Il nuovo Policlinico con lo spettacolare «tetto-giardino» unico al mondo: fissata la data d’inaugurazione

Il nuovo Policlinico si prepara ad aprire: una struttura centrale, tecnologica e con un giardino pensile da record

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il nuovo policlinico
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Il cantiere del nuovo Policlinico è entrato nella fase finale, con centinaia di operai impegnati su più turni per rispettare la scadenza fissata. La nuova struttura nasce per unire cure, ricerca e innovazione, trasformando l’area storica della Ca’ Granda in una cittadella della salute connessa con la città. Ecco come è fatta e quando inaugura.

# Sul tetto un giardino pensile di oltre 7mila metri quadrati: il più esteso al mondo con funzione terapeutica

Credits: milanotoday.it
nuovo policlinico

Il nuovo Policlinico di Milano ha come elemento distintivo un giardino pensile che si estende per oltre 7mila mq, considerato il più esteso al mondo con finalità terapeutiche. Sorge sulla copertura del Central Building e costituisce un polmone verde a pochi passi dal Duomo e dai Giardini della Guastalla.

Mappa giardino sospeso Politecnico

Il tetto-giardino ospita percorsi riabilitativi con diversi gradi di difficoltà che accompagnano la ripresa fisica e psicologica dei pazienti. La vegetazione comprende essenze che cambiano con le stagioni e generano effetti cromoterapici che arricchiscono il valore curativo. Inizialmente è riservato a degenti e operatori, ma ospiterà anche eventi a carattere pubblico.

il nuovo policlinico
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L’intervento rientra tra i più importanti progetti di forestazione urbana di Milano e unisce salute, natura e architettura in un unico organismo. La copertura verde cela inoltre la sala macchine dell’ospedale, riducendo impatto acustico e visivo.

# Una cittadella della salute aperta alla città

Il progetto colloca al centro dell’area ospedaliera un edificio unitario, il Central Building, che sostituisce undici padiglioni demoliti e mantiene la logica di cittadella sanitaria. La struttura comprende due corpi lineari alti 28 metri e lunghi oltre 120 metri, destinati a degenze e ambulatori, mentre un volume centrale accoglie blocchi operatori, sale parto, reparti materno-infantili e la diagnostica ad alta tecnologia. Nel complesso il Policlinico offre circa 900 posti letto, due pronto soccorso specialistici in pediatria e ostetricia e 37 sale operatorie di ultima generazione.

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Alla cosiddetta “quota 0” si apre una galleria pubblica che collega via Francesco Sforza a via Commenda e funziona come piazza coperta. Il complesso si integra con i padiglioni esistenti tramite collegamenti sotterranei e percorsi pedonali che ne rafforzano la continuità. Le facciate dei corpi verticali presentano moduli geometrici e pannelli in tre tonalità di grigio. Il nucleo centrale è rivestito da una pelle metallica bianca forata che cela le aperture e compatta il prospetto. Pinne in vetro colorato sfruttano la luce naturale generando riflessi che trasformano il Policlinico in un landmark urbano.

# Tecnologia e organizzazione dei reparti: le funzioni di torre “A” e torre “B”

duepiedisbagliati – Urbanfile – Policlinico

La trasformazione non riguarda soltanto la nuova costruzione ma interessa anche la rifunzionalizzazione dei padiglioni esistenti, che diventano spazi destinati ad ambulatori, week surgery e attività senza degenza. L’obiettivo è creare un polo sanitario integrato, dove i reparti affini si trovano sullo stesso livello per rendere più agevoli i percorsi dei pazienti e ridurre tempi e spostamenti. 

duepiedisbagliati – Urbanfile – Vista laterale Policlinico

Il Policlinico è progettato secondo un modello organizzativo basato su tecnologie digitali e sull’intelligenza artificiale, che supporta la gestione dei flussi e delle cure. Il sistema patient journey segue ogni paziente lungo l’intero percorso clinico, dall’ingresso fino alla dimissione, riducendo i tempi di attesa e aumentando l’efficienza delle degenze. L’utilizzo di sale operatorie ibride, Tac e risonanze di ultima generazione raddoppia la dotazione tecnologica rispetto alla struttura attuale. L’organizzazione interna concentra le specialità affini negli stessi livelli per migliorare la gestione e favorire il lavoro multidisciplinare. L’obiettivo è ridurre i tempi di ricovero e aumentare la qualità dell’assistenza erogata, con particolare attenzione all’integrazione tra attività cliniche e ricerca.

# Gli interni

Gli interni sono luminosi, caratterizzati da colori chiari e dotati di apparecchiature di ultima generazione. Ogni reparto è studiato per garantire massima funzionalità e privacy, con spazi pensati per rendere più confortevole la permanenza dei pazienti.

# Inaugurazione a dicembre 2025

Vista Politecnico finale

Il costo complessivo del progetto ammonta a 201 milioni di euro, sostenuti attraverso una combinazione di fondi pubblici e privati. La quota principale, pari a 135 milioni, deriva dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare tramite il Fondo Ca’ Granda, altri 30 milioni sono stati stanziati dalla Regione Lombardia e 36 milioni dal ministero della Salute, mentre ulteriori donazioni private hanno aggiunto circa 2,5 milioni destinati a reparti pediatrici, dialisi e spazi per la cittadinanza.

Rendering Policlinico

Il progetto, oltre a rispondere a esigenze sanitarie, si configura anche come un grande intervento architettonico e urbanistico, con criteri di sostenibilità ambientale e ridotto consumo di suolo, rendendo la nuova struttura un modello di riferimento nel panorama ospedaliero nazionale.

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# Un progetto con radici storiche

Il nuovo Policlinico si inserisce in un’area che da seicento anni ospita funzioni sanitarie e che con la Ca’ Granda del Filarete segna l’avvio della storia ospedaliera di Milano. Nel 2007 la Fondazione bandisce un concorso internazionale che nel 2010 porta a un progetto più ampio, poi ridimensionato nel 2017 al solo Central Building affidato agli studi Boeri Barreca & La Varra. La posa della prima pietra avviene nel 2019 e da allora i lavori procedono fino alla costruzione dei due corpi lineari e del giardino pensile terapeutico. Oltre due ettari vengono destinati a spazi verdi e percorsi pedonali che collegano via Sforza a via Commenda. L’apertura fissata per dicembre 2025 conclude un percorso che unisce memoria storica, innovazione architettonica e nuove esigenze sanitarie.

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FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

1 COMMENTO

  1. ERA ORA……………………………… Francesco Sforza avrà finito di ”girarsi nella tomba” in ogni caso staremo a vedere poi il suo vero ed importante funzionamento.
    Se manca personale medico ed infermieristico poi,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,!!!!
    Per arrivarci da ammalato la MM non è il massimo !!!!! idem con la propria macchina…..
    Vorremmo vedere Sala con una gamba ingessata.
    GRAZIE.

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