Treni a levitazione magnetica al posto della metro?

Questa città ci sta pensando

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Una rivoluzione per la metro. Sostituire i mezzi attuali con dei treni a levitazione magnetica. Un impatto colossale. Un sogno irrealizzabile? Per questa città no: ci sta seriamente pensando. A quel punto si potrà fare anche a Milano?

# Berlino valuta il Maglev urbano

Maglev

Berlino sta considerando di trasformare l’esperienza di mobilità urbana con un sistema autonomo di treni a levitazione magnetica, per superare i limiti degli attuali mezzi pubblici. La promotrice di questa rivoluzione è la senatrice ai Trasporti Ute Bonde (CDU). Non si tratta di una boutade politica ma c’è già un progetto con fasi successive. 

L’idea prevede la realizzazione di una tratta pilota di 5–7 km, con un investimento stimato tra 80 e 85 milioni di euro, finanziato tramite un fondo speciale per il clima, e operativa entro due anni. Il treno sarebbe senza conducente, silenzioso, rapido da costruire e in grado di trasportare sia merci sia passeggeri, contribuendo alla riduzione del traffico veicolare e delle emissioni. 

# Velocità, costi, infrastrutture: una trasformazione radicale

credit: mobileworldlive.com

I sistemi Maglev offrono velocità elevate e minori costi di manutenzione, grazie all’assenza di contatto tra treni e rotaie, sebbene richiedano la costruzione di infrastrutture dedicate e costose. Ma vediamo questi aspetti, punto per punto. 

  • Velocità di 150 km/h. I treni Maglev possono raggiungere velocità superiori ai 600 km/h nei casi più estremi (come in Giappone). Nella loro applicazione urbana, e per il progetto pilota, si parla di circa 150 km/h. Già così sarebbe una velocità almeno  doppia rispetto a quella di punta delle metro attuali. 

  • Costi molto inferiori: Il costo per chilometro può variare considerevolmente, ma in contesti urbani si stima intorno a 30 milioni €/km, contro oltre 200 milioni €/km per una nuova linea metropolitana tradizionale

  • Infrastrutture: Servirebbero guide completamente nuove, non integrabili con la rete esistente. Questo implica lavori estesi, progettazioni ad hoc, eventuali sopraelevazioni o passaggi in galleria dedicati.

Tuttavia, al progetto non mancano critiche: ambientali, per un consistente dispendio energetico e per il rischio di deviare risorse da interventi pragmatici come potenziamento di tram e metropolitane esistenti. Ma proviamo a immaginare se Milano seguisse l’esempio. 

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# Treni a levitazione magnetica anche a Milano?

Immaginare ora un simile progetto a Milano, con la sua rete metropolitana radicata, apre scenari affascinanti anche se complessi.

  • Velocità e servizio: Una Linea Maglev sopraelevata o al suolo, senza conducente, potrebbe collegare punti strategici come aeroporti o periferie con il centro in tempi rapidi, silenziosamente, con una frequenza elevata e costi operativi ridotti (per il meno personale). Da considerare che le linee attuali, anche se possono toccare i 90 chilometri all’ora, hanno a Milano una velocità di 30/35 km/h. Quindi si potrebbero avere mezzi da 5 fino a 10 volte più veloci. 

  • Costi e tempi: Anche a Milano i costi sarebbero più bassi delle metropolitane tradizionali, ma comunque significativi. La fase pilota potrebbe costare decine di milioni di euro per pochi chilometri, Richiederebbe anni di lavori infrastrutturali, impatti urbanistici e compatibilità con il contesto storico della città.

  • Integrazione: Inserire una tecnologia non convenzionale in una metropoli già densamente servita potrebbe creare colli di bottiglia, richiedere deviazioni e soluzioni urbane creative, o limitarsi a tratte dedicate, che sarebbe forse la soluzione ideale. Come quella di collegare aeroporti e hub principali.  

Di sicuro si parla di una rivoluzione epocale. Al livello di quando si è passati ad avere tram trainati da cavalli a una versione elettrica. 

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