Il Teatro Re di Milano, palcoscenico della rivalità tra Sadowski e Arrivabene

Un teatro simbolo delle ambizioni culturali internazionali della Milano dell’Ottocento, demolito con le trasformazioni urbane di fine secolo

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Teatro Re
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Scorrendo le antiche pagine del 1° luglio 1946 de “Il Dramma”, rivista di critica teatrale nata a Torino nel 1925, in un articolo dell’attore e giornalista Ernesto Scialpi, in arte Lucio Ridenti, apprendiamo che il luogo in cui culminò la celeberrima rivalità tra Fanny Sadowski e Adelia Arrivabene, fu il teatro milanese fondato nel 1813 da Carlo Re, un ex calzolaio che volle attribuire alla struttura il proprio cognome.

# La loro rivalità infiammava il pubblico

Teatro Re

L’Arrivabene e la Sadowski furono due grandi attrici, entrambe nate a Mantova, la prima nel 1826, la seconda nel 1818, che appassionarono le platee di mezza Italia con carisma, ascendenza scenica e bellezza. Ma soprattutto ciò che infiammava il pubblico era la loro proverbiale rivalità che, iniziata con un odio sincero, si trasformò in un dualismo voluto (dalle due artiste) perché si resero conto che l’aver polarizzato gli appassionati di teatro le rendeva ancora più ricercate e, i loro spettacoli, registravano sempre con il tutto esaurito. Il terzo passaggio del loro rapporto professionale inizialmente turbolento, fu trasformare la feroce rivalità, in una sana e sincera amicizia, che le portò a recitare insieme, mandando in visibilio gli spettatori, che si dividevano tra i fans dell’Arrivabene e quelli della Sadowski. Un po’ come, passateci il volgare paragone sportivo, la polarizzazione tra Coppi e Bartali, Mazzola e Rivera piuttosto che tra Baggio e Del Piero.

# Gli esordi e la campagna di odio e invidia

Dicevamo però del Teatro “Re” di Milano: Adelia Arrivabene esordì sul palco di questa struttura senza particolare esperienza, l’opera era la commedia di Eugene Scribe, Un bicchier d’acqua”, e fu subito un successo. Proprio a Milano guadagnò una popolarità che, tante attrici ricche di esperienza artistica, non raccoglievano in un’intera carriera.

Partì così una campagna di odio e invidia verso la Arrivabene che coinvolse anche (anzi, soprattutto) la Sadowski, sua concittadina. Il gossip di allora dice che quest’ultima fosse l’autrice di lettere anonime dalle frasi aggressive inviate alla rivale mantovana.

Le due erano state entrambe ingaggiate dalla Compagnia Drammatica Lombarda, di Alamanno Morelli, che, per non rinunciare alle fuoriclasse della recitazione, e al tempo stesso, per evitare che si scannassero davanti al pubblico, propose loro, proprio sul palco del Teatro “Re”, di alternarsi: una sera il tal personaggio lo interpreta la Arrivabnene, la sera dopo, negli stessi panni ci sta la Swadoski. Ma l’intelligenza e la professionalità delle due artiste, prima fece ammorbidire l’astio tra loro, poi quella reciproca insofferenza si tramutò in una solida amicizia, sublimata sempre su quel palco meneghino.

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# La storia del Teatro Re, progettato dal Canonica

Locandina Teatro Re

Diciamo subito che il “Teatro Re” non esiste più: il sipario si chiuse definitivamente nel 1872, quando fu demolito per lasciare spazio alla costruzione di nuovi edifici. La sua eredità artistica è passata al Teatro della Commedia, poi Alessandro Manzoni. Il “Teatro Re” fu costruito nella ex chiesa di San Salvatore in Xenodochio che si trovava in quella che fino a circa un secolo fa era la Contrada dei Due Muri, più o meno dove oggi si allunga via Silvio Pellico, parallela alla Galleria (che naturalmente allora non era ancora stata costruita).

Il Teatro Re, venne realizzato dell’architetto Luigi Canonica, che adattò la chiesa di San Salvatore in Xenodochio per poter ospitare opere e commedie. L’inaugurazione avvenne il 18 dicembre 1813, di fronte ad un numeroso pubblico che vedeva in quella costruzione il segnale di una Milano che voleva (e poteva) diventare un riferimento culturale a livello internazionale. Oltre alle due celeberrime attrici mantovane, al “Re” recitarono  attori e attrici di grande livello come Ester Mombelli, Gustavo Modena e Marietta Gazzaniga e compositori come Giovanni Pacini, Michele Carafa, Alberto Mazzucato, e Lauro Rossi.

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FABIO BUFFA


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Fabio Buffa
Nato ad Alessandria, classe 1969, nel 1988 sono entrato per la prima volta in una redazione giornalistica, per collaborare e fare gavetta al Piccolo di Alessandria. Sono pubblicista dal 1996 e ho collaborato per varie testate, sia come giornalista che come vignettista satirico e scrittore di freddure. Dal 1992 lavoro nel sociale.

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