Milano è ingolfata. Le iniziative per risolvere il problema stanno creando problemi di altra natura. L’unica strada per non creare altri danni è quella di potenziare le infrastrutture.
# La situazione attuale: l’eredità del passato

L’idea di un collegamento ferroviario a ovest non è nuova. Milano disponeva già di un anello completo tra fine Ottocento e inizio Novecento, operativo fino al 1931. Alcuni tratti del vecchio sedime sono ancora riconoscibili, in particolare tra via Dezza e Parco Solari. Questi resti storici costituiscono oggi la base per valutare nuove soluzioni tecniche e ripensare il nodo ferroviario.
# La prima ipotesi, tracciato centrale in galleria per collegare Domodossola con Porta Genova

Un primo tracciato ipotizzato è quello di un collegamento sotterraneo di circa tre chilometri tra Domodossola FN e Porta Genova, con fermate a Pagano e Parco Solari. Pagano diverrebbe un nodo strategico connesso a M1 e futura M6, mentre a Foppa lo scambio avverrebbe con la M4. Il costo stimato, tra 1 e 1,5 miliardi di euro, è paragonabile a una nuova linea metropolitana ma con benefici più ampi. Il vantaggio principale sarebbe la connessione diretta tra direttrici nord e sud senza passaggi intermedi. Il modello richiama esperienze già applicate a Monaco e Stoccolma, dove accanto al primo passante ferroviario se ne stanno realizzando altri per decongestionare la rete.
# La seconda ipotesi: Pagano e Washington per collegare Romolo a Domodossola

Una seconda proposta, pensata da Marco Figura, prevede la dismissione di Porta Genova FS, già programmata a dicembre 2025, e la sua sostituzione con due nuove fermate sotterranee: Pagano e Washington. Pagano si integrerebbe con M1 e futura M6, Washington con M4. Il tracciato si svilupperebbe interamente in galleria, senza recuperare il sedime ottocentesco, unendo così l’interruzione tra Romolo e Domodossola. Questa soluzione ridisegnerebbe il nodo ovest, superando i limiti strutturali di Porta Genova e distribuendo meglio gli scambi nel tessuto urbano. L’investimento sarebbe simile a quello dell’ipotesi centrale, con un assetto più moderno e funzionale.
# La terza ipotesi: l’anello si chiude a Nord Ovest, con fermate a Forze Armate, San Siro e Lampugnano

La terza opzione sposta il tracciato ai margini nord-occidentali, con fermate a Forze Armate, San Siro e Lampugnano. Interscambi con M5 e M1 garantirebbero l’accesso al centro, mentre Lampugnano offrirebbe connessioni con il terminal bus. I costi sarebbero inferiori al miliardo di euro, grazie alla riduzione delle gallerie profonde e delle interferenze edilizie. Porta Genova verrebbe esclusa, ma la linea assumerebbe la funzione di cerniera tra hinterland e dorsali regionali. Un modello che richiama le cinture ferroviarie presenti a Berlino o Vienna, pensate per alleggerire il traffico urbano e collegare i quartieri esterni.
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