Ultimamente Beppe Sala ci tiene a ripetere in contesti pubblici che Milano è «migliorata rispetto a venti anni fa». Il sindaco fa riferimento a immagine internazionale, infrastrutture, investimenti e al ruolo sempre più centrale della città. Ma i dati e la realtà quotidiana mostrano un quadro più articolato. Vediamo cosa è cambiato in questi vent’anni: in meglio e in peggio.
# Cosa è cambiato in meglio

- Estese e inaugurate linee metropolitane: aperte M5 (prima tratta inaugurata nel 2013) e M4 (apertura integrale dal 2024)
- Potenziata la mobilità ciclabile e pedonale (nuove piste su viale Monza, Buenos Aires, progetto “Strade Aperte”)
- Aumentato il turismo (record di presenze nel 2024, nuovi hotel come NH CityLife e Portrait)
- Cresciuti gli investimenti esteri e gli eventi globali (Porta Nuova, CityLife, Salone del Mobile)
- Rigenerate ex aree industriali (Bicocca, Mind, scalo Porta Romana per le Olimpiadi)
- Espanso il settore digitale e dei servizi (sedi Amazon, Microsoft, start-up a Isola)
- Cresciuta la popolazione straniera integrata
- Rafforzata l’offerta culturale e gli spazi pubblici (Teatro Lirico, ADI Design Museum, Darsena)
- Arrivo di ricchi e super-ricchi internazionali (Grazie agli sgravi fiscali varati dal Governo Renzi)
- Nati nuovi poli universitari e centri di ricerca (Human Technopole, Bovisa, Campus Bocconi)
- Organizzazione di Expo2015 e preparazione per le Olimpiadi Invernali 2026
# Cosa è cambiato in peggio

- Aumentato il costo della vita, in particolare affitti e prezzi case (da 2.800 a oltre 5.300 euro al mq)
- Ampliato il divario centro-periferia (servizi carenti in zone come Affori, Baggio, Giambellino): reddito medio a Pagano-CityLife è 91.000 euro, a Quarto Oggiaro è di 20.000 euro.
- Peggiorato l’accesso alla casa per i redditi medi e bassi (meno edilizia popolare, più affitti brevi)
- Meno parcheggi e misure classiste per circolare a Milano in auto. Problemi a muoversi soprattutto nelle zone meno servite dai mezzi (es. viale Certosa, Zara, Forlanini)
- Smog persistente in inverno (PM10 e NO2 oltre i limiti, secondo Arpa)
- Diminuiti i residenti in centro storico (sostituiti da uffici e turismo) e in generale una fuga dei milanesi, sostituiti da stranieri più facoltosi
- Ridotto il commercio tradizionale (chiusure in via Torino e Buenos Aires, arrivo di catene globali)
- Più vincente negli sport. Soprattutto nel calcio. Nel primo decennio degli anni Duemila, Milano ha vinto per tre volte la Champions League (due con il Milan, una con l’Inter). Da allora è rimasta all’asciutto, anche se il crollo riguarda tutto il calcio italiano.
- Più precarietà abitativa e lavorativa tra i giovani (affitti alti, contratti instabili)
- Calo nell’attrattività per gli studenti stranieri. Nel 2005 Milano era una delle capitali universitarie d’Europa, con oltre 22.000 studenti stranieri iscritti. Nel 2025 il loro numero è sceso a poco oltre i 18.000. Un calo consistente, malgrado un aumento a livello internazionale degli studenti oltre frontiera.
- “Milano capitale del crimine”: primo posto nelle classifiche dei reati e boom nel senso di insicurezza tra i cittadini
# Quale bilancio possiamo trarne? Milano è migliorata per i ricchi, peggiorata per chi guadagna meno

Milano ha compiuto un salto rilevante sul piano infrastrutturale, economico e urbanistico. La rete metropolitana si è estesa, la mobilità è più diversificata e molte aree dismesse sono state riqualificate.
Tuttavia, l’aumento dei costi abitativi ha escluso fasce crescenti della popolazione, mentre le periferie registrano ritardi nei servizi e nell’accessibilità. Le disuguaglianze si sono accentuate, con un centro sempre più ricco e privilegiato, ma le zone marginali sempre più in difficoltà, e pressione su giovani e famiglie aumentata. Una città in generale che sembra migliorata per le persone con redditi alti. Meno per classe media o bassa. E per i più giovani.
Continua la lettura con: Perché i milanesi se ne vogliono andare… e cosa potrebbe fargli cambiare idea
FABIO MARCOMIN
Al momento Milano è pura apparenza. Tanti grattacieli, e lungimiranza, nulla. Amministrazione affogata nerl proprio IO, non vede altro. Prova ne sia che la popolazione emigra da Milano, non la sente più propria. E’ questo che voleva Sala? Forse lui sì, ma io no, anche se non sono nessuno