Il blocco ai motoveicoli inquinanti in Area B non parte più dal prossimo ottobre. La giunta comunale ha deciso un nuovo rinvio. La motivazione del passo indietro.
# Blocco delle moto in Area B: nuovo posticipo al 2026

Con una comunicazione ufficiale, il sindaco Giuseppe Sala ha annunciato la modifica del calendario delle limitazioni in Area B per moto e ciclomotori. Il provvedimento, previsto dal 1° ottobre 2025, viene rinviato per il secondo anno consecutivo. Le nuove regole avrebbero interessato circa 75.000 mezzi, inclusi i due tempi Euro 2 e 3, i quattro tempi a benzina fino a Euro 2 e i diesel fino a Euro 2. Resteranno comunque in vigore i divieti già attivi per i due tempi Euro 0 e 1. Il Comune ha spiegato che la decisione nasce dalla necessità di permettere un “tempo congruo” per l’adeguamento. La proroga punta ad accompagnare con maggiore gradualità la transizione ambientale e tutelare le fasce più esposte, senza modificare gli obiettivi generali del piano.
# Confermato il Move-In anche per le due ruote

Il rinvio non cambia l’introduzione del sistema MoVe-In per moto e ciclomotori, ma è pensato anche per consentire a tutti i possessori di moto rientranti nel blocco un tempo maggiore per installarlo. Il dispositivo, già in uso per le auto, consente la circolazione entro limiti chilometrici annuali. Ogni veicolo ha una soglia diversa in base alla classe ambientale: da 200 km/anno per un Euro 0 a quattro tempi, fino a 1.800 km per un Euro 4 a miscela o un Euro 5 diesel. Gli Euro 2 a due tempi e i diesel avranno 600 km, mentre gli Euro 3 a due tempi potranno percorrere fino a 1.500 km. Il tracciamento è attivo 24 ore su 24. L’obiettivo, secondo il Comune, è garantire un’applicazione proporzionale e uniforme delle misure, equiparando il trattamento di auto e motocicli.
# La proroga non ferma le iniziative contro il blocco

In primavera è partita una doppia raccolta firme per un referendum cittadino, promossa da Fratelli d’Italia, per chiedere la revoca della normativa comunale. Una per un referendum propositivo e un’altra per un referendum abrogativo. Per il secondo è in corso la verifica delle firme da parte degli organi comunali, passo necessario per la successiva raccolta di 15mila per mettere in calendario il voto. L’iniziativa ha trovato sostegno soprattutto tra i pendolari e tra chi usa mezzi economici per lavoro. I comitati critici verso il blocco sostengono che colpire le moto, che incidono meno sul traffico, rischia di spingere all’uso dell’auto privata.
# I prossimi divieti in calendario

Intanto restano in vigore altre scadenze: dal 2028 stop per le Euro 3 a quattro tempi, dal 2030 per le Euro 4 a due tempi. La transizione ambientale resta confermata. Anche se rallentata.
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FABIO MARCOMIN
L’incidente di percorso gli ha fatto bene. Speriamo che continui e che riscatti il suo cervello dall’ammasso