Nonostante una città che non rallenta più nemmeno d’estate, il trasporto pubblico continua a seguire un calendario costruito su un modello in cui Milano si svuotava per ferie collettive. Nel 2025, gli orari ridotti dei mezzi non solo vengono confermati, ma la loro durata viene addirittura estesa.
# Orario estivo prolungato di 7 giorni rispetto al 2024

Invece di avanzare, si arretra: nel 2025 l’orario estivo dei mezzi pubblici di Milano è partito il 28 giugno, un giorno prima rispetto al 2024, e si prolunga di sei giorni in più, terminando il 7 settembre, anzichè il primo giorno del mese. In totale, sette giorni aggiuntivi di orario ridotto rispetto all’anno precedente. “Siamo sorpresi dalla dichiarazione di ATM”, ha commentato Adriana Berra del gruppo ‘AspettaMi’, “secondo cui il prolungamento sarebbe dovuto al cantiere di Cordusio e alla chiusura delle fermate M2 Lanza e Moscova. Praticamente due cantieri locali stanno condizionando tutta la rete dei mezzi di superficie”. Per le linee metropolitane M1, M2 e M3 l’attivazione è scattata il 5 luglio, identica all’anno precedente. La logica resta immutata: ridurre le corse nei mesi estivi come se Milano si svuotasse, ignorando che nel 2025 la mobilità resta attiva e distribuita anche a luglio e agosto. L’orario estivo continua a essere applicato ogni anno senza tener conto di questo cambiamento, seguendo una pianificazione ancora legata a una visione degli anni Sessanta.
# Frequenze ridotte anche sulla superficie, attese in aumento

Nell’orario estivo 2025, come confermato dalle Carte della Mobilità ATM, si registra un peggioramento progressivo delle frequenze dei mezzi di superficie. Le linee di forza passano da 4–11 minuti nel 2024 a 6–12 minuti nella fascia di punta. Nella fascia di agosto la forbice si allarga: da 8–12 minuti nel 2024 si passa a 8–20 minuti nel 2025. Sulle altre linee si arriva fino a 30 minuti di attesa. Dopo le 21, sull’intera rete, la frequenza varia tra i 15 e i 30 minuti. Nel 2023 erano 15 minuti sulle linee principali e 20 sulle secondarie. Le promesse di ATM e dell’assessora Censi di un ritorno alla normalità si sono spostate più volte: prima entro il primo trimestre, poi a metà anno, infine a settembre. Nessuna scadenza è stata rispettata. Il servizio continua a regredire, ma il modello gestionale resta immutato.
# I cittadini rilanciano la proposta: bonus del 30%

Durante la Commissione Mobilità del 16 luglio, i rappresentanti del gruppo “AspettaMi, Milanesi in attesa dei bus” hanno segnalato la mancanza di risposte trasparenti da parte di ATM e dell’amministrazione sull’andamento delle assunzioni degli autisti e sui tempi effettivi per il ripristino delle frequenze regolari. Un motivo in più, come spiegato in un post da Adriana Berra, fondatrice del gruppo, per ribadire l’intenzione di “tornare alla carica per la richiesta di un bonus del 30% sugli abbonamenti ATM anche per il 2026”. Le precedenti promesse sul ritorno alla normalità – prima entro il primo trimestre, poi metà anno e infine settembre 2025 – sono state definite dei bluff. La petizione per il bonus, già oscurata nei mesi scorsi da MilanoPartecipa, era stata rilanciata online sulla piattaforma change.org. Il Comune non ha ancora fornito alcuna posizione ufficiale.
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# La M2 resta il punto più critico della rete ATM

Sulla linea M2 i disagi non sono limitati alle frequenze. Dal 7 giugno la stazione di Cimiano è chiusa per lavori di installazione di un nuovo ascensore, con riapertura prevista il 13 settembre. A questo si aggiungono gli interventi per la posa delle barriere antirumore tra Cimiano, Crescenzago e Cascina Gobba: i treni devono procedere a velocità ridotta in entrambi i sensi. Dal 18 luglio al termine di agosto è inoltre chiuso il tratto tra Garibaldi e Cadorna, incluse le fermate Moscova e Lanza. I treni provenienti da Assago fermano a Cadorna, quelli da nord a Garibaldi. Non sono previste navette sostitutive, solo deviazioni tramite cambio linea. ATM ha giustificato l’estensione dell’orario estivo proprio con questi cantieri. La M2, già penalizzata dalla presenza di quattro diramazioni, si conferma la linea più vulnerabile della rete. I disagi si sommano a una gestione statica che continua a trattare l’estate come una fase di pausa generale, quando la città non si ferma più.
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FABIO MARCOMIN
Lo fanno solo per risparmiare e farsi belli coi bilanci in ordine. Ma così sono capaci tutti. Altre gestioni Atm nel passato hanno affrontato carenze di personale, anche per via delle sacrosante ferie estive, ricorrendo al lavoro somministrato (interinale). Ricordo una squadra di autisti napoletani che per alcuni mesi integrò egregiamente il personale mancante.
Al di là di ciò non c’è strategia comunale (Atm può proporre ma è solo esecutiva della volontà di palazzo Marino). Da molti, forse troppi anni, il servizio è concepito su basi stagionali che non rispondono più allo stile di vita di Milano, ma l’inadeguatezza riguarda anche il servizio giornaliero. Uso quotidianamente i mezzi di superficie e a tutte le ore e osservo i cambiamenti; le vetture il mattino sono affollate ad inizio di servizio (peraltro tardivo). Non c’è più l’ora di punta 7-9 neanche in tempo di scuola; in compenso l’affollamento è elevato nelle cosiddette ore di morbida. E Atm che fa? Manda in deposito i rinforzi alle 10 e li ripropone dopo le 16. Sono accordi sindacali vecchissimi che per essere superati richiedono una nuova organizzazione dei turni; che la facciano!
Gabriele Albertini aveva come assessore ai trasporti Giorgio Goggi docente del Politecnico. E adesso? Una sciura laureata in sociologia e abitante (da sempre ha dichiarato) a Opera. Bel curriculum.
Però il vero problema è la modestia della giunta Sala. Certo, ha riqualificato vie e piazze, ma poi? Peraltro l’elenco delle vie dove è stato tolto il servizio Atm è impressionante. Tra le altre via Trivulzio (Baggina!) viale Legioni Romane, via Vallazze, piazza Bernini, piazza Buonarroti (c’è solo la metro 1 senza ascensore) piazza Gambara (idem), un intero isolato alla Barona eccetera eccetera.