A finire sotto osservazione sono anche i motorini. Ecco quando entrano in vigore i divieti, quali mezzi vengono colpiti e quanti chilometri sono consentiti con il dispositivo Move-In.
Move-In anche per moto e motorini: quali sono e da quando Milano sarà off limits anche per loro?
# Milano off limits anche per i motorini fino agli euro 3: dal primo ottobre 2025
Dal 1° ottobre 2025 scatta il blocco alla circolazione in Area B per circa 75.000 moto e motorini ritenuti inquinanti. Il divieto si estende ai ciclomotori a due tempi Euro 2 e 3, ai quattro tempi a benzina fino a Euro 2 e ai diesel fino a Euro 2. Restano già esclusi, e continuano ad esserlo, i due tempi Euro 0 e 1, per cui il blocco è attivo in tutta la Lombardia. La stretta è motivata da studi che evidenziano emissioni elevate di CO e NOx nei motocicli più recenti, in certi casi paragonabili o superiori a quelle delle auto Euro 2-3. Milano si allinea a Parigi che blocca gli Euro 2 di giorno, mentre Londra segue una strategia differente facendo pagare un ticket, ma dando la possibilità a tutti di circolare.
# Cos’è il move-in e quanti chilometri si potranno fare

Per compensare il divieto, arriva anche per le due ruote il MoVe-In: il dispositivo telematico che consente di circolare a chi rientra nei limiti di chilometri annuali. Già usato per le auto, ora viene esteso a moto e ciclomotori, conteggiando ogni tragitto in tempo reale, 24 ore su 24. Il principio è semplice: meno inquini, più chilometri puoi percorrere. I limiti vanno da 200 km/anno per un Euro 0 a 4 tempi, fino a 1.800 km per un Euro 4 a miscela o un Euro 5 diesel. Euro 2 a due tempi avranno 600 km, così come i diesel Euro 2. Euro 3 a due tempi, invece, possono arrivare a 1.500 km. Le soglie sono destinate a crescere nel tempo: nel 2028 non cambia il limite di 1.500 km per gli Euro 3 benzina, mentre dal 2030 anche gli Euro 4 a due tempi e diesel Euro 5 vengono messi al bando: per entrambi concessi 1.800 km annui con il dispositivo installato.
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# Perché colpire i mezzi che incidono meno sul traffico? Il referendum che punta a bloccare i divieti

La risposta più concreta al divieto è la raccolta firme per il referendum cittadino, che punta a sospendere la delibera prevista per ottobre. Servono 15.000 sottoscrizioni, al momento ne sono state raccolte quasi 5.000, di cui 700 solo durante un banchetto all’Idroscalo. Dopo un debutto da record, 2.000 firme in tre giorni a marzo, l’iter si è impantanato tra problemi tecnici e autorizzazioni burocratiche. Ma il promotore Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia, resta fiducioso e come riportato da “Il Giornale” spiega la situazione: il link ora funziona, anche se non è ancora stato diffuso perché mancano due passaggi formali, l’approvazione tecnica e quella legale del Collegio dei Garanti. I quesiti sono due, firmabili entrambi, ma il sistema ha disabilitato i commenti pubblici.
L’obiettivo della seconda fase è politico: conferenze stampa, coinvolgimento dei partiti, e la richiesta di una presa di posizione da parte dei consiglieri. L’accusa alla giunta è che il blocco delle moto spingerà verso più auto, meno mezzi pubblici (già tagliati di 400.000 corse), e una città sempre più elitaria.