Carrefour lascia l’Italia: i suoi supermercati diventano italiani. Cosa potrebbe cambiare a Milano?

NewPrinces rileva Carrefour e riporta in Italia lo storico marchio GS, nato nel 1960. Ma restano incognite su lavoro, servizi e aperture h24

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Maps - Carrefour Corso Lodi H24
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Una delle notizie boom dell’estate. Carrefour lascia l’Italia: i suoi supermercati diventano italiani. La regia è di Angelo Mastrolia, imprenditore salernitano a capo di NewPrinces Group, che ha costruito in pochi anni un impero alimentare. L’operazione porta con sé opportunità, ma anche diverse incognite.

# La storia dei supermercati GS

efanews.eu – Interno GS

GS, acronimo di Generali Supermercati, nasce a Roma nel 1960 per iniziativa di Marco Brunelli e Guido Caprotti, pionieri della grande distribuzione italiana. Dopo il passaggio sotto la SME dell’IRI e una stagione di forte espansione, la catena è finita prima nelle mani di Benetton e Del Vecchio e poi, nel 2000, del gruppo francese Carrefour. Dal 2010 il marchio venne progressivamente sostituito dall’insegna Carrefour, fino a scomparire del tutto dal panorama nazionale.

# La cessione e il ritorno del marchio italiano

Carmine Feliciano Milone LN – Ritorno di GS

Ora la svolta, con il ritorno al passato. Carrefour Italia, con 1.188 punti vendita tra ipermercati, supermercati e minimarket, è stata ceduta a NewPrinces per un enterprise value di un miliardo di euro. Il valore netto dei mezzi propri è stato simbolicamente fissato a un euro. La multinazionale francese ha accettato di farsi carico di 460 milioni di perdite e svalutazioni, garantendo inoltre 240 milioni di investimenti per il rilancio. Il piano prevede di riportare entro tre anni tutte le insegne al marchio GS, con un percorso condiviso con i franchisee. Gli investimenti complessivi ammonteranno a 437,5 milioni, di cui 200 a carico di NewPrinces.

# Il gruppo Mastrolia e la strategia di espansione

pillole.di.economia IG

Con Carrefour l’obiettivo è integrare produzione, logistica e vendita, puntando su una filiera più controllata. NewPrinces, quotata a Piazza Affari, è cresciuta con acquisizioni mirate e oggi dichiara un giro d’affari di 7 miliardi. Il gruppo possiede marchi alimentari come Plasmon, Buitoni, Polenghi e Delverde e stabilimenti in diversi Paesi europei. La regia resta però in Svizzera, a Lugano, dove ha sede la holding di famiglia. Mastrolia ha consolidato il suo modello con operazioni finanziarie a basso costo di ingresso e alti margini di rendimento, replicando schemi già usati nell’acquisto dell’inglese Princes. L’integrazione con l’insegna francese servirà a distribuire i prodotti interni, sfruttando una rete logistica già estesa e oltre 600 mezzi refrigerati.

# Le conseguenze per mercato e lavoratori

Il nuovo assetto porta NewPrinces a diventare la seconda catena italiana del settore per ricavi e la prima per occupazione. I sindacati hanno però espresso preoccupazioni per la tutela dei 10mila dipendenti diretti e dei 14mila addetti della rete in franchising e negli appalti. È stato proclamato lo stato di agitazione in attesa di chiarimenti sul piano industriale. Il governo ha accolto positivamente l’operazione, sottolineando il ritorno di una grande insegna italiana. Resta da capire se il rilancio di GS potrà invertire il calo dei ricavi e se i consumatori percepiranno il marchio come un ritorno di identità nazionale o come un’operazione di immagine.

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# Cosa cambia per Milano

Maps – Carrefour Corso Lodi H24

Nella città metropolitana l’impatto sarà diretto: Carrefour conta oltre 80 punti vendita tra Milano e hinterland, alcuni dei quali aperti h24. La gestione italiana promette investimenti nella modernizzazione dei negozi, nell’espansione della consegna a domicilio e nel rafforzamento della rete logistica. Restano però dubbi sul mantenimento dei servizi più costosi, come l’apertura continua, che potrebbe essere rivista in base ai margini di redditività. Anche la riconversione delle insegne e l’adattamento delle politiche commerciali ai diversi quartieri richiederanno tempi lunghi e costi elevati. Il ritorno del marchio GS a Milano sarà quindi un test per valutare se NewPrinces riuscirà a coniugare identità storica, sostenibilità economica e qualità del servizio.

Continua la lettura con: Milano perde i negozi: 500 chiusure in un anno. Le più colpite? Area C e Buenos Aires

FABIO MARCOMIN 


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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