portando la valle sugli stessi livelli di accessibilità di altre aree alpine già servite da autostrade. Con un sistema a pedaggio, il costo per l’utente potrebbe aggirarsi intorno a 10–12 euro a tratta, in linea con i valori dell’A4 o dell’A5. L’opera consentirebbe anche di liberare i centri abitati dal traffico pesante, aumentando la sicurezza stradale. Le criticità principali sarebbero legate ai costi, stimabili in miliardi di euro per via delle gallerie necessarie, e agli impatti ambientali in un territorio stretto e montano. 

Continua la lettura con: La Valtellina scollegata da Milano: i progetti perduti e quelli che si potrebbero realizzare

FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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