Milano, obiettivo 2035: 1,5 milioni di abitanti?

Le 5 mosse per arrivarci senza un'impennata del disagio

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La popolazione di Milano: cresce o si riduce? Qualche dato. Nel 1973 si raggiungeva il record storico di abitanti: 1,7 milioni. Allora si vedeva all’orizzonte quota 2 milione. Poi le cose sono cambiate. Si è ridotta l’ondata di immigrati dal Sud Italia e al contempo è aumentato l’appeal dei dintorni di Milano. Negli ultimi anni, poi, ha mostrato crepe il modello Milano soprattutto per l’alto prezzo delle case. Attualmente la popolazione sta ripiegando verso quota 1,3 milioni. Ma ci sono segnali che potrebbe invertire la rotta. A crederci è soprattutto il Comune che in una proiezione immagina di superare quota 1,5 milioni entro dieci anni. 

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# La proiezione del Comune

Secondo le stime del Comune, Milano potrebbe raggiungere 1,46–1,50 milioni di abitanti entro il 2035–2036, avvicinandosi ai numeri record del Novecento. La spinta non dovrebbe arrivare dalle nascite- il tasso di fecondità è a 1,18 figli per donna- ma da nuovi ingressi, sia dall’Italia che dall’estero.

# I numeri di oggi

  • Popolazione: 1.367.788 abitanti (ultimo dato maggio 2025), un trend leggermente in discesa.

  • Quota di residenti stranieri: ~19–21% del totale (fine 2023–inizio 2024), con oltre 300 mila non italiani registrati all’anagrafe. Nota: la quota pone Milano nella top 10 delle città più cosmopolite d’Europa.

# Perché 1,5 milioni è un target possibile?

Con l’attuale trend migratorio, la quota di cittadini stranieri a Milano potrebbe salire verso il 23–26% entro metà anni ’30. Sarebbe circa 1 residente su 4. Ed è proprio questa la chiave che può spiegare la crescita della popolazione. Non solo: secondo il Comune l’appeal di Milano verso gli italiani, in particolare i più giovani, dovrebbe consolidarsi. Ma quali sono gli aspetti “politici” più strategici per rendere possibile questa inversione di tendenza?

# Le 5 mosse politiche per un nuovo boom

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Perché 1,5 milioni non resti un numero sulla carta, servono scelte strategiche. In particolare:

  • Case a prezzi accessibili: come locazioni calmierate, edilizia convenzionata e recupero di immobili sfitti.

  • Rigenerazione urbana: vanno completati i grandi progetti (Scali ferroviari, Bovisa, aree ex industriali) con mix “reale” di funzioni e verde, non solo sui rendering di progetto.

  • Mobilità: più linee metro, in particolare M6 e Circle Line, e integrazione tra metro e ferrovia suburbana per sostenere i flussi interni e, soprattutto, vanno migliorati i collegamenti tra Milano e hinterland. 

  • Integrazione: serve poi una vera politica di inclusione che porti i nuovi arrivati a diventare delle “vere” risorse di contributo attivo e di valore per la comunità.

  • Sviluppo economico: dopo essersi concentrati soprattutto sul settore delle costruzioni, Milano deve ritrovare slancio in tanti altri settori, attivando nuove imprese, assistendo le startup e rilanciando ogni forma di attività locale. 

Continua la lettura con: La circle line più strategica e ambiziosa per Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

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